"Diversi sono i Riti massonici, come diverso è il numero dei gradi che ciascuno di essi comprende. Il più diffuso e più universalmente conosciuto è il Rito Scozzese Antico ed Accettato in 33 gradi.
Poiché le fonti sono comuni, e la storia unica nel suo complesso, qualunque siano i riti che si vogliano prendere in considerazione, trovano le loro corrispondenze ed equivalenze in quello Scozzese
", così il Carissimo F:. G.M. in questa sua indagine sulle influenze dell'Occultismo nella Tradizione Muratoria.

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Diversi sono i Riti massonici, come diverso è il numero dei gradi che ciascuno di essi comprende. Il più diffuso e più universalmente conosciuto è il Rito Scozzese Antico ed Accettato in 33 gradi.
Poiché le fonti sono comuni, e la storia unica nel suo complesso, qualunque siano i riti che si vogliano prendere in considerazione, trovano le loro corrispondenze ed equivalenze in quello Scozzese.
Antico e Nuovo testamento sono stati ampiamente usati nella compilazione dei rituali dei singoli gradi ed i simboli ed i numeri, le parole Sacre e di passo quasi sempre ebraiche, sono numerose. Una fraseologia convenzionale viene man mano insegnata agli adepti, sulla base di un simbolismo intelligente e non disdicevole.
La loggia è il tentativo di costruire un piccolo mondo perfetto, a somiglianza di quella eccezionale organizzazione che la Bibbia ricorda, quale fu compiuta sotto il Regno di Salomone nello adempimento di quell'opera preziosa e mirabile che fu il Tempio, alla cui costruzione partecipò una massa di operai che a seconda dei diversi calcoli fatti varia da un minimo di 116.600 persone, ad un massimo di 217.281.
Trattavasi di maestranze libere convocate con bandi per ogni dove alle quali si richiedeva capacità, buona volontà ed onestà.
In analogia all'uso di allora, ancor oggi gli operai affratellati dal comune lavoro, si distinguono in apprendisti, compagni, e maestri.
Per la applicazione delle tavole delle corrispondenze questi tre primi gradi costituiscono la Massoneria Inferiore, ove si apprendono i piccoli misteri ed assume la denominazione di Azzurra dal colore che predomina nella decorazione del tempio, delle decorazioni e distintivi delle Cariche e degli adepti.
Successivamente le diverse Camere costituiscono la Massoneria filosofica ed operativa, restando il 18° Grado quello più alto della Massoneria Filosofica.
Or si domanda il profano, e giustamente, di quale filosofia si tratti. La risposta è complessa.
A parte il valore etico degli scopi precipui che l'ordine si propone, un vasto patrimonio culturale e filosofico è custodito e tramandato dalla Società dei Liberi Muratori, senza che peraltro gli adepti abbiano alcun obbligo né di comprenderlo, né di condividerne i principi. Ciò non toglie che gli studiosi non manchino anche nel mondo profano - e questo patrimonio di incommensurabile valore scientifico e le cui origini risalgono a molte migliaia di anni av. Cristo, (che non sono i 5000 anni dell'ingenuo Calendario anzi Rimario ebraico), fa parte cospicua e preziosa di quella ricerca della verità che è una delle fondamentali ragioni di vita dell'Istituto ma non la sola.
Non si tratta di idee o teorie peregrine, ma di scuole vere e proprie, che, come vedremo, reggono ancora per buona parte il pensiero moderno e sopratutto la nostra civiltà.
