Il Cuore del Maestro ▪ La Voce
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Il commento è di Fra.'. BDF R< BY} L} Cavaliere di Baphomet O.T.O. Parte Prima
Premessa La Qabalah (1), intesa quale corpus di conoscenze iniziatiche sistematizzate in una serie di corrispondenze di natura eterogenea ordinate in forma idealmente tabulare secondo una chiave numerica da Zero (2) a Trentadue, abbracciante ogni branca del sapere umano ed ogni oggetto nell'Universo ricadente o meno sotto i nostri cinque sensi, forma la struttura filosofica su cui questo racconto allegorico è stato originariamente composto da Aleister Crowley. Degli innumerevoli strumenti tecnici di Progresso Spirituale individuale che la Tradizione ci mette a disposizione, la Qabalah sembra essere, per la sua estrema duttilità, facilità di apprendimento subconscio e possibilità di "personalizzazione" quasi illimitata, il più moderno ed insieme uno dei più produttivi metodi di comprensione ed approfondimento dei Misteri macro-micro cosmici per la mentalità occidentale. In pochi anni, senza la necessità di studi particolarmente "mirati", ma basandosi quasi esclusivamente sull'uso cerimoniale e sull'impiego deduttivo dal particolare al generale e viceversa di strumenti di Qabalah pratica quali, ad esempio, le Tavole di Riferimento del "Liber 777" di Aleister Crowley, l'intero sistema di corrispondenze si deposita nel nostro subconscio germogliando in un vivido schema simbolico, ed infine fiorisce tramite gli ordinari processi mentali: la percezione della struttura universale ed umana diviene automaticamente da arido elenco di dati eterogenei e (apparentemente) di difficile collegamento una fitta maglia a rete di concatenazioni e relazioni di idee che permettono alla mente dello studioso, in modo del tutto intuitivo e "naturale", di mettere a fuoco con lucidità insperate i complessi meccanismi dell'Esistenza. Così, lavorando parecchio al di sotto del livello di ordinaria coscienza, la Qabalah diviene il sistema idoneo a trasmettere idee di complessità e vastità incalcolabile con l'ausilio di pochi simboli comuni a tutta la cultura iniziatica e di qualche simbolo particolare proprio della branca di Scienza Esoterica in cui si sta operando. Ne "IL CUORE DEL MAESTRO" infatti, grazie alla sua padronanza totale dei simboli cabalistici, Aleister Crowley riesce a descrivere con grande efficacia visuale e discreta scioltezza ed agilità narrativa in poche ma dense pagine incisive, i principi fondamentali della Legge di Thelema circa la struttura universale, la teoria del succedersi degli Eoni e la dottrina dei Capi Segreti della Grande Confraternita Bianca della Luce (A.'.A.'.) che regolerebbero i destini del Mondo attraverso le ere. Argomenti questi, la cui trattazione completa ed esauriente in un linguaggio meno simbolico e sintetico, occuperebbe un volume parecchie decine di volte più esteso del presente. Tramite questo Commentario, ci prefiggiamo dunque lo scopo di fornire al lettore poco o per nulla esperto di Filosofia Thelemica una chiara interpretazione, simbolo per simbolo, della miriade di glifi e concetti cabalistici presenti sul testo originale, esponendo le differenze sostanziali tra la Qabalah "tradizionale" (del vecchio Eone, o Eone di Osiride) e quella Thelemica (dell'Eone di Horus, o Età dell'Acquario), peculiarmente adatta a descrivere la "Corrente" magica attuale attivata nell'Universo dalla mutazione di Eone ed i rudimenti della Legge che ne regola l'attività sia sul piano macrocosmico che umano, nella risoluta speranza che tali concetti ed astrazioni possano così svilupparsi nella sua psicologia conducendolo in breve ad un progresso sulla sua Via. * * * * * * * * * * * Prima di procedere oltre, desidereremmo porre al lettore un importante avvertimento: nella Qabalah, specialmente quella del Nuovo Eone, non vi sono dogmi di alcun tipo, ed ogni interpretazione personale è ugualmente valida ed autentica, anche se limitatamente al suo autore. I concetti che verranno esposti in questo