La seconda fase dell’opera del ferro si realizza durante la penetrazione violenta del ferro della lancia del sacerdote Phinekas nel basso ventre di Zimri e in quello della moglie Madianita nel più nascosto compartimento di una tenda da campo degli Israeliti. Per situare le corrispondenze simboliche di quest’atto eroico bisogna notare che il valore ghematrico della parola romah, che significa “lancia”, è di 248. Le tre lettere di questa parola lette negli ordini differenti danno la parola rehem, che significa “utero", “viscere" e “misericordia", una “compassione" che smuove le viscere. La parola herem significa “consacrazione", “anatema", “distruzione"; homer significa “argilla, terra, creta", “mota, fango"; “materia", “cera da sigillare". In aramaico hamra significa “vino"; 248 è anche il valore numerico del nome di Abramo, quando questo è già aumentato della lettera hé ed esprime la pienezza della fede e dell’alleanza sacra. È anche il numero delle “ossa” che compongono il corpo umano maschile secondo l’anatomia del Talmud. Nel racconto della storia di Zimri e della Madianita, che è descritta nel Libro dei Numeri (25,7), per le fornicazioni bisogna intendere:

 

“Lo zolfo maschile (arsenicale) e l’acqua secca indebitamente mischiata nella miniera. Per mezzo della lancia di Phinekas è la forza del ferro che agisce nella materia per purgarne le scorie; per mezzo di questo ferro non solo il maschio è ucciso ma anche la femmina stessa è alla fine mortificata, di modo che qui i miracoli di Phinekas possono essere convenientemente compiuti".

 

I dodici miracoli di Phinekas sono descritti nel primo Targum di Gerusalemme a proposito del versetto Nb 25,8 (158):

 “Dodici prodigi sono stati operati in favore di Phinekas nel momento in cui egli entrò al seguito dell’uomo di Israele verso la Madianita. Primo prodigio: egli avrebbe dovuto separarli ma non li separò affatto. Secondo prodigio: la loro bocca si arrestò ed essi non gridarono, poiché se essi avessero gridato, essi avrebbero potuto essere salvati. Terzo prodigio: egli diresse la lancia in modo da inchiodare insieme l’uomo israelita per il suo sesso e la Madianita per le sue parti vergognose. Quarto prodigio: la lancia rimase fissa nella ferita e non scivolò affatto. Quinto prodigio: mentre egli li trascinava, l’architrave dell’ingresso si alzò sopra di lui finché egli non uscì. Sesto prodigio: egli li trascinò per tutto il campo di Israele che era assai lungo, e non ne fu affatto spossato. Settimo prodigio: egli li alzò col suo braccio destro, alla vista di tutti i parenti di Zimri, ed essi non poterono fargli alcun male. Ottavo prodigio: l’asta della lancia fu resa così solida che essa non si piegò minimamente sotto il peso. Nono prodigio: il ferro della lancia raggiunse la lunghezza dei due corpi, sicchè essi non poterono staccarsene. Decimo prodigio: venne l’angelo e ricollocò la donna sotto e l’uomo sopra, affinché tutta la casa di Israele potesse vedere la loro ignominia. Undicesimo prodigio: essi continuarono a vivere, finché egli li trascinò per tutto il campo, affinché il prete non si contaminasse al contatto con un morto. Dodicesimo prodigio: il loro sangue si coagulò e non ricadde su di lui. Dopo che egli li ebbe trascinati nel campo, scrollò la sua lancia, li gettò a terra ed essi morirono. Allora egli prese la parola e disse davanti al Maestro dell’Universo: È possibile che a causa di costoro muoiano ventiquattro mila uomini di Israele? Sul campo la misericordia del cielo vinse sul giudizio severo e la peste che dilagava sui figli di Israele fu arrestata”.

 

In breve, la purificazione è operata nel retro di una tenda, dunque nel segreto di un laboratorio. Il ferro della lance è prima utilizzato come un’arma ma in seguito, passando attraverso la porta della tenda diventa l’apice di uno stendardo di vittoria. Il prete attraversa il campo di Israele con il suo stendardo e per mezzo di questo percorso trionfale egli arresta l’epidemia che dilagava. Il ferro della lancia diviene così uno strumento sacro sull’esempio dell’incensiere degli Aronidi del Sancta Sanctorum. L’arte reale opera una guarigione individuale, il beneficio dell’arte sacerdotale riguarda la totalità del popolo. Eliseo e Phinekas figurano due tipi di azione della virtù di Elia.