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State ascoltando "Noi Massoni"
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NORMA MORUM.
Fide Deo, diffide tibi, fac
propria castas,
Funde preces, paucis utere,
magna fuge,
Multa audi, dic pauca, tace
abdita, disce minori,
Parcere, majori cedere,
ferre parem,
Tolle moras, minare nihil ;
contemne superbos
Fer mala, disce Deo vivere,
disce mori.
TRADUZIONE IN VERSI,
Par M. GOBIN.
Non sopravvalutarsi,
Confidare nell'Essere
supremo,
Non formulare che giuramenti
utili,
Contentarsi del necessario,
Occuparsi di un'unica
questione,
É il mezzo sicuro per essere
felici.
Le grandi imprese sono
pericolose:
Non rivelare alcuna parte
del mistero,
Comprendere tutto, ma
parlare poco,
Sentire a proprio vantaggio,
e non accanirsi
Su colui sul quale si è
ottenuta la vittoria,
Saper cedere ai grandi,
trattare i propri eguali,
Disprezzare l'orgoglioso,
anche se coperto di gloria, |
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Non stupirsi di nulla,
sopportare tutti i mali,
Di modo che l'avversità ci
tocchi
Senza turbarci e senza
infastidirci,
Bandire ogni genere di
pigrizia;
E per dirlo, infine, la più
alta saggezza
É nel vivere per Dio, nel
morire con lui
Apologie
DeI Franco-Massoni
Del Fratello Procope,
Medico
E Franco-Massone.
Cosa dovete subire, Fratelli
miei:
che la nostra augusta
Compagnia
Sia senza tregua esposta ai
colpi
Della più nera calunnia?
No, questi ingiuriosi
sospetti da troppo tempo
durano.
Lasciate che ora faccia
intendere la mia voce.
Permettetemi di far sapere a
costoro
Che cos'è che i Massoni,
le persone del nostro
Ordine, da sempre
Tentano di far conoscere
alla gente;
E io mi riprometto,
attraverso i miei discorsi,
Di ispirare il desiderio di
essere un massone.
Che cos'è un massone? Eccone
il ritratto.
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É un buon cittadino, una
persona piena di zelo,
Fedele al suo Principe, allo
Stato,
E un amico dei più perfetti.
Da noi regna una libertà
Sempre sottomessa alla
decenza.
Noi gustiamo la voluttà,
Ma senza che il Cielo se ne
offenda.
Sebbene agli occhi della
gente i nostri piaceri siano
segreti,
L'ordine sa mantenerci
legati alle leggi più
austere.
I massoni non hanno da
temere nulla;
né i rimorsi, né i
rimpianti.
Lo scopo a cui tendono i
nostri progetti
É di far rivivere Astrea,
E di riportare gli uomini
Allo stato in cui erano al
tempo di Rea.
Seguiamo tutti dei sentieri
poco battuti.
Cerchiamo di costruire, e
tutti i nostri edifici
Sono o delle prigioni per i
vizi,
O dei tempi per le virtù.
Voglio, prima di finire,
Discolpare noi tutti agli
occhi delle Belle,
Le quali pensano di doverci
punire
A causa del fatto che noi le
rifiutiamo.
Se è loro proibito entrare
nelle nostre case,
Quest'ordine non deve
suscitare in loro collera;
Esse abbandoneranno questi
sentimenti, spero,
Non appena conosceranno le
nostre ragioni. |
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Bel Sesso, noi abbiamo per
voi
Rispetto e stima,
Però, allo stesso tempo, noi
tutti vi temiamo ,
E il nostro timore è
legittimo.
Ahimé! alla prima lezione ci
insegnano
Che fu dalle vostre mani che
Adamo ricevette la mela:
e che senza le vostre
attrattive ogni uomo
Sarebbe, forse, un massone.
QUATRAIN
Del Fratello RICAUT.
Per la gente un massone
Sarà sempre un vero
problema,
Impossibile da risolvere
completamente
Se non diventando massoni
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LES FRANCS-MAçons
Songe
Illustre
Massone, il cui cuore troppo
discreto
Rifiuta all'amicizia il
tributo di un segreto,
Apprendi che ho scacciato le
ombre del mistero.