Commentario, quindi, vogliono avere esclusiva funzione di "guida" e "consiglio" all'interpretazione personale, una attività che, incidentalmente, pone in essere proprio il succitato processo automatico di apprendimento e crescita dei simboli cabalistici. LA VISIONE Penumbra Nell'allegoria di un incubo vissuto ad occhi aperti, viene descritta la situazione spirituale del genere umano all'inizio del Nuovo Eone. Così come accadde all'epoca in cui Cristo cominciò a predicare, la crisi più profonda ha offuscato le menti e paralizzato il pensiero degli uomini, frastornati dalla discordanza tra l'Energia Cosmica, mutata, ed il loro campo magnetico personale, non ancora adeguatosi al cambiamento. Il protagonista di questa storia, Khaled Khan, è immerso nell'oscurità della Ragione, nelle tenebre della Menzogna, poiché tutte le antiche teorie sono divenute ora false ed inadeguate. A mala pena egli riesce ad avere ancora la coscienza di sé, ed il mondo circostante gli appare quale illusione, un tetro gioco di fioche luci e pesanti ombre sui suoi occhi affaticati che non riescono a metterlo a fuoco. Non si è ancora accorto di non essere il solo in attesa di "qualcosa", in quella situazione, e l'angoscia di non sapere chi sia in realtà, e perché si trovi in quella penosa condizione esprime efficacemente l'idea dell'uomo alla ricerca di se stesso, di chi per un attimo, vincendo l'usata inerzia e stanchezza - mentale! - si pone le domande fondamentali della Filosofia: "Chi sono?" "Da dove vengo?" "Dove vado?" ed infine: "Perché tutto questo?" Khaled Khan intuisce di essere membro di un sodalizio andato in rovina, e l'istinto di uomo lo forza all'attenzione, alla ricerca: l'innata propensione umana all'Infinito lo porta a scovare nelle tenebre un punto meno oscuro, dal quale proviene una Voce.
Vox La Voce, marziale e squillante, la "voce di un giovane capitano", emerge dalle tenebre e dalle macerie della distruzione: è la Voce dell'Inconscio che parla in simboli apparentemente incomprensibili alla Mente Conscia. Solo una traccia, una risonanza familiare fa sì che una parvenza di attenzione sia mantenuta su quelle strane parole; ma il senso è ancora oscuro, o meglio, spaventa. Eppure un po' di Luce, nelle spesse Tenebre della Coscienza, è arrivata (o sono invece gli occhi che si sono abituati al buio?), e Khaled Khan intuisce l'esigua presenza di altri che, come lui, sono in attesa ed ascoltano; anche se costoro, obnubilati dalla stanchezza dell'attesa, si rifiutano di comprendere. Poco importa se la Voce sia effettivamente interna all'Uomo, oppure sia il prodotto di un riflesso esterno proveniente da Intelligenze Preterumane: in ogni caso la Voce conosce la Verità che è insita in ogni essere vivente e, nonostante il rifiuto stizzoso ed impotente della cosiddetta Ragione, finirà per prevalere e per essere ascoltata, anche se non da tutti. La "Stella ad Occidente" è infatti il simbolo di questa "entità" interiore dell'Uomo: è Had, il "nucleo fiammeggiante" di ogni individuo, che proviene dal Profondo della Mente, l'Occidente o regione dei Morti. E questo è il destino dei Giusti di ogni epoca: sono uomini come tutti gli altri, e come gli altri temono la "differenza" e male accettano il Cambiamento. Qualcosa però in loro fa sì che, sebbene in principio riluttanti, alla fine prestino ascolto alla Voce e si dedichino con tutto se stessi alla comprensione di ciò che essa vuole dire. Essi sanno, suppongono, di non essere i soli, anche se intorno a sè vedono solo individui dalle menti ormai spente dalla paura o, al meglio, incapaci di decidersi. In questo paragrafo, la Voce dichiara l'Equazione fondamentale dell'Universo: "Zero è Due", 0=2, che dichiara il meccanismo d'azione basilare di tutte le coppie d'opposti esistenti: ogni energia possiede il suo corrispettivo uguale e contrario, la tensione tra essi è simile a quella esistente tra i due poli di una calamita, e fa sì che essi si completino e si annullino, annichilendosi, perché la somma totale delle energie universali è sempre Zero.
