Liber A'Ash

                 

 
 

0. Quercia nodosa di Dio! Nei tuoi rami si annida la folgore! Sopra di te si libra il Falco Senza Occhi.
1. Tu sei arsa e nera! Supremamente solitaria in quella landa di arbusti.
2. Lassù! Le rosse nubi si librano sopra di te! È la tempesta.
3. C'è uno squarcio fiammeggiante nel cielo.
4. Lassù.
5. Tu sei sballottata nella stretta della tempesta per un eone e un eone e un eone. Ma tu non cedi la tua linfa; tu non cadi.
6. Solo alla fine tu darai la tua linfa, quando il grande Dio F.I.A.T. salirà sul trono nel giorno del Sii-con-Noi.
7. Perché due cose sono compiute e una terza è cominciata. Iside e Osiride si abbandonano all'incesto e all'adulterio. Horus balza tre volte armato dal grembo di sua madre. Arpocrate, il suo gemello, è celato in lui. Set è il suo sacro e solenne accordo, che egli rivelerà nel grande giorno di M.A.A.T., che è stato interpretato come il Maestro del Tempio dell'A\A\, il cui nome è Verità.
8. Ora in questo si riconosce il potere magico.
9. Esso è come una quercia che si indurisce e affronta la tempesta. È segnato dalle intemperie e dalle cicatrici, e fiducioso come il comandante di una nave.
10. Inoltre tira come un cane al guinzaglio.
11. Esso ha orgoglio e grande sottigliezza. Sì, e anche allegria!
12. Così agisca il mago nella sua evocazione.
13. Che egli sieda ed evochi; che si accosti a quella forza; che poi si levi cresciuto e teso; che getti indietro il cappuccio dal suo capo e fissi il suo occhio di basilisco sul sigillo del demone. Poi che faccia ondeggiare avanti e indietro la sua forza come un satiro in silenzio, sino a quando la Parola non prorompa dalla sua gola.
14. Allora che non cada esausto, sebbene la potenza possa essere stata diecimila volte quella umana; ma ciò che lo inonda è l'infinita grazia del Genitor-Genitrix dell'Universo, di cui egli è il Vaso.
15. Non ingannare te stesso. È facile riconoscere la forza viva dalla materia morta. Non è più facile distinguere il serpente vivo dal serpente morto.
16. Anche a proposito dei voti. Sii ostinato, e sii non ostinato. Comprendi che il cedere della Yoni è tutt'uno con l'allungarsi del Lingam. Tu sei entrambi; e il tuo voto non è altro che il frusciare del vento sul Monte Meru.
17. Allora tu adorerai me che sono l'Occhio e il Dente, il Capro dello Spirito, il Signore della Creazione. Io sono l'Occhio nel Triangolo, la Stella Argentea che voi adorate.
18. Io sono Baphomet, che è l'Ottuplice Parola che sarà equilibrata con il Tre.
19. Non vi è atto o passione che non sarà un inno in mio onore.
20. Tutte le cose sacre e tutte le cose simboliche siano i miei sacramenti.
21. Questi animali mi sono sacri: il capro, e l'anitra, e l'asino, e la gazzella, l'uomo, la donna e il bambino.
22. Tutti i cadaveri mi sono sacri; non dovranno venir toccati eccetto che nella mia eucarestia. Tutti i luoghi solitari mi sono sacri; dove un uomo si raccoglie nel mio nome, là io scaturirò in mezzo a lui.
23. Io sono il dio ripugnante; e chi mi domina è più laido di me.
24. Tuttavia io dono più di Bacco e Apollo; i miei doni sono superiori all'olivo e al cavallo.
25. Chi mi adora deve adorarmi con molti riti.
26. Io sono celato in tutti i nascondigli; quando il Santissimo Antico viene spogliato e trascinato sulla piazza del mercato, io sono ancora segreto e in disparte.
27. Coloro che amo li castigo con molte verghe.
28. Tutte le cose mi sono sacre; nessuna cosa è sacra lontano da me.
29. Perché non vi è santità dove io non sono.
30. Non temere quando io cado nella furia della tempesta; perché le mie ghiande sono trasportate lontano dal vento; e in verità io risorgerò, e i miei figli attorno a me, cosicché innalzeremo la nostra foresta nell'Eternità.
31. L'Eternità è la tempesta che mi ricopre.
32. Io sono l'Esistenza, l'Esistenza che non esiste se non tramite la sua stessa Esistenza, che è al di là dell'Esistenza delle Esistenze, e radicata più profondamente dell'Albero-Nessuna-Cosa nella Terra di Nessuna-Cosa.
33. Perciò ora tu sai quando io sono dentro di te, quando il mio cappuccio è spiegato sul tuo cranio, quando la mia potenza è maggiore dell'Indo arginato, e irresistibile come il Ghiacciaio Gigante.
34. Poiché proprio come nel bazar tu, nella Tua nudità, davanti a una donna dissoluta sei risucchiato dalla sua astuzia e dai suoi sorrisi, così tu sei interamente, e non più in parte, davanti al simbolo dell'amato, anche se non è altro che un Pisacha o uno Yantra o un Deva.
35. E in tutto tu creerai l'Infinita Beatitudine, e il successivo anello della Catena Infinita.
36. Questa Catena si estende da Eternità a Eternità, sempre in triangoli —il mio simbolo non è forse un triangolo?—sempre in cerchi—il cerchio non è forse il simbolo dell'Amato? In essa, ogni progresso è una vile illusione, perché ogni cerchio è uguale e ogni triangolo è uguale!
37. Ma il progresso è progresso, e il progresso è rapimento, costante, abbagliante, pioggia di luce, onde di rugiada, fiamme dei capelli della Grande Dea, fiori delle rose che le cingono il collo, Amen!
38. Perciò innalzati quando sono innalzato. Trattieniti mentre io sono padrone di compiere. Alla fine, sia la fine lontana come le stelle che giacciono nell'ombelico di Nuit, uccidi te stesso come alla fine io sono ucciso, nella morte che è vita, nella pace che è madre della guerra, nella tenebra che reca in mano la luce, come una prostituta che si strappa un gioiello dalle narici.
39. Così perciò il principio è delizia e la fine è delizia, e la delizia è nel mezzo, proprio come l'Indo è acqua nella caverna del ghiacciaio e acqua tra le colline maggiori e le colline minori e attraverso i bastioni delle colline e attraverso le pianure, e acqua alla foce quando si getta nel mare possente, sì, nel mare possente.

 

 
 

Indice Aleister Crowley



Musica: "Com'a gran pesar" Cantigas de Santa Maria secolo XIII