Su forme simboliche si impernia quasi ogni atto della vita associata. Il loro significato riveste grande importanza, perché è riassuntivo, in breve, di uno stato di civilizzazione o anche di una disposizione mentale.
Tali, per fare esempi del tutto ovvi, il saluto, la stretta di mano, il vestirsi in una determinata maniera formale o anche informale, l'usare specifiche espressioni di richiamo a note situazioni sia pure reclamistiche ecc. ecc..
L'insegnamento massonico è appunto imperniato sui simboli, e allo studio del linguaggio dei simboli, come a quello destinato a sintetizzare un passato ed una concezione che debbon essere tenuti presenti, è dedicata una gran parte della iniziazione massonica.
Il linguaggio dei simboli è tuttavia un mezzo mnemonicamente riassuntivo per raggiungere determinate finalità che sono tutte dirette alla creazione di un mondo in cui l'uomo possa al massimo sviluppare le sue possibilità creative ed intellettive. La società ideale, che deve formare questo mondo, dovrà essere quella in cui ciascuno possa, forte della esperienza del passato (anche rappresentata dai simboli) dedicarsi alla soddisfazione delle proprie aspirazioni spirituali, armonizzandole con quelle di ogni altro membro della società, ben coscienti che questo sforzo, da individuale divenuto collettivo, porta ad una elevazione del livello di intelligenza comune ad una migliore comprensione dei fenomeni, e quindi ad un estendersi del benessere dei singoli. Lo studio ed il miglioramento del proprio io sono perciò la base del lavoro massonico, sono anzi la leva su cui poggia l'ideale sociale della Libera Muratoria (Massoneria).
Questo ideale, da tempo ormai dalla Massoneria offerto apertamente al mondo profano, e che, almeno a parole, ha conquistato anche gli antichi avversari in tutto il mondo civilizzato, può essere riassunto nel trinomio Libertà, Eguaglianza e Fratellanza.
come la Massoneria intende, non consiste dunque nella libera esplicazione di ogni azione secondo un criterio arbitrario, ma ha le sue basi nella dignità della persona e quindi nel rispetto altrui. La libertà di pensiero deve potersi esplicare nel più esteso e indiscriminato dei modi, in quanto è l'elemento del contrasto dialettico da cui può scaturire in sintesi l'ulteriore ricerca di progresso: essa non consente dunque vincoli di censura o di conformismo, e nella sua estrema latitudine, connessa come deve essere alla libertà di espressione e divulgazione, vale a compensare in qualche modo quelle limitazioni di libertà effettiva che sono imposte dalla vita associata: ad esempio, mentre deve essere lecito sostenere che nessuna ragione logica in una Europa integrata può giustificare il reato di contrabbando, o anche che il contrabbando non dovrebbe essere in sé e per sé qualificato come reato; che questa o quella imposizione fiscale non risponde ad una sana politica economica; che è lecita (si dice evidentemente per amore di ipotesi) la poligamia o la poliandria, è evidente che i doveri sociali che incombono al cittadino gli impongono di sottoporsi - ed anche di buon grado - alla organizzazione esistente nella sua società. La libertà di opinione gli consente tuttavia di mettere in moto quella corrente di idee che alla lunga, in un libero stato, e qualora le sue opinioni abbiano valore, finiscono per tradursi in una riforma della legislazione, oppure del costume. Presupposto quindi di questo giuoco di idee contrastanti è il rispetto della opinione altrui, in partenza valida quanto la propria; rispetto che, si ripete, non si acquista se non nella coscienza della propria dignità, cioè nella coscienza del proprio io. In un mondo che appare ogni giorno più improntato alle pratiche materialistiche, la Libera Muratoria rappresenta non un movimento idealistico, ma il movimento idealistico per eccellenza. In essa, tutte le religioni e tutte le fedi politiche sono non solo ammesse, ma possono ed in certo senso debbono essere coltivate da ciascun fratello, purché non pretenda di essere depositario dell'unica fonte di verità, nella tolleranza del credo altrui. Mentre ogni atto della Massoneria è informato Alla Gloria del Grande Architetto dell'Universo (definizione che contiene in sé l'idea creativa), nelle Logge ogni disputa sulla religione e sulla politica è impedita in quanto la disputa potrebbe importare una propaganda di proselitismo per l'una o l'altra fede, e finire così per essere fonte di limitazione di libertà dì pensiero e costrizione ad adottare l'una o l'altra via di vera o presunta salvazione. È evidente come questo delicatissimo punto sia stato il motivo primo e reale delle persecuzioni sopportate nel tempo da tutte quelle comunità ribelli al conformismo e quelle famiglie iniziatiche di cui la Libera Muratoria ben a ragione si ritiene l'erede spirituale, ed infine della stessa Massoneria nel corso di più di due secoli.