Umbra "Ma questi pensieri, tanto inquietanti, non potrebbero essere il delirio di un incubo?" il meccanismo di autodifesa della Ragione entra in azione per scacciare il fantasma della Rivelazione, e l'ordinaria facoltà mentale per un attimo quasi riprende il sopravvento sulla pulsione alla Luce e alla Verità, per trascinare di nuovo la coscienza nel confortevole sonno degli inconsapevoli, nell'ozio/pigrizia della beata assenza di domande.
Phantasma E così, come dall'unione degli opposti si forma una sintesi che li comprende entrambi, trasmutati, l'orrore si attenua e subito si percepiscono le voci di coloro che, disturbati nel loro sonno di morte, vorrebbero rimettersi a dormire. Ma non è possibile, non per tutti almeno: il livore stesso, impotente di fronte alla Rivelazione che ha disturbato la loro quieta incoscienza, li tiene svegli; tanta inutile acrimonia all'indirizzo di ciò che appare una semplice ombra ha l'effetto di catalizzare maggiormente l'attenzione di Khaled Khan e di quelli come lui, se esistono. E l'effetto della volontà di capire è che l'ombra si rischiara ancora un poco: ora ha l'aspetto umano, e sembra molto meno terribile. Il comportamento dei compagni di sventura di Khaled Khan è emblematico: essi raccolgono il fango dell'ignoranza in cui sono immersi fino al collo e lo lanciano all'indirizzo del fantasma nel tentativo di farlo tacere, con l'unico risultato di affondare maggiormente. E la maggioranza dell'Umanità, purtroppo, si comporta proprio così: qualsiasi "voce" che disturbi il loro quieto vivere, le loro sicurezze oramai collaudate, è maligna e deve venir combattuta con ogni mezzo, inclusa l'autodistruzione.
Lux Ormai il processo di illuminazione dell'anima è inarrestabile in Khaled Khan, ed infatti, bandite proprio dall'ottuso comportamento dei suo compagni le ultime ombre di pigrizia e paura, la luce rischiara quasi completamente la scena. Ma vi è una differenza sensibile: il saluto rivolto alla figura sulla collina secondo i canoni del Vecchio Eone è inefficace, e viene spontaneamente corretto dalla mente stessa di Khaled Khan, in modo del tutto immediato e naturale. La Verità è dunque dentro di noi realmente, pronta ad entrare in azione e ad esplicitarsi quando l'ordinario processo mentale lo permette. Si incominciano perciò a comprendere i simboli: vi è stato un grande cambiamento, e bisogna adeguarsi; e chi, per ignoranza o per inerzia mentale si rifiuta di farlo, è destinato a soccombere a se stesso, tragicamente. Ma chi invece riesce a permettersi di apprezzare la maggiore Luce di cui ora gode la scienza, viene sollevato verso il centro di tale Luce, chiamato ineffabilmente a parteciparne dei Misteri. E questo è solo il principio del Processo Iniziatico, di quel Risveglio Interiore spirituale a cui pochi sono soggetti, ma che permette loro, alla fine, di ottenere Oro puro partendo dal Piombo. Da questo momento in poi l'allegoria cessa quasi di esistere, avendo terminato la sua funzione, per venire sostituita dai simboli cabalistici. "Il Mistero Finale è sempre incomunicabile", perché è insito in ognuno di noi e non può essere descritto in termini umani; però l'anima può essere indirizzata nel suo cammino alla scoperta di tale Mistero, comunicandogli una serie di misteri "minori" affinché, naturalmente, pervenga alla scoperta finale di se stessa.
