Menzioniamo questa canzone soltanto per memoria, poiché è già presente ed è identica sia nella
Lyra
Massonica dove però è soppressa una delle strofe, esattamente l'ultima che è quella dove l'autore parla di sé, sia al Canzoniere di Naudot, con il titolo
"Canzone del Fratello Freron" dove è possibile consultarla in modo più completo e con la traduzione del testo. Con o senza l'ultima strofa, il testo sarà ripreso in numerose raccolte del XVIII secolo, così come, con la sua partizione,
come per esempio nella raccolta della
Loggia S.te Geneviève. |