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Di Gustavo Raffi G... M... del Grande Oriente d'Italia
Il documento che segue è l'intervento del G... M... Gustavo Raffi alla settima Conferenza Mondiale delle Grandi Logge, Santiago 5-9 Maggio 2004. La libera circolazione dello studio è subordinata all'indicazione di fonte (completa di Link) ed autore. |
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Gli annosi problemi connessi al processi di globalizzazione hanno sensibilmente mutato il nostro mondo; dopo un lungo periodo in cui la dimensione spirituale e religiosa sembrava declinare, anche l’illusione semplicistica che, con il collasso dell’Unione Sovietica, l’evoluzione tecnologica avrebbe superato ogni problema e conflitto umano appare oggi definitivamente svanita. Noi dobbiamo attualmente fronteggiare un mondo molto più complesso che in passato, dove i confini nazionali non possono più separare culture e tradizioni, ma anche dove le differenze tra "interno" ed "esterno" stanno diventando via via senza senso. Anche l’attuale conflitto è globalizzato e nessuno può considerarsi fuori da questo grande e tragico gioco; gli eventi spagnoli lo dimostrano in modo inappellabile. In tale contesto, nuove forme di intolleranza religiosa stanno assumendo un forte significato politico che appare in continua crescita; alcuni dogmi religiosi, formulati in modo rude, schematico e acritico sono utilizzati come un bastone, talora contro la stessa tradizione religiosa e legale avita, ma semplicemente come un più efficiente e politicamente convincente strumento di propaganda ideologica e ovviamente, per queste stesse ragioni, anche di estrema pericolosità. Un Mondo Occidentale, banalmente dipinto e presentato come "giudeo-cristiano" sta infatti diventando l’obiettivo di un Est "islamico", secondo il disegno di alcuni movimenti religiosi fondamentalisti, che cercano così di assumere un nuovo tipo di leadership spirituale, in modo particolare, nel Nord Africa, nel Medio Oriente, nel Sud-Est asiatico, e in Asia centrale. Dal canto opposto noi possiamo notare il radicarsi di alcune reazioni, psicologicamente negative, emerse nell’opinione pubblica europea, tali per cui molte persone, già da tempo impressionate dal fenomeno dell’immigrazione, sono ora fortemente scioccate dalla violenza delle azioni terroristiche; di fatto, molti dei nostri concittadini mostrano la tendenza a considerare unilateralmente tutti i Musulmani come intolleranti, potenzialmente terroristi o peggio. In questa situazione, la nostra Comunione non può restare in silenzio e guardare all’evolversi di questa tragedia come se si trattasse di qualcosa di esterno o semplicemente di "profano" per le nostre menti e i nostri animi "esoterici". La prima ragione che ci impone una chiara risposta è dovuta alla circostanza drammatica che la Massoneria è oggi l’obiettivo di una propaganda violentissima ed insultante da parte di alcuni gruppi fondamentalisti, che propongono un recente revival di alcune vecchie mitologie concernenti un famigerato piano massonico di "dominio mondiale". Si tratta del ciarpame contenuto in un clamoroso falso storico, noto come I Protocolli dei Savi di Sion, grazie al quale un gruppo di anti-semiti russi cercò di mostrare l’esistenza di un tremendo progetto imperialistico guidato da Ebrei e Massoni; in questi anni, tale opera viene frequentemente ristampata e promossa come un’assoluta fonte originale presso molti paesi orientali. Ma ciò sarebbe solo un problema di carattere semplicemente culturale, da affrontare con una ben organizzata campagna di informazione in Oriente riguardo ai valori della Massoneria. Il problema reale invece concerne – come il nostro caro Fratello Thomas W. Jackson ci ha ricordato nella lettera a tutti i Grandi Maestri – il diretto e violento attacco contro le nostre Logge, come è accaduto in Turchia pochi mesi or sono. Cari Fratelli, non penso infatti che da parte nostra si possa semplicemente esprimere un dispiacere profondo o le nostre più sincere condoglianza al Gran Maestro della Turchia. Questo cambio di strategia tra i terroristi