Homo Il Maestro, che rappresenta l'unione mistica del Subconscio e del Superconscio, ha un aspetto rassicurante, visto da vicino e nella pienezza della sua Luce, che rappresenta la Verità. Egli è descritto come recante un elmo di oro rosso, simbolico di Marte e del Sole, e cioè di Ra Hoor Khuit, l'aspetto attivo di Horus, il Figlio Coronato e Conquistatore. Il diamante nero al centro della fronte indica che il suo Ajna Chakra è aperto, il che gli conferisce la visione chiara del Sovrasensibile; ma i suoi occhi fisici sono per metà chiusi, il che rappresenta l'estasi della Conoscenza e Conversazione col Santo Angelo Custode, e la scarsa rilevanza, in termini mistici, del Fenomeno. Infatti egli ha le braccia incrociate sul petto, il Segno di Ipsissimo 1ø=10ß, il che vale a dire che il Maestro, lo stato di conoscenza del Subconscio unito al Superconscio, è parte dei Capi Segreti della Triade Superna della Grande Confraternita Bianca della Luce, o A.'.A.'., il Potere Occulto da sempre esistente che regola i destini del Pianeta. Il Maestro reca nella mano destra una verga d'ambra, per simboleggiare la padronanza sul Lingam; nella sinistra ha un loto di ametista, rappresentante il potere sulla Yoni che la sua condizione conferisce. La sua Immaginazione, le lacrime che gli sgorgano dagli occhi semichiusi, è creativa, così come la sua Volontà è generativa, mantenendo oggettivamente sensibili le quattro creature viventi, simboliche degli Elementi. I quattro Kerubs (Leone, Toro, Uomo, Aquila), esprimenti le caratteristiche dei Segni Zodiacali Fissi (o Kerubici, appunto) tramite le frasi loro attribuite, sono così descritti: Il Leone Rosso è simbolo del Segno Zodiacale del Leone e rappresentante l'Elemento Fuoco e una fase alchemica di produzione dell'Elisir, e dalla sua bocca cola il miele che è il glifo di uno dei due componenti dell'Elisir stesso, ed esprime l'Energia dell'Uomo. Il Bufalo Grigio Blu è simbolico del Segno Zodiacale del Toro e dell'Elemento Terra, e rappresenta il nutrimento vitale, come espresso dalle sue mammelle da cui fuoriesce il latte che ha cresciuto ogni essere umano. Il Bambino Sorridente che fa sprizzare il sangue dal suo petto, è simbolico del Segno Zodiacale dell'Acquario e dell'Elemento dell'Aria: la Libertà del genere umano. L'Aquila d'Oro, seconda componente dell'Elisir, è il simbolo del Segno Zodiacale dello Scorpione, la fase alchemica detta "putrefazione", e dell'Elemento Acqua; essa reca una coppa che qui esprime l'estasi umana. Sopra la testa del Maestro, al centro, a simboleggiare il Sahsrara Chakra, o Loto dai Mille Petali, vi è il glifo dell'Arcano Maggiore dei Tarocchi numero 10, La Ruota della Fortuna, descritto come una ruota di otto raggi (Mercurio), che rappresenta l'Elemento Spirito, la punta superiore del Pentagramma, che coordina e riunisce l'azione degli altri quattro Elementi. Il serpente che fuoriesce dal centro della Ruota dichiara sommariamente la Legge del Nuovo Eone, che verrà sviluppata nelle sue componenti principali nella seconda e terza parte del racconto.