In primo luogo la Magia, o Scienza dei Magi, e, con essa la Qabalah, l'Alchimia, l'Astrologia, ecc., questo complesso di materie viene richiamato nei testi scolastici della nostra scuola speculativa, dove appunto nella storia della filosofia si accenna molto superficialmente e molto confusamente alla Magia, là dove si tratta di Umanesimo e di Rinascimento, per definirla come Scienza occulta che presume di potere con l'uso di formule magiche ridurre ai voleri umani Dio e le forze angeliche e demoniache.
«É rilevante il fatto che l'influsso magico è considerato da questi filosofi naturalisti della Rinascenza come un effetto di forze naturali».
«Per costoro la scienza della natura consiste nella ricerca del legame causale e misterioso dei fenomeni: é magia naturalis; tutti i fatti della natura hanno infatti tra loro un inesplicabile, legame che le Scienze occulte hanno il compito di scoprire».
Su questo presupposto si fonda l'alchimia che vuol raggiungere la trasformazione dei metalli vili in oro mediante la pietra filosofale o la polvere proiezioni, l'astrologia che dal rapporto delle posizioni di determinati pianeti in determinati momenti ritiene di predire il futuro; la cartomanzia che dalla combinazione dei 22 Grandi Arcani del Tarocco ritrae l'auspicio lieto o nefasto; la fisiognonomia e la chiromanzia che per la legge dei segni ritengono di poter raggiungere lo stesso scopo, ed infine la più grande delle Scienze che coordina tutte queste e con queste ha addentellati ad ogni pié sospinto, la Qabalah o Kabalah, scienza particolare degli Ebrei che si occupa della interpretazione mistica delle scritture sacre, e di minuziose ricerche metafisiche concernenti la divinità ed il mondo spirituale.
La conoscenza perfetta di tutte queste scienze crea il Mago il quale è al contempo cabalista, astrologo, alchemico ecc., mentre la conoscenza particolare, specializzata di una o più di queste materie non fa il Mago.
La definizione migliore a questo riguardo la traggo dall'opera di Della Riviera: ... «noi abbracciamo strettamente solo la Magia naturale, come quella che venendo infusa da Dio altro non è che l'assoluta e consumata perfezione della vera filosofia naturale. Essa può dirsi meritatamente fonte splendore e notizia di tutte le scienze naturali».
«Per conseguirla molti si affaticarono infinitamente peregrinando in diverse parti del mondo e tra essi Platone, Democrito, Empedocle, Pitagora. Prima di costoro ne ebbero cognizione perfetta, Zamolfide sciita, maestro di Abarys iperbono, e Zoroastro, figlio di Ahura Mazda, da cui essa fu poi diffusa fra i Persi, i Medi, i Batriairi, i Massageti, e i Sagdiani. Passò ancora al grande Mercurio Trimegisto e pervenne poi ad Orfeo Tracio e ad Agloferno, entrambi imitati da Pitagora».
Dal nome di Magia furono contrassegnati i legittimi possessori, Magi. I cabalisti ebrei sogliono chiamare il Mago col nome di Profeta; dagli Egizi viene detto Sacerdote, dagli Indù, Giunosofista; i Galli lo chiamano Druido; gli Assiri, i Babilonesi o i Caldei Bardo; dai Griù è chiamato Sofo o Filosofo; da alcuni Spagira, da altri Filosofo occulto o Adepto. Infine Eroe, da Hera che significa la Terra, che non è altro che la Materia. E poiché la materia era attribuita a Giunone come a Giove era attribuita la Forma, così dal nome Heros del primo figlio di Giunone ha avuto origine questo nome.
Da tutto questo complesso si delinea la vastità e la complessità di questa materia di cui cercheremo di dare per quanto possibile una prima elementare nozione.
Il Mago é cabalista. Che casa è dunque la Qabalah e quale connessione ha essa con l'ordine Massonico?