fondamentalisti deve essere attentamente vagliato e non possiamo abbandonare i Fratelli turchi soli ad affrontare questa battaglia e la loro sorte. La Turchia, infatti, è un paese a maggioranza islamica che da molti anni – nonostante alcuni inevitabili contrasti e problemi (che peraltro possiamo avere anche nelle società occidentali grazie ai nostri fondamentalisti locali) – sta vivendo un’esperienza di democrazia parlamentare, con leggi sociali e codici indipendenti da concezioni strettamente religiose, ma che rappresentano piuttosto un’immagine laica di uno Stato che non segue la sharî‘a. Tale paese sta anche cercando di unirsi alla Comunità Europea; queste tendenze sono in contrasto con il sogno terroristico di intolleranza religiosa. Noi non possiamo dimenticare che anche in molti paesi europei la Massoneria è stata severamente aggredita, perseguitata, vietata e continuamente condannata per pregiudizi religiosi e politici; fin quando le idee di tolleranza, di democrazia parlamentare, di Stato laico, di libertà religiosa e di mutuo rispetto, oppure i concetti fondamentali contenuti nella Carta dei Diritti dell’Uomo, non sono divenuti valori normali e condivisi, le nostre Comunioni, soprattutto nei paesi meno illuminati, sono state bersaglio di molte forme di violenza; in Italia, abbiamo attraversato le nostre tristi esperienze a partire dal XVIII secolo, poiché la Chiesa Cattolica non accettava la presenza delle prime Logge di origine britannica, sorte in Toscana, dove Cristiani (Protestanti e Cattolici) ed Ebrei, ma anche nobili, borghesi e normali cittadini potessero lavorare insieme. Il Fascismo fece a sua volta del suo meglio contro la nostra Comunione. Il contesto multiculturale che la Libera Muratoria ha offerto ed ancor oggi offre, il suo legame culturale con la diffusione di idee democratiche e umanitarie, fondamentali per le moderne società occidentali, rappresentano una tradizione imprescindibile, capace di proporre un modello positivo e costruttivo per molti popoli orientali. Non possiamo nasconderci che, al contrario, proprio tali stesse idee costituiscono un serio e reale pericolo per tutti quei movimenti intolleranti che mirano all’esplosione di un definitivo conflitto di civiltà. Dal punto di vista di questi popoli, infatti, la nostra stessa esistenza, la nostra cultura, la nostra filosofia, la nostra storia, dovrebbero essere completamente sradicate e condannate all’oblio. Abbiamo il dovere di ricordare che giustamente le nostre Comunioni non si sono rifiutate di iniziare Musulmani, Parsi, Hindu, Sikh e molti altri cittadini di diverse religioni del mondo, poiché tutte queste genti condividono con noi il credo comune nell’idea del Grande Architetto dell’Universo, che è il primo ed essenziale Landmark che noi dobbiamo rispettare. Grazie alla Massoneria, molti concetti culturali positivi concernenti gli ideali di tolleranza, fratellanza, libertà, democrazia, eguaglianza sono cresciuti in Europa ed America, ma anche in diverse regioni dell’Oriente e dell’Africa. Se, da una parte, è chiaro che noi non ci occupiamo di "politica", dall’altra non possiamo pensare che la nostra "filosofia" – così come essa è stata opportunamente chiamata dal nostro Fratello Jackson – non abbia un suo impatto sociale e culturale sulla vita di molti popoli ed in particolare tra i loro opinionisti e presso le loro élite più aperte. Ciò significa chiaramente che lo spazio esoterico e rituale offerto dalle nostre Comunioni rappresenta un mezzo di educazione spirituale e sociale, che propone a persone di differenti paesi, tradizioni e religioni l’opportunità di condividere grandissimi ideali ed altrettanto profondi concetti etici. Tale forma di educazione è pertanto un pericolo per i terroristi, per i fondamentalisti, per i figli dell’intolleranza. Noi dobbiamo resistere, non semplicemente chiusi nei nostri bellissimi Templi, ma dobbiamo offrire una chiara testimonianza nelle nostre società, dove la necessità delle nostre idee profonde e della nostra tradizione sta crescendo sempre più, così come era già stato nel periodo dell’Illuminismo. |