Aves Gli otto uccelli, simboleggianti la comunicazione in movimento, delle cui voci è ora pervasa l'aria, aiutano Khaled Khan a carpire almeno una parte dello Spirito del Maestro e, alla fine, la sua anima si innalza ed egli prova l'impulso di lasciarsi andare per essere assorbito nell'essenza del Maestro: è il primo anticipo del bando dell'Ego, condizione essenziale per poter accedere ai Misteri Superiori. E così, "là ove la visione cessa, il veggente diviene tutt'uno con essa". L'interpretazione seguente dei Nomi di Potenza (la voce degli uccelli) è del tutto arbitraria, ma è stata sviluppata tramite la gimatreya ebraica tenendo conto delle corrispondenze cabalistiche, partendo da uno schema di Fra. 137. Queste astrazioni di idee, al di là dell'allegoria del racconto, possono venire impiegate efficacemente dallo studioso nella costruzione di suoi rituali personali in accordo con le energie del Nuovo Eone. AUMGN (Cigno, Kether) = 100 (750 considerando la Nun finale): Nel centro vi è il mistico dio morente ASAR; ai due lati il Papa e la Papessa. Il Matto e la sua Morte, la discesa dello Spirito nella Materia. La Magia è qui operata su base bianca. AL (Fenice, H'cmâ) = 31 (la Chiave del Libro della Legge): il Matto ed il suo Equilibrio, il Mistero del Soppesamento del Cuore. Dio (AL) ed il Nulla (LA). La Stella sorge dalle fiamme della sua morte. La Magia è operata su base grigia. AMEN (Corvo, Binâ) = 96 (o 91, AMN): il nome "Amen" era venerato ad Eliopoli e nella Città delle Piramidi (Binâ). L'umanità è tra il Matto e la sua Morte, e questo Matto è il Profeta dell'Eone. Qui la Magia è operata su base nera. SU (Aquila, H'esed) = 66: Sessantasei è il Gerofante e la sua Arte, ed il numero dei versi nel capitolo di Nuit, dea dello Spazio Infinito e delle Stelle Infinite, del Liber Legis. É il centro della Galassia che noi chiamiamo "casa", ed intorno al quale tutte le Stelle del nostro Zodiaco ruotano nella direzione del Sagittario. La Freccia è puntata al centro della Galassia. La Magia è operata su base blu. AGLA (Falco, Guebourâ) = 35: il Falco dal petto a macchie di leopardo. Infatti tu stesso sei il Signore dell'Eone. Nel centro della Compagnia dei Fratelli dell'Astro d'Argento vi è la Sacerdotessa, cinta di una spada, che tiene in mano la Bilancia di Giustizia. La Magia è operata su base rossa. IAO (Pellicano, Thiphereth) = 17 (o 81, calcolando la "O" come Ayn): Il Pellicano nutre i suoi piccoli del suo stesso sangue, così come il Sole, la nostra stella, ci mantiene in vita con la sostanza stessa del suo cuore. Iside, Apophis, Osiride: i Segni di L.V.X.. La Vergine ed il Matto sono davanti al Gerofante, a Baphomet! La Magia è operata su base dorata. HRILIU (Colomba, Netzâ) = 261: La colomba geme dolcemente, come una donna che fa l'amore. L'Invocazione alla venuta del Signore. Il Serpente di Luce è il Fondamento della Vita. La Magia è operata su base color smeraldo. ABRAHADABRA (Ibis, Hod) = 418: Nulla per il Libro, ma la Chiave dei Rituali. Le cinque "A" formano il Pentagramma. Il Profeta di RA, l'Iniziazione di un Universo. Unità. La Porta sul Nulla. Tre volte la radice quadrata del numero mistico di questa sfera è il Suo Nome, 666. La Magia è operata su base arancione. MU (Avvoltoio, Yesod) = 46: La Luna è la madre della Terra, il Gerofante dell'Acqua. L'Avvoltoio di Mut è assiso sulla Verità del Fondamento. La Magia è qui operata su base purpurea. Manca infine l'attribuzione a Malcouth, la Formula magica del Regno: essa è il vero nome di chi opera il rituale, poiché la Terra è la Croce della Notte, ed è il ritorno della Corona (Kether) e dello Spazio (Aïn). La Magia è quindi operata su base nera, ruggine, gialla ed oliva.
