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State ascoltando Il File Midi della Lanterna
alla mano di Fréron
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Lanterna alla Mano 1e Lanterna alla mano, In pieno giorno in Atene, Tu cercherai un umano, Severo Diogene. Di tutti quanti siamo, Visita le case, Troverai degli uomini, In tutti noi franco Massoni 2e La felice libertà Ai nostri banchetti presiede, La compiacente voluttà Ai suoi lati risiede; L'indulgente natura Unisce in un Massone, L'affascinante Epicuro, Ed il divino Platone.
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3e Scusa, tenero amore, Se nelle nostre assemblee Le ninfe della tua corte, Non sono chiamate; Amore, il tuo carattere Non è di essere discreta: Bambina potrai tu tacere Il nostro famoso segreto? 4e Fai abbastanza mali, Senza turbare i nostri misteri Tu noi ritroverai rivali, Vogliamo essere fratelli; La nostra cara famiglia, paventa le dispute Che genera la stampella Del padre Barnabas. 5e Non credere tuttavia, Che le anime così belle; A volare sui tuoi passi, Siano costantemente ribelli; I nostri sospiri fanno l'elogio, Delle dolcezze della tua legge A uscire dalla sua Loggia Ogni buon fratello è a te.
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6e Fratelli miei, con la mia voce, Un alunno di Orazio, Geloso della vostra scelta; Chiedete un posto, Nella Massoneria, È assai più innamorato; Della confraternita Che di certi Spiriti belli. |
Fréron è l'autore anche di un'altra canzone che è presente nella stessa raccolta con il titolo di: "Mi
è dunque Permesso"
"La Lanterna alla mano" è presente anche nella "Raccolta di canzoni e poesie massoniche", e, fatta eccezione della ultima strofa, ma con la stessa aria nella "Lyra Massonica" con il titolo "La Vera Umanità" Con un testo leggermente diverso (le differenze sono state evidenziate in colore) e ridotto a 4 strofe, la si trova anche nel "Vocabolario dei Massoni" edito negli ultimi anni del XVIII° secolo, con il titolo "Canzone Massonica"
CANZONE MASSONICA
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I La lanterna alla mano In pieno giorno in Atene Cercavi un umano, Severo Diogene; Di tutti quanti siamo Visita le case, Troverai degli uomini, Da tutti i Massoni. |
II La felice libertà Ai nostri banchetti presiede, L'amabile voluttà Ai suoi lati risiede, E la semplice natura Unisce in un Massone, Il ridente Epicuro, Ed il divino Platone. |
III Scusa, tenero Amore, Se nelle nostre assemblee, Le Ninfe della tua Corte Non sono chiamate, Vuoi sui nostri misteri Stendere anche i tuoi mali? Vogliamo essere Fratelli, Ci renderesti rivali. |
IV Non credere tuttavia Che le anime così belle, A camminare sui tuoi passi Siano sempre riottosi; I nostri sospiri sono l'elogio, Delle dolcezze della tua legge, Uscito dalla Loggia Ogni buono Fratello è per te. |
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