Cristo, la Magia il Diavolo

     Cristo accusato di magia

   ▪ La Magia prova il cristianesimo

   ▪ Il Diavolo

   ▪ Eresie e perdita della Tradizione Cabalista

   ▪ Eresie ed eresiarchi citati nel testo (aggiunta)

 

Il Diavolo (1)

Il cristianesimo, formulando nettamente il concetto divino, ci fa comprendere Dio come l'amore più puro e più assoluto e definisce nettamente lo spirito opposto a Dio. Questo é lo spirito di opposizione e di odio, questo é Satana. Ma questo spirito non é un personaggio, e non bisogna intuirlo come una specie di dio nero; questa é una perversità comune a tutte le intelligenze dissestate.

Io mi chiamo Legione, ci dice nel Vangelo, perché noi siamo una moltitudine.

L'intelligenza nascente può essere paragonata alla stella mattutina e se essa cade volontariamente nelle tenebre dopo aver brillato un istante, le si può applicare l'apostrofe d'Isaia al re di Babilonia: «Come sei tu caduto dal cielo, bel Lucifero, brillante stella del mattino?» Ma si può mai dire perciò che il Lucifero celeste, che la stella mattutina della intelligenza divina sia diventata una fiaccola dell'inferno? Il nome di portatore di luce é desso giustamente dato all'angelo delle sregolatezze e delle tenebre? Noi non lo pensiamo a meno che non s'intenda, come noi l'intendiamo, e secondo le tradizioni magiche, per inferno personificato in Satana e raffigurato dall'antico serpente quel fuoco centrale che avvolge nelle sue spire tutta intorno la terra, divorando tutto ciò che produce e mordendosi la coda come il serpente di Cronos, quella luce astrale di cui il Signore parlava, quando diceva a Caino: «Se tu fai il male, il peccato sarà subito alle tue porte» vale a dire, il disordine si impadronirà di tutti i tuoi sensi, ma io ti ho sottomessa la concupiscenza della morte e sta in te a comandarla (2).

La personificazione regia o quasi divina di Satana é un errore che rimonta ai falsi Zoroastri, vale a dire al dogma alterato dai secondi maghi, i maghi materialisti della Persia, essi avevano cambiato in dei i due poli del mondo intellettuali; e della forza passiva avevano fatta una deità opposta alla forza attiva (3).

Arimane o Schiva, questi é il padre del demonio, quale lo comprendono i leggendari, superstiziosi, ed è per questo che il Salvatore diceva «Il diavolo é mentitore come suo padre».

La Chiesa su questa quistione si rapporta al testo del Vangelo, e non ha mai date decisioni dogmatiche di cui la definizione del diavolo fosse l'oggetto. I buoni cristiani evitano perfino di nominarlo, ed i moralisti religiosi raccomandano ai loro fedeli di non occuparsi di lui, ma di resistergli non pensando che a Dio.

Non possiamo che ammirare questa saggia riserva dell'insegnamento sacerdotale. Perché infatti si spanderebbe la luce del dogma su colui che invece è l'oscurità intellettuale e che ha la notte più cupa del cuore? Che resti ignorato questo spirito che vuole strapparci alla cognizione di Dio!

Noi non pretendiamo far qui quello che non ha fatto la Chiesa, constatiamo solamente a questo proposito quale fu l'insegnamento segreto degli iniziati alle scienze occulte.

Essi dicevano che il grande agente, magico, giustamente chiamato Lucifero perché esso é il veicolo della luce ed il ricettacolo di tutte le forme, é una forza intermedia sparsa in tutta la creazione, che essa serve a creare ed a distruggere, e che la caduta di Adamo è stata una ebbrezza erotica che ha reso la sua generazione schiava di questa luce fatale; che ogni passione amorosa che invade i sensi é un turbine di questa luce che vuol trascinarci verso il baratro, della morte: che la follia, le allucinazioni, le visioni, le estasi sono una esaltazione pericolosissima di questo fosforo interno; che questa luce infine ha la natura del fuoco, il cui uso intelligente riscalda e vivifica; il cui eccesso contrario brucia, dissolve ed annienta (4).

L'uomo sarebbe chiamato a prendere un impero sovrano su questa luce ed a conquistare per tal mezzo la sua immortalità e al tempo stesso minacciato di essere invaso, assorbito e distrutto eternamente da essa.