Ascolta il racconto di un
sogno che mi illumina.
Prima che il Dio del riposo
Spargesse sui miei occhi i
suoi umidi papaveri.
Colpito della brillante
immagine
Di questi secoli felici
sottratti alla schiavitù
Della frivola vanità,
Rimpiangevo questi giorni
dove l'Uomo
veramente saggio,
E affatto geloso di un vano
splendore,
Per la sola virtù decideva
la grandezza.
É dunque passata per non più
riapparire
Questa età piena di
attrattive?
Il Cielo sensibile ai miei
dispiaceri
Non la farà risorgere?
Sospiravo ancora, quando un
sogno affascinante,
Sui passi del sonno, in
questo cupo momento,
Fece alla mia disperazione
succedere la speranza.
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Questo tempo felice può
ritornare,
Le mie leggi vanno a regnare
sulla Francia;
Il presente mi risponde di
un felice avvenire.
Era la voce della Natura.
Mille grazie senza trucco
componevano la sua parure,
Gli innocenti piaceri, le
virtù sui suoi passi
Fissavano i cuori felici che
attiravano i suoi fascini.
Seguimi, disse la Dea e che
il tuo cuore ammiri
Il veloce progresso del mio
nascente impero.
Per appagare i tuoi
desideri, svelo ai tuoi
occhi
Un spettacolo incantevole
preparato per i Dei.
Ferma i tuoi sguardi, e che
il tuo cuore contempli
I miei fedeli soggetti
raccolti nel mio tempio.
Là tutti i cuori uniti,
senza disturbare i loro
desideri
Fanno germogliare le virtù
nel seno dei piaceri.
Al tumulto dei Corsi essi
preferiscono le mie feste.
È qui che si vede le più
splendide teste
Depositare i loro grandi
nomi ai piedi dei miei
altari, |
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E malgrado la fierezza che
ispira la fortuna,
I suoi favoriti ordinati
sotto una legge comune,
Dare il nome di fratello
all'inferiore dei mortali.
Ecco sugli uomini la mia più
bella vittoria;
Ricorda ai Grandi la legge
di uguaglianza,
E fa calcare ai piedi
l'idolo della gloria,
Vittima di una gentile e
nobile libertà;
Libertà che non ha niente di
un'ingiusta licenza,
Chi dei Re e dei Dei sa
rispettarne i diritti.
Il mio regno ha consacrato
la giusta dipendenza,
Che impose il potere e degli
Dei e dei Re.
Non stupirti più della
felice armonia dunque,
Che partorisce l'unità di
questo brillante accordo;
La truppa che vedi, per le
mie cure riunite
Ha scelto per le sue leggi i
costumi del secolo d'oro.
Se il sesso è bandito, che
egli ne non abbia allarmi:
Non è un oltraggio alla
fedeltà;
Ma temo che l'amore entrante
coi suoi fascini
Ne produca l'oblio della
fraternità. |
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Nomi di fratello e di amico
sarebbero di
deboli armi,
Per garantire i cuori della
rivalità;
Nel Sesso affascinante
troppo
di amabilità
Esige dei sospiri, e
talvolta
delle lacrime;
Al piacere di essere amico
nocerebbe la
voluttà.
Questo è abbastanza, dice la
gentile Dea:
Conosci i miei figli, non ti
ho niente celato;
Giudica per il segreto che
ti ho rivelato,
Se esigo dai cuori una
austera
saggezza.
Per confondere un vano
popolo, e
delle pazze voci,
Alcuni Fratelli oltraggiati,
pubblicano i costumi,
E non suppongono enigmi
immaginari.
I loro segni non sono
niente, per
essere riconosciuti,
Non hanno altri segnali che
quelli delle loro virtù.
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Se c'è qualche segreto, è
agli occhi
del volgare,
Lo è perche tanta virtù fu
sempre un
mistero.
A queste parole sparì il
sogno e
il sonno.
Permettete, Massoni che a
l'istante del risveglio
Cerco di farvi conoscere;
Non temete i rovesci;
Illustri cittadini, non
avete
che apparire,
Per sistemare sotto le
vostre leggi la Francia
e l'universo.
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