Il DIGIUNO

 

DAL DIGIUNO MITIGATO AL DIGIUNO ASSOLUTO. Il digiuno mitigato imposto religiosamente per un rafforzamento spirituale è  sperimentalmente riconosciuto come benefico anche per la salute materiale.

Il digiuno assoluto, ricercato e praticato come mezzo di rinuncia totale, per l'unione con Dio, che eleverebbe l'anima al massimo grado di santità nell'invisibile, realizza analogicamente per il corpo nel visibile, il medesimo beneficio incalcolabile e si rivela fattore di incredibile rinnovamento, di pienezza di vita e di salute.

 


 

IL DIGIUNO ASSOLUTO

 

IL DIGIUNO, FATTORE DI SALUTE. Si è constatato che le «malattie» non giungono mai senza avvertire prima l'organismo della cattiva gerenza del suo proprietario, indicandogli attraverso la sofferenza leggera e malesseri più o meno accentuati, la necessità di una messa in ordine igienica.

 

Purtroppo si constata anche come ci si affretti a sopprimere questi avvertimenti con un intervento estraneo (cachet, specialità farmaceutiche) ed il disordine che si installa allora nell'organismo leso nei suoi desideri ed i suoi richiami.

É tuttavia chiaro che i disturbi della salute provengono per la maggior parte dalla ghiottoneria o dall'ignoranza, e che è inutile aggiungere ancora un numero alla serie delle trasgressioni, con un siluramento medicamentoso.

Il mal di testa, il raffreddore, la stanchezza del fegato... sono sintomi che devono trovare il loro termine non in un eccitamento anormale, ma in un riposo riparatore e rinnovatore.

Non si saprebbe sostituire il sonno in un individuo stanco, con mezzi brutali che gli diano l'illusione di un guadagno di energia, fino a che ne è ancora capace: idroterapia, massaggio, droghe ecc.. Dopo una disperata resistenza dell'insieme organico, sarà la rovina che solo il sonno ed il riposo sarebbero stati in grado di sopprimere.

Così pure, quando gli organi sono indeboliti, intossicati, irritati, o che i rifiuti disturbano il buon andamento ed il rendimento, solo il riposo, e il digiuno é un riposo,  -  è capace di ristabilire l'ordine perturbato, mentre gli eccitanti non farebbero altro che mascherare il male per un certo tempo, fino al limite delle forze.

La più importante delle obiezione al digiuno, brandita con forza e con terrore, è la paura e quasi l’assicurazione profondamente ancorata in tutti gli spiriti, tanto dei medici che dei profani, che il digiuno è causa di morte per autofagia o inanizione, che è causa di indebolimento delle cellule nobili dell’organismo, tra le altri quelle cerebrali.

 

CONFERMA SCIENTIFICA. Ben lungi dal provocare una pericolosa autofagia con pregiudizio alle cellule nobili, il digiuno fa assorbire il grasso, così generoso in certuni, giustamente segno di una salute deficiente con assimilazione difettosa, poi i muscoli, i tessuti, le cellule, ma come per il grasso, non per indebolire, ma per eliminare le cellule deboli ed ammalate, e permettere la proliferazione di cellule più vigorose. Quanto alle forze nervose, esse rimangono intatte fino alla morte.

Le riserve organiche permettono ad ognuno di subire senza pericolo, coi vantaggio di una disintossicazione dell'organismo che elimina le sue scorie, una astensione totale di cibo, che può andare da un mese nei molto magri, a 2 - 3 mesi negli obesi.

 

L'EQUILIBRIO ORGANICO. Molta gente immagina in modo semplicista, che il cibo assorbito è impiegato dall'organismo di giorno in giorno, e che, di conseguenza occorre dargli, senza fallo, la maggior quantità di materiali possibile, per favorire il suo buon andamento e provvedere al suo sostentamento.

