Il tuo browser non supporta il tag embed per questo motivo non senti alcuna musica Quando si mette sulla punta dell'albero di Natale oppure sopra la capanna del Presepe la stella cometa, non si pensa di compiere un gesto che abbia solide basi scientifiche, oppure storiche;è ormai un gesto consueto. Eppure si possono fare molte considerazioni sul fatto che si possa trattare del ricordo di un evento veramente accaduto. L'unico dei quattro Evangelisti che nel racconto della Natività riferisce sulla presenza di un astro nello scenario della Natività è Matteo che parla genericamente di una "stella".
7- Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8 - e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". 9 - Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10 - Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.Nei Vangeli apocrifi ci sono descrizioni più precise: 2 - [..] E interrogò i magi, dicendo loro: - Che segno avete visto circa il re che è nato? Dissero i magi: - Abbiamo visto una stella grandissima, che brillava tra queste altre stelle e le oscurava, così che le stelle non si vedevano, e noi per questo abbiamo capito che un re era nato per Israele e siamo venuti per adorarlo. Ed Erode disse: - Andate e cercate; e se lo trovate fatemelo sapere affinché anch'io vada ad adorarlo. 3 - I magi se ne andarono. Ed ecco la stella che avevano visto in oriente li precedeva finché giunsero alla grotta, e si fermò in capo alla grotta….
In un altro dei Vangeli apocrifi, il codice Arundel 404: "L'abbiamo saputo dal segno della stella: ci è apparsa infatti più sfolgorante del sole, sul cui fulgore nessuno ha mai potuto dire nulla. Questa stella, che è sorta, significa che nello splendore del giorno regnerà la stirpe di Dio. Essa non girava nel centro del cielo come sogliono fare le stelle fisse e i pianeti, che quantunque osservino un certo corso di tempo, essendo immobili e di incerta provenienza sono sempre dette erranti: solo questa non è errante. Pareva, infatti, che tutto il polo, cioè il cielo, non potesse contenerne la grandezza; ma anche il sole non ha potuto oscurare lo splendore della sua luce come fa per quello delle altre stelle. Anzi lo stesso sole si è fatto più debole di fronte allo splendore della sua venuta. Questa stella, infatti, è parola di Dio. Quante sono le stelle, altrettante sono le parole di Dio. E parola di Dio è il Dio ineffabile. Come ineffabile è questa stella: essa appunto ci fu compagna lungo la via che abbiamo percorso per venire a Cristo".
Da queste descrizioni è difficile risalire al fenomeno celeste di cui si narra; i racconti si colorano spesso di elementi di fantasia, suscitati dalla meraviglia e dalla lontananza del ricordo. Si sono fatte molte ipotesi sulla natura del fenomeno che avrebbe attirato i Magi (che poi assunsero per consuetudine la qualifica di Re) fino a Betlemme, compiendo un viaggio avventuroso e denso di pericoli di molti mesi. Nessun evento astronomico somiglia a questa stella che cammina indicando un punto preciso. Alcuni grandi studiosi hanno fatto l'ipotesi di una nova, o di una supernova, ma in questo caso la "stella" avrebbe subito delle variazioni di luminosità poco durevoli durante la sua presenza nel cielo. L'ipotesi della cometa appare anch'essa poco valida. Se fosse stata un grande cometa sarebbe stata visibile a tutti i popoli, e avrebbe quindi suscitato clamore, mentre deve essersi trattato di un evento apprezzabile solo da alcuni studiosi delle stelle, che ne avrebbero interpretato il significato più profondo secondo le loro convinzioni religiose, orientate già allora verso una religione monoteista. La data della nascita di Cristo come evento storico deve rispettare altri eventi storici di cui si hanno notizie certe: il periodo in cui Erode governò il territorio, il censimento nei territori della Giudea a cui si recavano Giuseppe e Maria e non ultima la presenza accertata di una cometa, se cometa fu l'evento. Ci sono testimonianze su varie comete di quel periodo, e una di queste è accertato che fu la cometa di Halley, presente nell'anno 12 a. C., come si evince dalle testimonianze di quel tempo:
"Sotto il consolato di Marco Valerio Messala Barbato e di Publio Sulpicio Quirino, prima della morte di Agrippa, si vide per parecchi giorni una cometa: era come sospesa sulla città di Roma; in seguito apparve risolversi in diverse piccole fiaccole." Testimonianze molto precise ci vengono dalla Cina: Nel periodo di regno Yuan-Yen, anno I°, mese 7° giorno hsin-wei, una cometa (po) fu vista nella 22a casa lunare, che camminava su Wu-Chu-Hou... Prendiamo in considerazione questa cometa, non per adottarla come verità storica ma per una ragione particolare: fu la prima ad essere rappresentata su una scena di Natività e dopo qualche secolo è diventata il simbolo del Natale.
