Nella parete ovest del tempio della Loggia Kirkwall Kilwinning No. 38 si trova uno dei manufatti più antichi e importanti del mondo per i massoni; il "The Scroll Kirkwall". Un telo massonico costituito da tre pezzi di lino e tela dipinti (Vedere figura 1) e cuciti interamente a mano. Esso è stato chiamato così perché molti lo ritengono un tappeto da distendere a terra, mentre altri lo considerano da tempo un telo concepito per essere appeso alle pareti come un arazzo. Il Rotolo, oggi appeso al muro, misura 5,5 metri di altezza e 1,6 metri di larghezza. Ed è costituito da una fascia centrale che contiene centinaia di simboli massonici, e due strisce esterne che sembrano delle mappe esso presenta molti aspetti comuni alla tradizione massonica scozzese, tanto che alcune iscrizioni sono persino in codice massonico con l’uso dell’alfabeto edochiano. Le immagini presenti sul Rotolo si riferiscono, dunque, all’epoca di Mosè e all’Arca dell’Alleanza: tutti temi che probabilmente erano di particolare interesse nel periodo in cui esso fu realizzato. La provenienza di questo Rotolo d’istruzione è comunque incerta e dibattuta da lungo tempo, tanto che l’origine ignota e l’età di questo documento sono oggetto di discussione tra le varie scuole di pensiero, ognuna delle quali ha una propria teoria. Non esiste alcuna testimonianza di come e perché il Rotolo giunse alla Loggia di Kirkwall, ma esistono fondati motivi per credere che vi sia arrivato direttamente dal castello di Kirkwall stesso, costruito nel XIV secolo da Lord Hanry Sinclaire e demolito perché gravemente danneggiato nel 1865. Intorno al 1786 William Grame donò alla Loggia un telo massonico, che fu utilizzato per la celebrazione dei rituali durante i lavori di Loggia, ma non si sa con precisione se si tratti o meno del Rotolo in questione, e nemmeno la Loggia stessa di Kirkwall ne è certa. Un test al carbonio effettuato sulla stoffa, dalla stessa Loggia, rivela che questo documento risale al XV secolo (1400) e alcuni si sono, immediatamente, affrettati ad asserire che trattasi di documento Templare.
Se l'attribuzione fosse confermata, si vedrebbe avvalorata l'ipotesi Templare sulle origini della Massoneria e che i Templari sopravvissero a lungo, anche se in segreto, dopo essere stati soppressi da Papa Clemente V con la bolla
Vox in Excelso il 16 ottobre del 1311.
Vox in Excelso
Una nuova analisi, sempre sul tessuto, è stata effettuata nel 2001 dal ricercatore Andrew Sinclair che ha confermato la data della prima analisi (XV secolo).
In ogni caso, molti storici contestano questa datazione poiché sul Rotolo ci sarebbe raffigurato un disegno molto simile allo stemma della Loggia degli Antichi, fondata nel 1751. Di conseguenza sembrerebbe impossibile che il tessuto del Rotolo risalga ad un periodo anteriore. Tuttavia queste obiezioni sono da molti considerate poco significative, in quanto porterebbero ad affermare che la massoneria non esistesse prima del 1717.
Un altro punto che è stato fonte di forti dibattiti e discussioni è quello relativo alle due strisce laterali di tessuto. Alcuni studiosi sostengono che esse non siano due fasce indipendenti cucite insieme al pezzo centrale, ma che le profonde scanalature non siano altro che i segni, rimasti impressi nella stoffa e accentuatisi col tempo, di quando il tessuto rimaneva ripiegato nei periodi in cui non veniva utilizzato. Questa ipotesi non convince del tutto coloro che hanno avuto occasione di analizzare il Rotolo, anche se le sue due sezioni laterali sembrano essere costituite dello stesso tessuto della parte centrale. Questo ha rappresentato un altro punto di scontro, poiché secondo alcuni esse potrebbero essere state aggiunte in periodo posteriore per completare la più grande opera centrale. Dalle analisi effettuate, inoltre, sembrerebbe che il disegno naif presente sul Rotolo sia stato eseguito con colori ad olio, ma nemmeno su questo dato si è giunti ad una conclusione certa. Se prendessimo per buona la datazione secondo cui la stoffa risalirebbe al XV secolo, e quella relativa allo stemma della Loggia, fondata a metà del 1700, ciò porterebbe a pensare che la stoffa sia rimasta piegata da qualche parte per circa 300 anni. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un’eventualità alquanto dubbia, e quindi l’unica via accettabile per avvicinarsi il più possibile alla realtà, sarebbe quella di studiare il Rotolo seguendo gli stessi criteri che si utilizzano per stabilire la datazione di un dipinto. Quindi bisognerebbe sottoporre ad analisi approfondite non la stoffa, come è stato fatto,ma piuttosto il colore presente su di essa. Nella descrizione lasciataci nel 1897 da Speth troviamo che nella parte posta a sinistra rispetto a chi guarda il Rotolo d’insegnamento, sarebbe presente la peregrinazione del popolo ebraico dalla Mesopotamia all’Egitto, attraverso la terra di Caan; infatti, nella parte inferiore si possono riconoscere i fiumi Tigri ed Eufrate, mentre in alto si troverebbe il Nilo. Inoltre Speth sosterrebbe che l’artista avrebbe conosciuto piuttosto bene il delta del Nilo, il Sinai e la terra di Caan. Nell’altro bordo invece, quello alla destra degli spettatori, sarebbe raffigurata l’uscita degli ebrei dall’Egitto, Mosè e Giosuè nel deserto del Sinai e l’arrivo nella terra promessa. In questa seconda sezione sarebbero presenti anche l’Arca dell’Alleanza, la manna giunta dal cielo ed il vitello d’oro, costruito alla base del monte Horeb. Nella grande sezione centrale, infine, troviamo in alto Adamo ed Eva, nel paradiso dell’Eden, e poi, nella parte inferiore la raffigurazione di simboli massonici. Nella parte centrale si notano inoltre il Tabernacolo con il Sancta Sanctorum e scene relative all’Arca dell’Alleanza; quindi le sezioni laterali dovrebbero essere interpretate partendo dal basso e spostandosi verso l’alto, mentre le sezioni che compongono il lembo centrale dovrebbero essere interpretate in senso opposto, dall’alto verso il basso.
Di lato una riproduzione a tratto del rotolo in ogni suo dettaglio, specificando che un link lo presenterà in tutta la sua grandezza e precisione (700 x 2251)
Il Rotolo di Kirkwall
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