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State ascoltando "Apologia dei Franco-Massoni"

 

 

 

1.
Sul nostro ordine invano il volgare
Oggi indaga
E vuole penetrare un mistero
Al disopra di lui;

La sua critica non ci Tocca,
Noi ridiamo dei suoi vani Sospetti.
Sapere rallegrare la Saggezza,
È il talento dei franco muratori.

2.

Molti dicono che al grimorio
Noi ci conosciamo
E che nella Scienza nera
Ci Esercitiamo,
La nostra scienza è di tacere
Sui beni di cui godiamo.
Sesso affascinante, l'arte di piacervi
È lo studio dei franco massoni.

3.
Comportarsi in ogni affare
Con equità
Amare e soccorrere il proprio fratello
Nell'avversità,
fuggire ogni regola mercenaria,
Consultare sempre la Ragione.
Mai stancarsi di fare bene,
È la regola di un franco massone.

4.

Accordateci il vostro consenso,
bel sesso incantevole,
Ogni sincero massone vi rende omaggio,
e se ne fa un onore;
è meritando la vostra stima,
che ci si rende degni di questo nome.
Chi si dice nemico della colpa,
Caratterizza un Franco Massone.

5.
Sansone appena alla sua padrona
Ebbe rivelato il suo segreto
Subì della sua debolezza
Il funesto effetto.
Dalila non avrebbe potuto venderlo,
M avrebbe trovato Sansone,
Più discreto e più tenero
Se egli fosse stato Franco-Massone

 

 

Cantico Massonico

 

Aria: Ho visto ovunque nei miei viaggi

O: Pegaso è un cavallo che porta

 

Sul nostro ordine invano il volgare

Pretende ragionare oggi,

E vuole penetrare un mistero

Che deve essere al di sopra di lui:

Lontano che la sua critica ci tocchi,

Noi ridiamo delle sua vane supposizioni;

Saper eguagliare la saggezza

É il segreto dei Franco-Massoni

 

Molta gente dice che al grimorio,

Veri stregoni, noi ci conosciamo,

E che nella magia nera

Notte e giorno ci esercitiamo:

La nostra scienza è di tacere

Sui beni di cui gioiamo;

Occorre aver visto la luce

Per gustare quella dei Franco-Massoni.

 

 

Canzone del Massone

Sul nostro ordine invano il volgare
Pretende oggi di indagare
E vuole penetrare un mistero
Che è al disopra di lui;

La sua critica non ci Tocca,
Noi ridiamo dei suoi vani Sospetti.
Sapere rallegrare la Saggezza,
È il talento dei franco muratori.

Molti dicono che al grimorio
Veri stregoni, noi ci conosciamo
E che nella Scienza nera
Notte e giorni ci esercitiamo:
La nostra scienza è di tacere
Sui beni di cui godiamo;

L'affascinante arte di piacervi,
É lo studio dei Franco-massoni

Comportarsi in ogni occasione

Con onore e probità,

amare e soccorre il proprio fratello

Se egli cade nell'avversità,

Fuggire ogni regola mercenaria,
Consultare sempre la Ragione.
Mai stancarsi di fare bene,
È
il piacere di un franco massone

 

Accordateci il vostro suffragio,
Bel sesso incantevole,
Ogni sincero massone vi rende omaggio,
e se ne fa un onore;
è meritando la vostra stima,
che ci si rende degni di questo nome.
Chi si dice nemico della colpa,
Caratterizza un franco massone.

Sansone appena alla sua padrona
Ebbe rivelato il suo segreto
Subì della sua debolezza
Il funesto effetto.
Dalila non avrebbe potuto
venderlo,
Ma essa avrebbe trovato Sansone,
Più discreto, e più tenero
Se egli fosse stato autentico massone

 

 

Questa Apologia dei Franco-Massoni figura già in Naudot, ma con le strofe in un ordine differente, la qual cosa determina come incipit quello della prima strofa, che è qui collocata come quarta: "Accordateci il vostro consenso, bel sesso".
La Lyra propone la stessa aria di Naudot o, in alternativa, quella della della canzone "La Rivalità Vantaggiosa".
Con eccezione della raccolta di Sophonople, è in genere con lo stesso incipit che numerose raccolte posteriori riprenderanno la canzone, talvolta menzionando come riferimento di aria quello della "Rima e della Ragione", come lo fa la Raccolta di Poesie e Canti massonici edita a Gerusalemme nel 1752 (dove "Oh sesso" diventa "Bel sesso" come in Naudot, e dove il quinto verso dell'ultima strofa diventa: "Dalila non l'avrebbe potuto apprendere", invece di; "Dalila non avrebbe potuto venderlo").

 

 

La si ritrova anche nella Musa Massonica del 1806, con un cambiamento minore al terzo verso della prima strofa; ("sistema" invece di "mistero" - cosa che sembra più un errore di trascrizione, poiché la rima non è più corretta).

La si trova anche, nel XIX secolo nella Raccolta della Lira massonica del 1812, dove è proposta con l'aria alternativa "Ho visto ovunque nei miei viaggi" e "Pegaso è un cavallo che porta": questo cambiamento di timbro è necessitato dal rimaneggiamento del testo che è oramai per ogni strofa in 8 versi 8 piedi (mentre, nell'originale, soltanto il 2 ed il 4 verso sono di 5 piedi). Di seguito forniamo la traduzione di questo questo testo, il quale differisce anche per il 5 verso dell'l'ultima strofa ("Dalila non l'avrebbe potuto apprenderlo" al posto di "Dalila non avrebbe potuto venderlo").

 

É questa una Canzone che ha attraversato l'Atlantico, giacché fu pubblicata anche, con il titolo di "Canzone di Massone", nella La Gazzetta del Quebec dell' 8 marzo 1770 ma con alcune variazioni nel testo che evidenziamo in colore.