Questa luce, essendo divoratrice, vendicativa e fatale, sarebbe il fuoco dello Inferno, il serpente della leggenda; e l'errore tormentoso di cui allora sarebbe piena, i pianti, e il digrignar dei denti degli esseri abortiti che ella divora, il fantasma della vita che loro fugge e sembra insultare il loro supplizio, tutto questo sarebbe il Diavolo o Satana.

Le azioni mal dirette dalla vertigine della luce astrale, i miraggi ingannevoli del piacere e della gloria, di cui le allucinazioni sono piene, sarebbero le pompe e le opere dello inferno.

Il padre Ilarione Tissot crede che tutte le malattie nervose accompagnate da allucinazioni e da delirio sono effetto del possesso del diavolo, e intendendo le cose nel senso dei Cabalisti, egli avrebbe perfettamente ragione (5).

Tutto ciò che abbandona l'anima nostra alla fatalità delle vertigini é veramente infernale, perchè il cielo é il regno eterno dell'ordine, della intelligenza, della libertà.

Gli indemoniati del Vangelo fuggivano dinanzi a Gesù Cristo, gli oracoli tacevano in presenza degli apostoli, e gli infermi di allucinazione hanno sempre addimostrata una ripugnanza; invincibile per gli iniziati ed i saggi.

La cessazione degli oracoli e delle invasioni diaboliche era una prova del trionfo della libertà umana sulla fatalità. Quando le malattie astrali si presentano di nuovo, è un segno funesto che annunzia l'indebolimento delle anime.

Delle commozioni fatali seguono sempre queste manifestazioni. Le convulsioni durarono fino alla rivoluzione francese, ed i fanatici di Saint Médard ne avevano predette le sanguinose calamità.

Il celebre criminalista Torreblanca, che ha studiato a fondo le questioni di magia diabolica, descrivendo le operazioni del demonio, descrive precisamente tutti i fenomeni di perturbazione astrale. Ecco alcuni numeri del sommario del suo Capitolo XIV:

Magia Operatrice.

1. Lo sforzo del demonio é intento a spingerci nello errore.

2. Il demonio inganna i sensi perturbando l'immaginazione di cui non potrebbe pertanto mutare la natura.

3. Dalle apparenze che colpiscono la vista dell'uomo si forma immediatamente un corpo immaginario nell'intendimento, e finché dura il fantasma, le apparenze lo accompagnano.

4. Il demonio distrugge l'equilibrio dell’immaginazione col turbamento delle forze vitali, sia malattia, sia irregolarità nella salute.

5. e 6. Quando l'equilibrio dell'immaginazione e della ragione é distrutto da una causa morbosa, si sogna benché sveglio e si può vedere con appariscenza di realtà ciò che realmente non esiste.

7. La vista cessa di essere esatta quando l'equilibrio é turbato dalla percezione mentale delle immagini.

8. e 9. Esempi di malattie in cui si veggono gli oggetti doppi ecc.

10. Le visioni escono da noi e sono dei riflessi della nostra propria immagine.

11. Gli antichi conoscevano due malattie che chiamavano l’una frenesia l’altra coribantismo, l'una delle quali fa vedere delle forme immaginarie, l'altra fa sentire voci e suoni che non esistono ecc.

 

Risulta da queste asserzioni, per altro molto degne di nota, che Torreblanca attribuisce le malattie al demonio, e che per mezzo del demonio egli intende la malattia stessa, ciò che noi intenderemmo assai volentieri con lui, se l'autorità dogmatica lo permettesse.

Gli sforzi continui della luce astrale per dissolvere ed assorbire gli esseri appartengono alla sua natura medesima: essa rode come l'acqua a causa delle sue correnti continue, divora come il fuoco perché é la essenza stessa del fuoco e la sua forza dissolvente.

Lo spirito di perversità e l'amore della distruzione negli esseri che essi dominano non è altro che l'istinto di questa forza. E’ anche un risultato della sofferenza dell'anima che vive di vita incompleta, si sente lacerare dagli stiramenti in sensi contrari. Essa aspira a finirla, ed intanto teme di morir sola, vorrebbe quindi annientare con lei tutta intera la creazione.

