La Massoneria, come società iniziatica, si pone come peculiare scopo la ricerca del proprio senso e del senso ultimo delle cose e del mondo.
Il suicidio rappresenta una dichiarazione di sconfitta, assumendo che dietro il gesto si nasconda paura, impotenza, delusione. È la schiavitù alle inclinazioni, forse anche le peggiori, e non la signoria e la padronanza di Sé anche in quelle situazioni, nella vita, di oggettivo disagio e difficoltà. La risposta appare quindi abbastanza scontata.
Più complessa e controversa la questione della omosessualità. La Massoneria non ha posizioni univoche al suo interno. Va detto subito che ci sono forti pregiudiziali e perplessità in alcune componenti, anche quelle più esoteriche o di frangia. Ma sui sentieri dell'estremo esiste una posizione opposta, quella che ritiene che persino il sesso omosessuale possa essere utilizzato a fini realizzativi e conoscitivi.
Aldilà di queste correnti opposte bisogna precisare che la posizione ufficiale della Massoneria Italiana in questo caso esiste.
Anche se il Gran Maestro Gustavo Raffi negli anni scorsi appoggiò ufficialmente sia il Gay Pride che singole iniziative di associazioni omosessuali, alcune preclusioni per l'iniziazione, al Grande Oriente d'Italia, emergono nella tegolatura che ogni Loggia è tenuta a fare per ogni bussante, preclusioni che hanno radici negli Old Charges, nelle Antiche Costituzioni Gotiche e in quella qualificazione di Massone, quale "Uomo Libero e di buoni costumi"; qualificazione che all'atto della tegolatura è "convincimento" del Fratello Tegolatore. Nel caso la richiesta del "bussante", sia in ogni caso, portata alla valutazione della Loggia, possono sempre esserci, all'atto della votazione, delle "palle nere" (ossia pareri negativi) per l'ingresso di soggetto con una omosessualità dichiarata.
Il WebMaestro
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