In realtà, come ogni impresa commerciale che si rispetti, l'organismo possiede dei capitali e delle riserve, ed il buon andamento non è fatto dalla folle ed intensiva entrata di merci che pletorizzano i magazzini e rischierebbero di causare la rovina, ma da una buona armonia tra gli acquisti e le vendite: per l'essere umano da una buona armonia tra l'alimento e i consumi.

Ora, due ostacoli rischiano di turbare questa armonia. Da una parte, gli alimenti troppo spesso falsificati e denaturati, all'epoca attuale, e che non apportano al corpo il necessario, sovraccaricandolo di superfluo, e d'altra parte l'abitudine presa fin dalla tenera età, dato il comune pregiudizio «più si mangia più ci si fortifica», di pasti ricchi, abbondanti, frequenti e copiosi.

In conclusione, la maggior parte degli individui mangia troppo, affatica gli organi, che devono far fronte ad apporti incessanti. L'organismo si trova ben presto incrassato ed indebolito dalla presenza di molti rifiuti non assimilati, che gli organi destinati a ripulire non sono più sufficienti a neutralizzare o a cacciare.

 

IL BENE FONDATO DEL DIGIUNO. Lo scopo del digiuno, igienicamente, é dunque di favorire il riposo dell'organismo e di permettergli il lavoro di purificazione. Infatti, appena l'organismo é lasciato a se stesso, senza l'influenza del cibo o delle medicine, esso comincia subito una messa in ordine ed una epurazione che si chiama «crisi di disintossicazione».

Questo fenomeno di auto - ripulimento é d'altra parte facile da capirsi: mettiamo un viaggiatore che affondato nelle sabbie mobili, deve far fronte ad un pericolo terribile, nemico umano o bestia selvaggia da mantenere in rispetto per garantire la sua sicurezza. Egli non ha certo voglia di occuparsi del suo sprofondamento nelle sabbie e porta ogni sua attenzione, tutte le sue forze, verso l'avversario contro cui egli deve lottare. Ma appena quest'ultimo fugge o scompare, il viaggiatore penserà immediatamente a tirarsi fuori dal suo pericoloso cammino. Per l'organismo, la situazione é identica. Incrassato, lo abbiamo visto, da una pratica continua di una igiene mal compresa, l'organismo, malgrado la sua situazione critica  -  incrassamento, avvelenamento  -  non può fermarsi, per il fatto che esso deve rivolgere tutte le sue energie verso l'apporto incessante degli alimenti e degli eccitanti che giungono ad esso regolarmente, e che esso deve anzitutto ricevere e trasformare.

Ma allorché questo apporto cessa, l'organismo spiega immediatamente tutta la sua abilità per tirarsi fuori dal cattivo cammino in cui l'ignoranza del suo proprietario l'avrà fatto cadere. Si sbarazza delle tossine che lo avvelenano, caccia le scorie che lo incrassano, si rinnova sopprimendo le cellule ammalate fa piazza pulita, in una parola, si libera per un rendimento migliore.

Vera purificazione, ben misconosciuta, ahimé! e ben disprezzata, alla quale gli uomini preferiscono gli interventi delle medicine e dei chirurghi, sempre lamentevoli, spesso dannosi, talvolta irreparabili e disastrosi, mentre il digiuno nella sua totalità dei casi, anche disperati, farebbe meglio degli uomini, senza ingredienti, senza bisturi e con una ben diversa perfezione.

 

IL CAMMINO DEL RITORNO. Tutti i malesseri risentiti durante il  digiuno non sono che le manifestazioni di un organismo in pieno sforzo di disintossicazione.

É riconosciuto che per ritrovare la salute perduta o diminuita, l'ammalato deve talvolta ripassare, in una crisi benefica e guaritrice, attraverso i sintomi delle malattie ch'egli ha avuto durante la vita e che, mal curate, mascherate o spostate, hanno indebolito ed avvelenato l'organismo anziché purificarlo.

