IL DOCUMENTO

 

Il documento noto sotto il nome di Carta di Colonia, datato 24 Giugno 1535 festa di S. Giovanni, fu ritenuto apocrifo dal Ragon, dal Findel e da altri, mentre altri studiosi e fra questi Lessing, Fay, Nys, Keller, Lennhof, Bacci, De Castro, Ventura, Ambesi lo ritennero autentico, anche se alcune interpolazioni al testo si presumono posteriori.

Altra letteratura, olandese e tedesca, prevalentemente impegnata a contrastarne la autenticità, risulta inedita e non reperibile in Italia per cui, allo stato, mancandoci una più completa consultazione, non possiamo prendere posizione sul controverso documento e conseguentemente ci limitiamo a svolgere un esame esegetico dello stesso ed a cercare d'indagare sull'«ambiente» nel quale si sarebbe svolto il convegno di Colonia assumendo sol-tanto come ipotesi la autenticità della «Carta» il cui originale, unitamente ai documenti con la stessa asseritamente rinvenuti, è misteriosamente scomparso nel secolo scorso, ed oggi sussistono soltanto fac-simili (1)

La «Carta di Colonia» sarebbe stata rinvenuta all'Aja nel 1637 in uno scrigno appartenente alla Loggia Het Vreedendall di Amsterdam, contenente anche la Bolla di fondazione della Loggia nel 1519 ed un «elenco di iniziati» alla stessa dal 1519 al 1601, anno di abbattimento della Loggia, ricostituita poi con il nome di Frederiks Vreedendall nel 1637 all'Aja.

Sull'apertura dello scrigno munito di triplice serratura e di triplice sigillo - sarebbe stato redatto il 24 gennaio 1637 un processo verbale sottoscritto dai Fratelli della ricostituita Loggia Vreedendall, con una minuziosa descrizione del documento del 24 giugno 1535, che sarebbe risultato redatto in latino su pergamena e contenente le firme di 19 «Maestri Eletti» e di 2 ulteriori sottoscritti (forse le e Luci» della officiante Loggia di Colonia) in veste e notarile» - «nevarietur» - per il documento.

Esaminando l'atto, così come pervenutoci nella traduzione italiana, si rileva che i firmatari si definiscono «Direttori» «delle Logge costituite nelle città di Londra, Edimburgo, Vienna, Amsterdam, Parigi, Lione, Francoforte, Amburgo, Anversa, Rotterdam, Madrid, Venezia, Gand, Konisberg, Bruxelles, Danzica, Middelburgo, Brema, Colonia».

 

 

1. La Carta di Colonia è stata pubblicata tradotta in italiano dal Bacci, Il libro del massone italiano, rist. Ed. Forni, Bologna 1972, vol. I, p. 160, con un preambolo del De Castro. All'epoca della «Carta» i Paesi Bassi (odierni Olanda, Belgio, Luxemburgo) erano sotto la dominazione spagnola. Nel 1555, dopo l'abdicazione di Carlo V, iniziò la lunga guerra di indipendenza che terminò nel 1609 con una tregua che sancì l'indipendenza delle Province del Nord, che formarono la Repubblica Olandese, mentre le Province del Sud, gli Stati generali restarono alla Spagna. È probabile quindi che anche la vita delle Logge in quell'area subisse le conseguenze della lotta. Con la Repubblica Olandese, le province del Nord vissero un periodo di splendore e potenza commerciale in un regime interno di ampia tolleranza in specie con De Witt e Coorhert, ed in parte anche con Guglielmo d'Orange, per cui è attendibile prospettare una rifioritura massonica attorno al 1637, anche per i buoni rapporti correnti con il Regno Unito (le guerre Anglo-olandesi iniziarono nel 1664) e per la forte emigrazione inglese e scozzese in Olanda, dovuta anche all'alta fama delle Università di Lovanio, Leida, Utrecht, Franeker, che divennero il fulcro di un rinnovato umanesimo, con Arminio, Spinoza, Cartesio, Grozio, Coorhert, ed altri, mentre erano vivi i contatti con le accademie Inglesi e principalmente con il Collegio degli Invisibili e la Royal Society che furono il fulcro della nascente massoneria speculativa moderna, con i Fludd, Boyle, Locke, Bayle, Ashmole che vissero a lungo in Olanda pubblicando ad Amsterdam gran parte delle loro opere, per cui è prospettabile nel 1600 un influsso della massoneria olandese su quella Inglese-Scozzese, come dei nascenti circoli rosa-crociani fiorenti in Olanda. Sull'argomento cfr. WILSON, La Repubblica olandese, Ed. Il Saggiatore, Milano 1968, DE RUGGERO, Rinascimento, Riforma, Controriforma, in Storia della Filosofia, Ed. Laterza, Bari 1962, KAMEN, Nascita della Tolleranza, Ed. Il Saggiatore, 1967; HUITZINGA, Erasmo, Ed. Mondadori, 1958.