NOTE 1. Usiamo l'ortografia "Qabalah" (QBLH), preferendola alle numerose altre generalmente impiegate nella letteratura esoterica (Cabala, Kabbala, Kabalah, ecc.), esclusivamente per uniformarci al sistema di traslitterazione e vocalizzazione della lingua ebraica in uso presso l'ORDO TEMPLI ORIENTIS di Aleister Crowley. [Torna al Testo] 2. Lo "Zero Cabalistico" è in realtà triplice, per esprimere e distinguere tra loro i "Tre Veli" di Esistenza Negativa: 0, AIN, "Nulla"; 00, AIN SVP, "Senza Limiti"; e 000, AIN SVP AVR, "Luce Infinita". [Torna al Testo] 3. Basta confrontarlo col sistema informatico di catalogazione ed ordinamento di informazioni chiamato "Data Base". [Torna al Testo] 4. Che assume simbolicamente la forma di un albero composto da dieci "Centri di Luce" collegati da ventidue "rami" e detto appunto "l'Albero della Vita" (OTz ChIM). [Torna al Testo] 5. Per un cabalista esperto è quasi impossibile evitare di collegare ogni dato fenomeno con i simboli della Dottrina: incontrando una automobile arancione, ad esempio, egli non può non porla in relazione con le idee connesse all'Arcano Maggiore numero 7 dei Tarocchi, e quindi col segno zodiacale del Cancro, col Santo Graal, la Luna, il procedere degli avvenimenti, la Grande Opera, il numero 8 ed il 418, Aiwass, ABRAHADABRA, il terzo capitolo del Liber Legis, ecc [Torna al Testo] 6. Sono così chiamate quelle Intelligenze, incarnate o disincarnate, che si occupano del progresso dell'Umanità. [Torna al Testo] 7. In realtà, oltre ai succitati temi, il racconto narra della completa Iniziazione ai Misteri del protagonista, descrivendo un processo che, ordinariamente, dura parecchi anni. [Torna al Testo] 8. Ed infatti, la Legge di Thelema è esposta in parecchi volumi, tra cui fanno spicco il "Liber Aleph" e "La Legge è per Tutti"; la teoria degli Eoni e quella sui Capi Segreti occupano invece numerosi capitoli in opere come "Magick", "Il Libro delle Menzogne", "Magia Senza Lacrime", ecc. [Torna al Testo] 9. L'Eone è una era astrologica, della durata approssimativa di 2000 anni, che condiziona lo sviluppo della vita e della cultura umana. L'Eone attuale, detto "Eone di Horus" o "Eone di Thelema", iniziato il 21 marzo 1904, porterà il genere umano alla completa scoperta delle applicazioni pratiche delle sue capacità volitive. [Torna al Testo] 10. Detta appunto "Corrente 93", dalla numerazione cabalistica di "Thelema" (Volontà) e "Agapè" (Amore). [Torna al Testo] 11. Non tutte, a dire il vero, e non completamente; ma le differenze sono tali da ingenerare la confusione e l'errore. Cfr. AL I:34, I:49, II:5, ecc. [Torna al Testo] 12. Secondo la religione egizia, in contrapposizione all'Oriente simbolo del sorgere del Sole, l'Occidente è la porta d'accesso alle Regioni Infernali. Da notare che il termine "infernale", originariamente (ed è questo il senso in cui qui viene inteso), non ha affatto connotazioni diaboliche, ma indica semplicemente le dimore dell'Oltretomba, simboliche quindi del Subconscio. Cfr. AL II:6-7. [Torna al Testo] 13. Si confronti il Liber Legis: "Il perfetto ed il perfetto sono un perfetto e non due: no sono nessuno!" (AL I:45) [Torna al Testo] 14. Tutto, nell'Universo, funziona in questo modo. La teoria del "Big Bang", ed il cosiddetto "Modello