Uomo di collegamento storico tra i Tannaim e gli Amoraïm, geografico tra gli studiosi di Babilonia e quelli di Palestina, letterario tra la Mishnah e il vasto materiale che ne restò all'esterno, Tosseftah e Bràyta, Rabbi Chiya fu il grande compagno di studio di Rabbi Yehuda Hanassi. Suo padre, Abba bar Acha aveva cinque figli: Aibo, Chana, Shila, Marta e, più giovane di tutti, Chiya. Egli nacque a suo padre dalla seconda moglie, che aveva portato con sè una figlia da un precedente matrimonio, Ima. Aibo, il primogenito che Abba aveva dal primo matrimonio, prese in moglie Ima. Dal loro matrimonio nacque Rav (R'Abba bar Aibo). Ne esce che Rav era figlio del fratello e della sorella di R'Chiya. R'Chiya salì in terra di Palestina, assieme ai figli Yehuda e Chizkiya, quando egli era già uno studioso rinomato in Babilonia. Fu accolto con grande onore da Rebbi che lo inserì in una posizione di grande importanza nell'impresa storica che stava mettendo a punto: la compilazione della Mishnah. R'Chiya, assieme al suo alunno e poi compagno di studio, R'Oshaya ebbero il compito di ordinare lo sterminato materiale che restava al di fuori del canone della Mishnah che veniva compilata con criteri di estrema sinteticità e doveva essere lo scheletro portante di tutta la Torah orale. Dal lavoro di R'Chiya e R'Oshaya uscirono le due opere, Tosseftah e Bràyta, che assieme alla Mishnah, avrebbero costituito i cardini della tradizione orale, prima e alla base del Talmud, che in massima parte si occupa di rendere espliciti i collegamenti tra queste tre opere. Della passione con cui Rebbi e R'Chiya raccoglievano ogni aspetto della tradizione è pieno il Talmud. Tuttavia a questa epica impresa parteciparono anche personaggi che rimasero oscuri come l'anonimo lavandaio di cui si racconta in Nedarim daf 41a. R'Chiya sopravvisse a Rebbi e dopo la sua scomparsa fu senza dubbio la massima autorità in Palestina. |