Consultare per la Qabalah la sezione dedicata:
La Qabalah
 

La Qabalah è di due generi: Teorica e pratica. Limitandoci per ora a considerare la teorica si rileva che a sua volta si divide in letterale e dogmatica. Quest'ultima é nulla più che il compendio delle dottrine metafisiche insegnate dai dottori cabalisti.
La letterale invece é un modo mistico di esprimere cose sacre con un particolare uso delle lettere nelle parole ed è l'unico che è connesso con la Massoneria filosofica ed ineffabile. Le tre principali branche della Qabalah letterale sono chiamate Gematria, Notarikon e Temunah,
Gematria è il modo di considerare le parole accordando valore numerico alle lettere con cui sono composte. Gli ebrei, come altri antichi popoli, non avevano cifre nel loro linguaggio ed usavano delle lettere dell'alfabeto come numeri, avendo ogni lettera un particolare valore numerico. Ogni due parole le cui lettere hanno lo stesso valore numerico sono reciprocamente invertibili, e si ritiene che ognuna contenga il significato nascosto dell'altra.
Notarikon è il modo di costruire parole con le iniziali e con le finali di altre parole costituenti una frase. In altri termini é la creazione di acrostici non solo con le iniziali ma anche con le finali di un certo numero di parole.
Temunah è il modo di anagrammare le parole cambiando l'ordine delle lettere che le formano, e ciò sulla base di regole fisse sulla permutazione alfabetica, unendo ad esempio la prima lettera con l'ultime, dell'alfabeto; la seconda con la penultima, ecc.; oppure dividendo l'alfabeto in due parti e unendo la prima lettera della prima parte con la prima della seconda parte e così via.
Il valore simbolico dei numeri e le loro corrispondenze nella lingua ebraica si riconnettono con i simboli massonici; le applicazioni ai calcoli cabalistici sui numeri ebraici esplicano i valori propri di parole sacre e di passo; di simboli, di geroglifici, di segni Massonici.
Viene ad assurgere in questo modo la conoscenza della lingua ebraica e della filosofia di questo popolo un particolare valore, in quanto la Bibbia, sia per il Vecchio come per il Nuovo Testamento si presta in una infinità di richiami a simboli e valori dell'ordine.
Valgano per esempio le due colonne all'ingresso della Loggia. Desse vogliono essere quelle che il Libro dei Re descrive per essere state apposte sul Monumento Salomonico. Occorre tener presente che nella visione di Ezechiele appaiono le stesse colonne che dalla Terra salgono al Cielo. A sua volta Giovanni nella Apocalisse richiama la visione delle due identiche colonne.
Ne deriva che una interpretazione completa e profonda di questo Simbolo non è possibile senza intendere la lingua dei padri che ne scrissero - ed intenderla bene come la particolare scienza di essi volle che fosse scritta. Quindi studio e conoscenza della Qabalah. Ma lo studio delle sacre scritture induce a ben altre considerazioni. Sempre nel libro di Ezechiele si accenna ai quattro esseri animati: un bue, un leone, un angelo, ed un aquila. E questi sono precisamente gli esseri dai quali fu composta la sfinge egizia. Sono i simboli con i quali nella chiesa cattolica si rappresentano i quattro evangelisti. Sono riprodotti tali e quali agli angoli della ventunesima carta del Tarocco, il Mondo.
Esiste dunque un legame ben chiaro al riguardo fra Nuovo e Vecchio Testamento; fra rivelazione Mosaica ed iniziazione Egizia; fra la Scuola e l'Adepto, che si tramanda come vedremo in seguito attraverso le formule della Scienza Divinatoria detta Cartomanzia, e che ha le sue origini nel Tarocco.
Questa parola Tarot, letta a rovescio o Torat, che in ebraico significa Legge, è un complesso di 22 carte o lamine che in origine sarebbero state d'oro, corrispondente alle 22 lettere dell'alfabeto ebraico, per mezzo delle quali si componevano parole che davano la risposta dell'oracolo. In seguito furono aggiunti 56 arcani minori in modo da portare il complesso a 78 carte. Il simbolismo esistente in questi Arcani, lo si ritrova in alcune figure, segni di riconoscimento e parole sacre massoniche.


Per i Tarocchi consultare l’ampia sezione dedicata e la iconografia
I Tarocchi

 

Il mago è inoltre alchemico, ed astrologo. Ognuna di queste due materie richiede da sola e per la storia e per lo sviluppo che ebbe ed ha tuttora nel campo degli studi ermetici, di essere trattata separatamente.
La conclusione che se ne ritrae è una sola. Sia che si voglia considerare la rivelazione Cristiana, sia quella Mosaica o congiuntamente, o separatamente; sta il fatto che un campo vastissimo della antica Sapienza è stato trasmesso e conservato per la fortuna dell'umana cultura. Questo campo di studi non ha confini né limiti. L'indagine della ricerca del vero è oggi più che mai di attualità e nel complesso rifiorire di valori spirituali che si verifica a conforto delle nostre future speranze, il considerevole complesso di verità già acquisite non potrà rimanere trascurato ed ignorato dagli studiosi privi di preconcetti e di spirito veramente libero. A costoro l'ordine Massonico offre, siano o non siano iniziati, la via da seguire. La quale non si limita alla Tradizione Ebraica e alla Scienza dei Magi, ma si avvicina alla nostra attuale civiltà raccogliendo altri patrimoni di idealismo e di purezza, quale ad esempio, la essenza della Scuola Gnostica, o Cristianesimo primitivo, non imbrattato da formule, o da convenzioni di Concili o di Concistori, ma salvato nella sua pura essenza quale Gesù la ideò e la volle e quale i primi iniziati si sforzarono che fosse.

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