Va aggiunto che l'uomo, per poter essere libero, non deve essere costretto dal bisogno ad accettare lo stato di dipendenza servile, o dalla miseria e dalla fame di non avere altro che la preoccupazione della sopravvivenza sua e della famiglia: e quindi la libertà dal bisogno appare preliminare ad ogni ricerca o speculazione ideale.
Questa prima libertà porta il discorso sul secondo elemento del trinomio:
deve significare che ciascuno sia posto in partenza nella condizione pari all'altro per vivere la propria vita: che cioè ad ogni individuo che appaia nella società siano date pari condizioni di sviluppo. Presupposto è che ogni creatura umana sia partecipe, per il solo fatto di avere la determinata costituzione fisica che lo fa distinguere dalle altre specie di animali, dei vantaggi della società umana non fosse altro che perché è tenuto a sopportarne i pesi, fino al momento in cui il suo valore individuale lo differenzi dai suoi simili. A tutti indiscriminatamente deve essere consentita una infanzia serena e sana, a tutti un minimo di istruzione, a partire dal quale minimo il suo stesso interesse e profitto lo porti a scegliere fra il proseguimento dello studio o la applicazione pratica di un qualsiasi lavoro, in pari dignità, perché di pari utilità, e l'uno e l'altro. Già la stessa natura porta ad una differenziazione fra individuo e individuo, e questo stato naturale non deve comportare una menomazione per chi sia meno o differentemente dotato, ma, per la stessa armonia sociale, dovrebbe essere liberamente accettato, qualora si sia egualmente provveduto alla soddisfazione delle elementari necessità. Il desiderio di miglioramento dovrebbe essere stimolo al perfezionamento dell'io per il proprio progredire sociale, e quindi di miglioramento delle condizioni delle società tutte, mentre, nella eguaglianza dì tutti gli uomini di fronte al pari destino pressante, sofferente e caduco che è loro assegnato dalla forma stessa del loro essere, ciascuna individualità possa liberamente ed armonicamente svilupparsi. La Costituzione Italiana coincide, del resto, con questi princìpi.Tutte le differenziazioni che non siano provocate dalle capacità sono destinate a cadere, in una società come quella desiderata e promossa dalla Libera Muratoria. Non vi ha posto per differenza di sesso, di colore o di fede, perché tutti possono e debbono contribuire secondo le loro capacità al progresso comune. Non vi sono frontiere di fronte alla eguaglianza della specie, sottoposta, come abbiamo rilevato, alla medesima legge di natura. Questa eguaglianza è operante nel ciclo stesso della vita: né può essere rimandata ad una supposta o sperata vita futura destinata a punire o rimeritare azioni del singolo da segnare al suo attivo o al suo passivo: e quindi non vi ha posto per il terrore dell'ignoto, che ha informato per tanto tempo l'umanità ignorante e sofferente. La verità della affermazione massonica sulla eguaglianza di tutti gli esseri umani è ribadita dalla accettazione della ineluttabilità della morte che è forma transeunte di vita rinnovantesi perennemente e che induce al più sereno ottimismo nella previsione dell'evento mortale.
Il terzo elemento del trinomio nasce spontaneo da queste constatazioni.
Formati dalla stessa materia terrena, a tutti la terra è madre comune: né si trova più preciso termine per definire i rapporti fra gli uomini.
Lo studio e l'analisi dell'io, di cui già parlammo, rapportato ed anche usato come mezzo di misura nella osservazione dei nostri simili, ci rende edotti della identità degli stimoli, anche se le reazioni sono diverse e ci da la riprova della identità della nostra natura, anche se le conoscenze delle nostre identità anatomiche ci mancassero. Da ciò deriva il fatto che tutti gli uomini, e in primo luogo i Massoni fra di loro, che sono venuti in possesso di una tale realtà, debbono sentirsi fratelli.
Si potrebbe opporre che una simile concezione non regge ad un confronto storico. Si dice che la Libera Muratoria è stata ispiratrice dei movimenti di liberazione nei vari stati, quali le rivoluzioni francesi del 1789, del 1830, del 1848; della ribellione delle colonie nordamericane e della loro costituzione in Stati Uniti; di varie rivolte sudamericane contro la Spagna, e la formazione dei vari stati in quel continente; infine del movimento risorgimentale italiano, e delle guerre che da esso derivarono.
Si potrebbe rispondere, conformemente a verità, che non fu la Massoneria a provocare tanto, ma i singoli fratelli, educati nelle Logge a tentare di realizzare i primi due dei tre elementi del trinomio. Ma appunto perché la risposta è ovvia, essa non appare soddisfacente, perché in una analisi storica non si può procedere come nell'esaminare la differenza giuridica fra persone fisiche che compongono un ente, e l'ente stesso che gode di autonomia personale.
