Il Testo che segue, scritto con
animo sereno, con coscienza sicura, fu tenuto
parecchio tempo chiuso in un cassetto prima di
vedere la luce.
L'autore, per carità di patria, avrebbe forse
desistito dall’ idea di renderlo pubblico se
non pochi cultori della Scienza Massonica di
varie parti d'Italia non lo avessero consigliato
e indotto a pubblicarlo.
Ora, lieto dell'incoraggiamento avuto da tanti
cari e buoni amici, egli le pubblica con la
convinzione di rendere un servizio alla Verità
ed alla Massoneria Italiana che non può
seguitare ad appagarsi delle frasi fatte che, in
buona fede, incoscienti, politicanti ed
ignoranti di cose massoniche, recitano al paese
in nome suo.
Gli ultimi pettegolezzi hanno fatto vedere
quanto fino ad ora sia stata irrisoria la fede
nei supremi ideali dell'Ordine e come a questi
ideali siasi sostituita da un canto una politica
di interessi, di dedizioni colpevoli, di
transazioni vergognose con gli uomini più
refrattari al Progresso, dall'altro la opposta
politica, ribelle, diretta, almeno in apparenza,
ad un fine nobile di emancipazione sociale,
politica di avanguardia che può, sotto un certo
aspetto, essere una parte del programma
massonico, ma che non può diventare tutto il
programma senza rinunciare alla ragion d'essere
dell'Ordine Mondiale.
L'autore tiene a che si ricordi ch'egli, spirito
altamente democratico o, più propriamente,
isocratico, seguace cioè e propagatore della
Scuola Sociale Italiana che da Giuseppe Mazzini
prende il nome e che a Lui si inspira, non fa
qui della politica di partito perché non tratta
la questione massonica da un punto di vista
profano, ma esclusivamente da quello iniziatico
quale gli é stato insegnato dal suo costante
studio e del quale possono essere garanzia le
dignità massoniche internazionali di cui é
insignito e che giova ricordare non a sfogo di
puerile ambizione, ma perché non si creda di
avere a che fare con uno dei soliti pubblicisti
che trattano arbitrariamente argomenti
conosciuti solo superficialmente.
Questi appunti critici ed ammonitori sono
scritti da un Libero Muratore che non smentì mai
la sua fede, massone militante, già membro
attivo del Rito Simbolico Italiano cui dette, in
tempi difficili e malgrado diffidenze e
difficoltà d'ogni genere, lavoro assiduo e non
indifferente; Gran Past Master del Rito
nazionale Spagnolo e Fratello Onorario, coi più
alti gradi, dei riti Scozzese Antico e
Primitivo, di Memphis, di Mizraim, Martinista,
Templare e di Swedenborg.
Di alcuni di questi Riti Filosofici e di altri
Sodalizi Iniziatici di pensiero e di azione egli
é rappresentante, mentre é delegato generale per
l'Italia del Supremo Gran Consiglio Generale
Iberico e della Gran Loggia Simbolica di Madrid
e plenipotenziario del Sovrano Gran Santuario di
Berlino e Grande Oriente per la Germania, nonché
di quelli pel Regno Unito della Gran Bretagna e
Irlanda.
E per questo che la sua parola sincera può avere
oggi quella importanza che manca agli scrittori
dilettanti di Massoneria che vedono tutto a
traverso la loro lente esclusiva di egoisti
speculatori o di uomini soltanto e
meschinamente politici.
Sarà compresa dai Figli della Vedova, la libera
voce, ribelle alla irrazionale adorazione delle
Forme come alla vandalica degenerazione dello
Spirito?
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