Standard" ne sono solo un esempio: il Sistema Solare ha avuto origine da una massa di materia asimmetrica che si è scontrata con un'equivalente ed opposta massa di antimateria simmetrica, annichilendosi. [Torna al Testo] 15. Cfr. AL III:61. [Torna al Testo] 16. Il processo iniziatico, nell'ORDO TEMPLI ORIENTIS ed in numerosi altri Ordini massonici occidentali, si realizza proprio con il portare l'Inconscio/Subconscio al livello del Conscio, fondendo poi il risultato col Superconscio o Genio Superiore o Santo Angelo Custode. [Torna al Testo] 17. Horus, o Heru-ra-ha, è l'Universo Manifesto, duplice come ogni cosa che esiste. L'aspetto attivo è detto Ra-Hoor-Khuit, Materia; quello passivo, Hoor-paar-Kraat, l'Antimateria. [Torna al Testo] 18. La ghiandola pineale, comunemente detta "il Terzo Occhio". [Torna al Testo] 19. L'A.'.A.'., o comunque si voglia chiamare l'Ordine Iniziatico Individuale, è strutturata, ovviamente, sull'Albero della Vita. Essa possiede perciò tre Triadi: l'Ordine Esterno, o Alba Dorata (G.'.D.'.), in cui gli uomini apprendono l'Arte Regale; l'Ordine Interno, o Ordine della Rosa Rossa e della Croce d'Oro (RR.'. et AC.'.), in cui gli uomini si pongono in contatto con i Capi Segreti per eseguire i loro ordini; e l'Ordine Superno, o Stella d'Argento (A.'.A.'.), formato dai Capi Segreti, incarnati o disincarnati. Il Grado più elevato di tale Confraternita ideale è appunto quello di Ipsissimo 1ø=10ß, praticamente impossibile da raggiungersi per un uomo incarnato. La dottrina sui Gradi ci dice che le coscienze di ogni Alto Iniziato sono fuse insieme per formare l'unica coscienza del Sintomo dell'Universo, o Ipsissimo. [Torna al Testo] 20. Questo Chakra, spesso posizionato in corrispondenza della cosiddetta "fontanella", al centro della parte superiore del cranio, in realtà si trova al di fuori del corpo umano, lungo la verticale ad una distanza imprecisata e variabile. [Torna al Testo] 21. Tutto il racconto stesso, ed il suo commentario, essendo la descrizione allegorica di una Iniziazione (dai Misteri Minori a quelli Superiori), può addirittura venire impiegato per lo sviluppo di un valido rituale di auto-iniziazione secondo i canoni dell'OTO e dell'A.'.A.'.. [Torna al Testo] 22. "M" è l'Impiccato (ASAR), circondato da "U" (Il Papa) e "G" (La Papessa); "A" è il Matto e "N" è la Morte. [Torna al Testo] 23. "A" è il Matto e "L" la Giustizia, che nel Nuovo Eone è detta "Equilibrio". [Torna al Testo] 24. L'attribuzione astrologica di H'cmâ è alle Stelle Fisse. [Torna al Testo] 25. Cfr AL I:48. [Torna al Testo] 26. "S" è la Temperanza, nel Nuovo Eone chimata "Arte", attribuita al Sagittario. [Torna al Testo] 27. Si confronti la descrizione dell'Arcano Maggiore numero 3 data sul "Libro di Thoth" di Aleister Crowley. [Torna al Testo] 28. A seconda se si consideri l'ultima lettera come Vau (Gerofante) o Ayin (Diavolo). IAO è probabilmente la traslitterazione greca, operata dagli Gnostici, del Tetragrammaton. [Torna al Testo] 29. "Hriliu", in lingua enochiana, significa "orgasmo". [Torna al Testo] 30. Il numero mistico di questa sfera (8) è 36, la cui radice quadrata è 6. [Torna al Testo] 31. Si confronti il simbolo dell'Elemento Terra. [Torna al Testo] |
Musica: "Com'a gran pesar" Cantigas de Santa Maria secolo XIII |