Converrà dunque accettare questa non esistente identificazione, in quanto furono quelle idee muratone, se non le Comunioni interessate, a determinare quei sommovimenti che provocarono delle guerre, che poco hanno a che fare con la fratellanza: ma converrà pure riflettere che il cammino verso la libertà e l'uguaglianza doveva passare per forza di cose attraverso il periodo delle unità nazionali e dell'abbattimento dei regimi autoritari per poter realizzare le basi dì quella fratellanza che non può essere costruita se non sulla parità dei diritti dei singoli nelle nazioni sorte ad autonomia, e non soggette a dipendenza diretta di un altro popolo.
Del resto bisogna anche riflettere che in un paese a regime autoritario non è possibile ottenere una liberalizzazione, se non attraverso un atto rivoluzionario: ed è appunto questo il motivo principale per rendere più accettabile un regime democratico, quali che siano i difetti dì cui anche questa forma di governo è partecipe.
Abbiamo dunque visto che la Libera Muratoria è una Comunione di uomini che si serve del linguaggio simbolico per perseguire il perfezionamento dell'io nel campo individuale e tendere ad accelerare il movimento verso una più perfetta realizzazione delle auspicabili condizioni di libertà, eguaglianza e fratellanza umana nel campo sociale. Ma non è tutto qui. La Massoneria vuole essere una fratellanza di iniziati che perseguono questi fini e che ritengono che unica via per raggiungerli sia la iniziazione.
È noto cosa la iniziazione sia: ma converrà ripeterlo in piane parole se vogliamo comprendere appieno il metodo di lavoro della Comunione Muratoria.
Molte, troppe anzi oggigiorno, le cure e le preoccupazioni dell'uomo, impegnato come è nelle mille faccende del vivere civile. La mente è ingombra dalle cure giornaliere, il corpo è stanco della fatica fisica e mentale; ne consegue che il giudizio della essenza delle cose e anche l'esperienza degli avvenimenti sono offuscate dal contrasto degli interessi quotidiani. Occorre che questo essere così legato alla superficie apparente delle cose si liberi da ogni impedimento, e l'unica via che l'uomo sia mai riuscito a trovare per scrutare nell'intimo dei fenomeni è la via iniziatica. L'iniziazione perciò significa, con la scomparsa dell'involucro profano, l'inizio di una nuova vita e l'accesso ad un mondo segreto che gli appalesi l'essenza dell'essere. Certo la prima iniziazione viene impartita da chi ne abbia facoltà, ma la via della iniziazione è del tutto personale e deve essere percorsa dal singolo secondo le proprie forze a mezzo dello studio e della meditazione: ed è graduata secondo le capacità di apprendimento del proselite. Fatto autonomo della persona, perciò, non può che restare nell'intimo di ciascuno, né riesce, l'iniziato, a comunicare la vera essenza della sua iniziazione anche perché l'orecchio profano non saprebbe ascoltarlo.
Siamo così arrivati alla fine del nostro discorso, perché siamo giunti alla definizione di quel segreto massonico che riesce tanto mal compreso e qualche volta rinfacciato all'Ordine nostro.
La libera Muratoria non è una società segreta. Non lo è nei fini istituzionali, che son noti e perché gli Statuti sono in commercio librario, e per la numerosa letteratura da cui sono commentati. Non lo è per i suoi dirigenti che parlano ed agiscono apertamente, e rappresentano l'Ordine in manifestazioni pubbliche. Non lo è per gli adepti, che hanno piena libertà di dichiararsi massoni. Se non tutti lo fanno in Italia, come invece è frequente in altri paesi, ciò è dovuto al clima italiano (per chiamarlo così) che è superficialmente conformista, per cui l'iscritto alla Massoneria è avvicinato all'immagine del rivoluzionario o dell'incendiario di chiese. Ciò, come si è detto, è dovuto al fatto che la Massoneria è per la sua stessa essenza avversata da ogni dottrina che si affermi depositarla unica di una verità assiomatica, che sia a destra o a sinistra; o anche da una gerarchia ecclesiastica.
Il segreto Massonico non è comunicabile perché nemmeno l'iniziato, se è tale, è in grado di comunicarlo fino a che non abbia raggiunto la ragion prima della vita — il che praticamente non può avvenire, allo stato attuale della conoscenza. Profondamente ottimisti, perché dediti al loro ideale di perfezionamento umano e sociale, e malgrado dei molti ostacoli che si ergono sul loro cammino, i Liberi Muratori nei loro Templi, incuranti delle ostilità che suscitano nei meno provveduti, proseguono il loro cammino: |