Questa perversità astrale si manifesta ordinariamente con l'odio per i fanciulli. Una forza sconosciuta incita certi malati ad ucciderli, delle voci imperiose domandano la loro morte. Il dottor Brierre di Boismont cita esempi terribili di questa manìa che ci ricorda i delitti di Papavoine e di Errichetta Cornier (6).

Gli infermi di pervertimento astrale sono malevoli e si attristano dalla gioia degli altri, sono essi soprattutto che non vogliono che si speri, sanno trovare le parole più strazianti e più scoraggianti, anche quando vogliono consolare; perchè la vita è per essi un soffrire, e perchè hanno la vertigine della morte.

E ancora là il pervertimento astrale e l'amore della morte che fanno abusare delle opere della generazione, che spingono a pervertirne l'uso o ad avvilirlo con inganni sacrileghi e vergognosi scherzi. L'oscenità è una bestemmia contro la vita.

Ognuno di questi vizi si è personificato in un nero idolo o in un demone che è immagine negativa e sfigurata della divinità che dà la vita; tali sono gli idoli della morte.

Moloc è la fatalità che divora i fanciulli.

Satana e Nisroch sono gli dei dell'odio, della fatalità e della disperazione.

Astarté, Lilith, Nahema, Astarotte sono gli idoli della deboscia e dell'aborto.

Adramelech è il dio dell'assassinio.

Belial quello della rivolta eterna e dell’anarchia.

Concezioni funeree di una ragione vicina ad estinguersi, che adora vigliaccamente il suo carnefice per ottenere da lui che faccia cessare il suo supplizio terminando di divorarla!

Il vero nome di Satana, dicono i Cabalisti, è il nome di lehova rovesciato, perchè Satana non è un dio nero, è la negazione di Dio. Il diavolo è la personificazione dell'ateismo o dell'idolatria.

Per gli iniziati, esso non è una persona, è una forza creata per il bene e che può servire al male, l'istrumento della libertà. Eglino rappresentavano questa forza che presiede alla generazione fisica sotto la forma mitologica e cornuta del dio Pan; di là n'è venuto il caprone del sabbato, il fratello dell'antico serpente, e il portatore di luce o fosforo, di cui i poeti hanno fatto il falso Lucifero della leggenda.

1- Il Vangelo, che é il libro per eccellenza dei cristiani, nomina il Diavolo, dunque il Diavolo esiste. Ma, dice il Levi, nella Chiave dell’Alta Magia, qui è il cristiano che si richiama, ma lasciamo parlare la ragione o la scienza che è tutt'uno.[Torna al Testo]

2 - L'inferno nella sua simbologia è appunto questo fuoco della corrente astrale. A sentirne i padri delle missioni, l'inferno dovrebbe avere rocce di fuoco, ma lasciamo stare queste terrificanti immagini che abbrutiscono i fedeli ignoranti. Il curioso è questo che gli archeologi cristiani non spiegano perché nelle catacombe si trova qualche volta la forma del serpente bicefalo. Ricordo qui che qualcuno ha creduto di ravvisare nel Cristo l'anima terra.            [Torna al Testo]

3 - I due poli opposti + e - sono l'Adamo e l'Eva del Genesi? [Torna al Testo]

4 - Ha occupato e ancora occupa la mente dei ricercatori il curioso pungolo di sapere che colpa fu quella che mise fuori il paradiso terrestre il papà e la mammà dei nostri progenitori. Il riflesso o turbine erotico cui Eliphas accenna é quello della scienza: prendendo alla lettera la spiegazione data, si verrebbe a capire che l'illusione della sapienza, riflesso della divinità, ci ha fatto perdere la beatitudine dei primi tempi. Di qui l'esecrazione dei mistici di tutte le religioni e razze per i libri e le investigazioni umane. Alcuni eretici del terzo secolo ritennero che la colpa fosse stata il matrimonio tra i due primi creati cosa che non bisogna intendere alla lettera. [Torna al Testo]

5 - Se il Diavolo è la luce astrale, ogni squilibrio di questa luce nel corpo dell'uomo é squilibrio della luce astrale o diavolo e genera le infermità. Tutto sta ad intendersi. [Torna al Testo]

6 - Storia della allucinazione - 2. Edizione 1853. [Torna al Testo]

 
 

Indice Eliphas Levi



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