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Creatività e Libertà ... nella sottomissione alla Necessità ( Le fonti filosofiche del pensiero di Carlo Suarès) Nicolas Berdiaev: “Questo passaggio dalla necessità alla libertà, deve intendersi in un senso Hégeliano. La libertà è la necessità cosciente; e questa coscienza della necessità può generare dei miracoli, rinnovare la vita e crearne una nuova ancora inedita”. (“Origini e significato del Comunismo russo pag. 135”).
Andrè Piette: “Ma allora, dirà qualcuno, che cosa diviene la libertà? La libertà, risponde il marxismo, diviene la presa di coscienza della necessità da parte dell’individuo”. (Marx e Marxismo pag. 31).
Hégel: “Nessuna libertà nella natura, tutto vi è sottomesso alla necessità e alla costrizione”. (Citato da Andrè Cresson in “Hégel” pag. 57).
F. Engels: Hègel è stato il primo a configurare esattamente il rapporto tra la libertà e la necessità. Per lui, la libertà è l’intellezione dell'ineluttabilità: “La necessità è cieca nella misura in cui essa non è compresa”. (Enciclopedia I, pag. 294). La libertà non consiste in una indipendenza considerata nell’ottica delle leggi della natura, ma nella conoscenza di queste e nella possibilità di metterle in opera metodicamente per dei fini determinati. Questo è vero tanto nelle leggi della natura esteriore, che in quelle che regolano l’esistenza fisica e psichica dell’uomo stesso”. (Anti-During pag. 146).
L’Aleph secondo Carlo Suarès, è dunque identica a quella di Hègel e Marx. Mentre, la lettura dell’Aleph secondo Nicolas Berdiaev, è simile a quella di Rabbi David Ben Zimra, rappresentante della vera e autentica tradizione cabalistica ebraica.
Etimologie L’Aleph FLA segnala ciò che viene per primo, quindi il più alto. Significa anche insegnare, apprendere. L’Aleph FLA può punteggiarsi éleph FLA: La PH o F permuta con le altre lettere labiali, principalmente con la V, da dove le parole italiane elevarsi, elevato ecc... Forse elefante (uno degli animali più alti), certamente le Alpi (le montagne più alte d’Italia). La parola Aleph FLA significa e descrive la salita (LA) e la discesa (P): (vedere quanto si è scritto in precedenza). É forse da considerarsi un puro caso se la Torre che domina Parigi, uno dei monumenti più alti del mondo, porta il nome di Eiffel, nel quale si ritrova la radice ebraica éleph: la stessa di Aleph? Anche la parola Alfabeto origina dalle due prime lettere ebraiche Aleph e Beth, ma questo ormai è noto a tutti. Questo breve lavoro dimostra bene che la tesi tradizionale di Alexandre Weill e di altri etimologisti ebrei, fra cui il dottor Paul Azoulay, è ben fondata. L’ebraico è la lingua radice di tutte le altre lingue[1]; anche se ciò non è accettato, nel nome di una scienza, cosiddetta, oggettiva, che nega e nasconde gli enormi apporti della cultura ebraica al patrimonio universale. Con queste etimologie essa non apparirà più come una lingua completamente estranea a coloro che la studiano, e si riveleranno di grossa utilità didattica.
Le trasformazioni dell’Aleph nelle prime dieci lettere ebraiche
Morte e resurrezione dell’Aleph 1 ALEPH FLA = 1-30-80: l’Aleph discende verso la materia; 2 BETH TYB = 2-1(0)-4(00): l’Uno è sepolto nella Beth; 3 GUIMEL LMG = 3-40-30: l’Uno non è più visibile; 4 DALETH TLD = 4-30-400: a suo turno il tre è imprigionato ne quattro; 5 HÉ AX = 5-1: resurrezione dell’Aleph con la Hè Se Daleth, la generazione statica, è messa in movimento con il 3 che è penetrato nel suo interno, essa si trasfigura, diviene dinamica e creatrice, spirituale, soffio divino H, partorendo l’Aleph A.
Nascita dell’Aleph (UNO) 6 VAV WAW = 6-1-6: erezione dell’organo sessuale metafisico, dal fondo del quale deve zampillare l’UNO; 7 ZAYIN IYZ = 7-1(0)-900: eiaculazione 8 HETH TYX = 8-1(0)-400: la semenza dell’Uno è sepolta nelle viscere della materia (l’8 e il 4); 9 TETH TYU = 9-1(0)-400: l’8 si muta in 9, l’Uno non è morto lavora nel seno della materia che si dinamizza, che si trasfigura, essa elabora l'UNO, lo riveste di carne, lo incarna e lo restituisce partorendolo. 10 YUD DWY = 1(0)-6-4: liberazione, nascita dell’Uno, il divino fanciullo della terra.
[1] - Vedere nella nostra “Piccola antologia della Mistica Ebraica”, i testi di Alexandre Weill a proposito di tale soggetto. Ricordiamo che secondo la Genesi (XI,1), prima del Diluvio “Tutta la Terra aveva una sola lingua”, l’ebraico. |