La parola italiana "grembiule" proviene dall'antica voce popolare "grembio", quest'ultima dalla latina gremium, "grembo" , "seno" , "cuore" , "centro". In uno dei suoi significati, gremium indica anche il "manipolo" o "covone", cioè il fascio di spighe quante ne può stringere in una volta la mano del mietitore. Il vocabolo latino risale ad una radice indo-europea della famiglia GER, attraverso la forma ridotta GR, da cui il latino grex, "gregge" , "branco" , "mandria" , ma anche "schiera", "gruppo", "associazione", "circolo", "setta", "scuola", indicando con questa parola un gruppo li esseri viventi appartenenti ad una stessa razza o aderenti a dei comuni principi, come nel caso degli Epicurei (tale definizione è adoperata, infatti, da Cicerone, Crisippo ed altri).
La citata mano del mietitore addita, quindi, l'idea o la dottrina comune che accoglie intorno a sé più seguaci (le singole spighe). È, infine, interessante notare che dal tema GR derivano parole che si riferiscono alla lavorazione del frumento, come l'antico islandese grotti, "mulino", o l'anglosassone grindan, "macinare", oppure alla terra, come l'antico islandese grunnr, "banco di sabbia (desertica)", anglosassone grund o l'inglese ground, ambedue dal significato di "terra", "campo", "suolo". In quest'ultima accezione il "grembiule" assume chiaramente una funzione di abbigliamento operativo in relazione a sue precise categorie lavorative: gli agricoltori e i pastori, cioè dei più antichi mestieri dell'uomo. Pertanto, esso ha sempre rappresentato, nella generalità dei casi, il tipico simbolo del "lavoro". Nel suo significato esteriore, il grembiule indica un segno distintivo, un vincolo di appartenenza ad una categoria artigiana (manipulus). Per esternare la propria partecipazione ad una corporazione, suoi membri adoperano grembiuli di diversa e varia foggia e colore. Sir Walter Besant, in uno suo interessante scritto, ricorda che, nel '700, il muratore indossava un grembiule di pelle, grosso, lungo e spesso; il carpentiere un grembiule bianco, annodato sui fianchi, più leggero; il calzolaio un corto grembiule di pelle scura; il fabbro un lungo grembiule di pelle nera; il barbiere un grembiule bianco con ampie tasche sul davanti; il macellaio un grembiule bleu; il fornaio un leggero grembiule di stoffa bianca; il barcaiolo un kilt da marinaio; il garzone d'osteria un grembiule di stoffa bianca; i carrettieri un grembiule di pelle scura; i tipografi un grembiule di stoffa nera; e così via. Fin dai tempi più antichi, dunque, il grembiule, oltre ad essere parte dell'abbigliamento da lavoro dell'artigiano, era anche un simbolo, un emblema. Esso veniva indossato da molti candidati ai misteri egizi, iranici, ebraici, indiani, ecc. - e un eco di tale uso lo ritroviamo nel grembiule dei dignitari ecclesiastici e nella consuetudine massonica di indossarne sempre uno quando si è in Loggia. Un tipico esempio di grembiule rituale fu scoperto, nel 1924, nel sarcofago di Tutankhamen intorno alla mummia del grande Faraone. Per comprendere il significato iniziatico del simbolo "grembiule" intraprendiamo, ancora una volta, la "via dell'etimo". Un esempio di applicazione glottologica del tema latino gremium, nel suo significato di "centro", è la parola italiana "grembiato" che, nella terminologia araldica, indica lo scudo diviso in pezze triangolari, uguali fra loto, di due smalti alternati e diretti al cuore dello scudo. Il numero delle fasce è sempre pari (6, 8, 10, 12 o 16). Questa disposizione indica simbolicamente la convergenza della dualità verso l'unità, fino alla identificazione della seconda nella prima. Il grembiule rappresenta, dunque, un abbigliamento che tende ad abolire il citato stato di dualità con un rivestimento che ristabilisce lo stato d'unità. Quest'ultimo non è altro che lo stato androgine o primordiale che viene assicurato, nel nostro caso, dall'occultamento della parte corporea mediana dell'uomo. L'Iniziato che indossa il grembiule perde la sua qualità di essere adamitico per riacquistare quello edenico (conseguenza dell'iniziazione subita). La regione intermedia del corpo umano - regione che corrisponde, nella visione microcosmica, a quella che si estende fra la Terra (piedi e gambe) e le Sfere Celesti (cuore e cervello) è considerata, nella dottrina tradizionale, come l'ambiente dove si elaborano le forme, dove si genera la manifestazione o la vita. Questo luogo corrisponde agli organi generatori maschile e femminile, ben distinti l'uno dall'altro, che delineano la distinzione dei sessi. Il grembiule dovrà essere di pelle: elemento che simboleggia un'assimilazione sostanziale intima per la quale l'abbigliamento diviene parte integrante del corpo fisico (tutt'uno con esso). Ecco, perché un tempo, ai funerali di un Libero Muratore, il suo grembiule veniva gettato nella tomba (indissolubilità dell'indumento con la persona). Lo stesso grembiule veniva bruciato tra le Colonne (ad Occidente, cioè dove è sito il mondo degli inferi) quando un Libero Muratore veniva espulso dall'Obbedienza per colpa infame. Questa ritualità riconferma come il grembiule rappresenti una parte reale dell'Iniziato che muore insieme a lui. Sul rituale in uso per la bruciatura fra le Colonne consultare la sezione dedicata: I Rituali
Tratto da Hiram n 3 marzo 1988: Opera di ingegno di Ruggiero di Castiglione, tutti i diritti riconosciuti. |