La Stella di David Fu simbolo magico? Approfondimenti su questo tema possono essere reperiti su: | ||||
Maghen David, letteralmente significa Scudo di David ma viene anche a volte confuso con il sigillo di Salomone e si tratta della stella a sei punte, diventata simbolo del Sionismo dal congresso di Basilea del 1898.
L'esagramma è un antico simbolo Mandala trovato su antichi templi Indiani costruiti migliaia di anni fa. Simboleggiava il Nara-Narayana, o il perfetto stato meditativo dell'equilibrio tra l'Uomo e Dio, e, se mantenuto, avrebbe portato nel "Moksha," o "Nirvana" (liberazione dai limiti del mondo terreno e le sue trappole materialistiche).
In antichi papiri, i pentagrammi, insieme a stelle ed altri simboli, sono spesso rinvenibili su amuleti con il nome ebraico di Dio, e venivano usati per proteggere dalla febbre e da altre malattie. Stranamente, però, non si trovava mai l'esagramma su questi amuleti; e anche nel "Grande Papiro Magico" di Parigi e di Londra si trovano 22 figure e diversi cerchi, ma non vi sono presenti né pentagrammi né esagrammi. La Stella di David, fu quindi, un simbolo magico? Lo studioso Gershom Scholem, ha indagato il problema e le conclusioni, per altro accolte con grandi contrasti, recentemente pubblicate in Israele. In sostanza l'autore sostiene che il Maghen David non è di per sé un simbolo ebraico.
«Maghen David, storia d’un simbolo», questo il titolo dell'opera, è uno studio fondamentale di Gershom Scholem, teologo ebreo tedesco, fu scritta sessant’anni fa, ma soltanto oggi pubblicata, ventisette anni dopo la sua morte. Rilanciando le domande sull’origine dell’Esagramma, già trovato a Babilonia, su antichi templi indiani e in iscrizioni legate all’occultismo, conclude che: «La Stella di David non è di per sé un simbolo ebraico. E per questa ragione non è il Simbolo dell’Ebraismo». Il professor Gershom Scholem teorizza, infatti, che la Stella di David ebbe origine nei testi di Aristotele, che usò i triangoli in differenti posizioni per indicare i diversi elementi basici. I triangoli sovrapposti rappresentano così le combinazioni di elementi. Dai testi di Aristotele questi simboli sono arrivati fino alla letteratura araba pre-musulmana. La prima apparizione del simbolo nelle scritture ebree fu nei testi di Qabalah orientali, cosi è possibile che la Stella di David fosse un alterazione del pentagramma mediante l'influenza araba.
Le tesi del professor Scholem - uno dei più grandi studiosi della materia, fra i fondatori dell’Università Ebraica di Gerusalemme – erano note, ma le sue conclusioni non furono mai pubblicate per esteso. Nel 1949, appena nato lo Stato d’Israele che s’era dato per bandiera proprio la Stella racchiusa fra le due fasce blu del Talled, uscì su alcune riviste specializzate un breve estratto, nulla più. Ora si scopre che Scholem aveva compiuto un minuzioso esame delle decorazioni di molti edifici asiatici dove al simbolo, conosciuto come il Sigillo di Re Salomone, venivano attribuiti poteri magici, di guarigione e di protezione magica. Testimonianze della Stella si trovano in edifici di tremila anni fa, a volte affiancate al simbolo indiano della svastica. Secondo Scholem, il sigillo entrò per la prima volta nella storia del misticismo ebraico durante il VI secolo d.C., su un talismano che lo racchiudeva fra due leoni, ma per molto tempo fu raffigurato ora a sei, ora a cinque punte. Fu soltanto nell’Ottocento, nel ghetto di Praga, che il simbolo cominciò a essere chiamato Maghen David e a diventare comune sulle copertine dei libri, nelle sinagoghe, sulle lapidi. Fin quando, nell'anno 1897, il primo congresso sionista di Basilea non decise di farne una bandiera.
Allora… simbolo magico, prima che simbolo d’un popolo? certamente è un tema scivoloso e la pubblicazione di un testo in materia non poteva passare inosservata…. Del resto da sempre, il Maghen David è una stella che suscita polemiche non solo nel mondo arabo ma anche in quello ebraico: non vi si riconoscono, infatti, alcune frange d’ultraortodossi che non ne tollerano proprio i legami con la tradizione dell’occultismo. Ma non è accettata nemmeno da diversi Haredi, religiosi estremi, che vi vedono il simbolo del sionismo e d’uno Stato che non considerano necessari, preferendo restare legati all’antico emblema della Menorah, il candelabro a sette bracci….
Non era probabilmente nelle intenzioni dello Scholem venire trascinato, sessant’anni dopo, in questioni di questo tipo. Anche perché il suo libro, che confuta l’antica simbologia, ne rivaluta in pieno il significato più recente: «Con congresso di Basilea il Maghen David, scrive lo Scholem, assunse un ruolo diverso. Ma fu con l’Olocausto che la Stella prese un significato reale. E ricevette un senso spirituale, di pienezza, che fino a quel momento non aveva mai avuto». | ||||
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