Fu intorno all'anno 1305 che Giotto, affrescando la Cappella degli Scrovegni, a Padova, pose nel cielo la cometa, e la raffigurò in maniera realistica, non stilizzata come stella a 8 punte come fino a quel momento si era fatto, rispettando la tradizione liturgica. Giotto la dipinse probabilmente perchè aveva visto una cometa in quegli anni. E' convinzione quasi generale che Giotto si sia ispirato alla cometa di Halley, che comparve nel 1301. Anche Paolo Maffei, nel suo libro dedicato proprio alla celebre cometa in occasione della sua ultima comparsa nel 1986, trova naturale pensare che sia proprio lei a comparire nel celebre dipinto, ma fa sorgere anche qualche dubbio dovuto al fatto che nello stesso anno 1301 comparve anche un'altra cometa, dopo quella di Halley visibile dal 14 settembre al 31 ottobre. Questa seconda cometa fu visibile proprio tra Natale e l'Epifania, come la cometa Machholz, la cometa di Natale 2005. Il dubbio sorge per il colore dell'astro che viene raffigurato rossastro, mentre le testimonianze cinesi, molto precise, la descrivono di colore bianco. Anche lo storico GIOVANNI VILLANI in Nuova Cronica ne dà testimonianza: Come aparve in cielo una stella commata. Nel detto anno (1.301), del mese di settembre, apparve in cielo una stella commata con grandi raggi di fummo dietro, apparendo la sera di verso il ponente, e durò infino al gennaio, de la quale i savi astrolagi dissono grandi significazioni di futuri pericoli e danni a la provincia d'Italia, e a la città di Firenze, e massimamente perché la pianeta di Saturno e quella di Marti in quello anno s'erano congiunte due volte insieme nel mese di gennaio e di maggio nel segno del Leone, e la luna scurata del detto mese di gennaio similemente nel segno del Leone, il quale s'atribuisce a la provincia d'Italia. E bene asseguì la significazione, come innanzi leggendo potrete comprendere; ma singularmente si disse che la detta commeta significò l'avento di messer Carlo di Valos, per la cui venuta molte rivolture ebbe la provincia d'Italia e la nostra città di Firenze.
Evidentemente egli confonde le due comete, e ne ricorda una sola.
Questo potrebbe riguardare anche Giotto, che potrebbe aver rappresentato non una o l'altra cometa ma un astro dalle caratteristiche accomunate dal ricordo.
Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi, che potrebbe avere un fondamento, che l'evento astronomico fosse una congiunzione tra Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci, ripetuta per tre volte nel volgere di alcuni mesi, che per la sua valenza simbolica (Giove era il pianeta della regalità, Saturno era l'astro che proteggeva Israele, la costellazione dei Pesci ricordava Mosè salvato dalle acque), avrebbe suggerito ai Magi di partire per il loro lungo viaggio verso la Palestina.
Ma in fondo non ha nessuna importanza che sia l'una o l'altra cometa, l'uno o l'altro fenomeno celeste; rimane il simbolo dell'evento, un simbolo e un messaggio di pace. Buon Natale a Tutti |