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Il testo può cantarsi sull'Aria della
"Canzone d'Unione"
 

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O sulla partizione sotto riprodotta

 

Il testo è identico a quello del "Seguito della Canzone degli Apprendisti" del Canzoniere di Naudot.
Questa canzone è presente anche nella Tavola della "Raccolta Di Canzoni e Poesie Massoniche" della Loggia di Cognac, così come nella maggior parte delle raccolte del XVIII secolo secolo. Non è presente, invece, alla Raccolta della Loggia S.te Geneviève.
La si trova anche:
Nella parte francofona del Canzoniere dei 3 Globi del 1810. Nella "Raccolta Preziosa della Massoneria Adonhiramita", un Cantico di chiusura con lo stesso incipit costituisce un misto delle due canzoni.
Nella "Nuova Raccolta di discorsi e canzoni massoniche, in uso in tutte le Logge Regolari", c'è un misto che si trova sotto lo stesso incipit.
Si ritroverà il testo iniziale in due Canzonieri olandesi del 1806, tutti due ispirati dalla Lyra: quello di Holtrop, con il titolo "Legame fraterno" e nella Musa Massonica, con il titolo " Nuova canzone di Unione"

 

Nuova Canzone d'Unione

I.
Fratelli e Compagni
Di questo Ordine sublime,
Con i nostri canti riveliamo
Lo spirito che ci anima.
Fin sui nostri piaceri
Della Virtù applichiamo la squadra;
E l'arte di regolare i suoi desideri
Da' il nome di Fratello. (1)


II.
È qui che di fiori
La Saggezza appare,
Ricorda le dolcezze
Dell'impero di Astrée.
Questo nettare vivo & fresco,
Per cui si accendono spesso tanto guerre,
Diventa la Sorgente della pace,
Quando lo si beve tra Fratelli.


III.
Con modi segreti,
A dispetto dell'invidia,
Senza rimorso, senza rimpianti,
Noi solo gustiamo la vita.
Ma a beni così grandi
Invano vorrebbe aspirare il profano.
Nulla trapela dei giorni deliziosi (2)
Senza il titolo di Fratello.


IV.
Profani, curiosi
Di conoscere il nostro lavoro,
Mai i vostri deboli occhi
Non avranno questo privilegio.
Cercate follemente
Di penetrare i nostri più profondi misteri:
Ma saprete solamente
Come bevono i Fratelli.

V.
Se per caso il nemico
Da' qualche allarme,
Presto contro lui
Carichiamo le nostre armi;
E con l'ardore di un fuoco
Più brillante dei fulmini guerrieri,
Cacciamo presto da questo luogo
Simile nemico dei Fratelli.


VI.
Beviamo tutti all'onore
Del pacifico Genio,
Che presiede alla fortuna
Della Massoneria.
In un giusto rapporto,
Che per tre volte un segnale dei nostri bicchieri
Sia il simbolo dell'accordo
Che regna tra i Fratelli.


VII.
Uniamoci mano con mano,
Teniamoci fermi insieme:
Rendiamo grazie al Destino,
Del nodo che ci lega:
E che questa unità,
Che tra noi incorona i misteri,
Incatena qui il voluttà,
Di cui gioiscono i Fratelli.

Si ripetono per tre volte questi due ultimi versi.


 

1. In Naudot e nei Tre Globi: "Da' titolo di Fratello"

2. In Naudot e nei Tre Globi: "Noi stessi saremmo ignoranti"


Da notare che la 4 strofa si è ispirata alla seconda del "Canto degli Apprendisti", ma qui è espressa in uno stile migliore e più diretto.