Il ritorno in senso inverso la luce, sulla via compiuta verso la notte (errori igienici), comporta il passaggio, benché liberatore, attraverso le medesime asprezze di terreno che porterebbe la caduta (malattia).

 

COME DIGIUNARE. Qualunque sia la lunghezza del digiuno, é sempre preferibile prepararvisi, non mangiando in un modo esagerato, in previsione, ma, al contrario, diminuendo le dosi alimentari prima di iniziarlo.

Durante il digiuno, tutte le energie ordinariamente dirette verso la digestione e verso il metabolismo alimentare si trovano libere di tendere verso la disintossicazione dell'organismo.

Se qualcuno in eccellente stato di salute, iniziasse un digiuno abbastanza corto per il rafforzamento delle sue forze interiori o delle sue facoltà intellettuali, potrebbe continuare ad attendere alle, sue occupazioni ordinarie, con riposo supplementare.

Ne sarebbe diversamente di un soggetto debole, ammalato o stanco, che intraprendesse un digiuno per un miglioramento del suo stato fisico e per la guarigione. In tale caso, infatti, gli sforzi fisici o intellettuali richiamerebbero a loro profitto una parte delle energie che, altrimenti, sarebbero interamente consacrate alla disintossicazione.

L'ideale del digiuno stretto impiegato quale mezzo di rinnovamento fisico deve dunque essere il riposo a letto.

I digiuni di lunga durata non potrebbero essere intrapresi senza la sorveglianza ed i consigli di un dottore igienista.

Se da soli, ci si accontenterà di digiuni brevi di 2 o 3 giorni che sono molto profittevoli, e che si possono fare periodicamente a casa propria.

Durante il digiuno, non si prenderà alcun alimento. Si potrà bere dell'acqua a secondo della propria sete, ma a piccoli sorsi, nella dose di un quarto di bicchiere, più volte al giorno.

 

NOCIVITA'  DELLE  PURGHE  E  DEI LAVAGGI. Certi preconizzano come necessari, durante il digiuno, le purghe ed i lavaggi, ma pare che l'uso di questi mezzi non s'imponga.

Indubbiamente, ne risulta un reale sollievo, ma tale sollievo non starebbe ad indicare che il lavoro di disintossicazione dell'organismo é ostacolato da questo intervento artificiale, gradevole nei suoi effetti? La sofferenza che deriva dal digiuno non é il cammino naturale, normale, di purificazione?

 

SERENITA'.  -  Si conosce l'influenza delle passioni (odio, collera), non solo sulla salute morale, ma anche sulla salute fisica (veleni interni che vengono secreti). Durante il medesimo digiuno si eviteranno dunque con particolare cura ogni disordine fisico come aggressività cagionevole, o stato di spirito negativo, i mormorii, l’impazienza.

Si coltiveranno la calma, la comprensione, la pace interiore e la fiducia.

É dunque opportuno conservare, durante il digiuno, un atteggiamento di dominio e di piena padronanza di sé. Le crisi, i disturbi, i malesseri risentiti sono, allora, normali e derivano dallo sforzo impiegato per la guarigione. Al digiunatore il compito di capirlo. Prendiamo solo un esempio: i cambiamenti bruschi di posizione che si possono fare durante il digiuno, dalla posizione stesa a quella in piedi. Tutte le energie corporee essendo orientate verso l'intenso lavoro di purificazione e di rinnovamento cellulare, non possono affluire con sufficiente rapidità al cervello e ne risulta la sensazione poco gradevole, ma senza pericolo, di traveggole, e di leggera vertigine. Basta, per evitare questo inconveniente, compiere i diversi atti di cambiamento di posizione, con lentezza e progressivamente.

 

LA RIPRESA ALIMENTARE - La preparazione del digiuno é utile (sobrietà, alimentazione più leggera) , la buona condotta del digiunatore é indispensabile (astensione dal cibo, riposo totale o parziale), la ripresa alimentare é fondamentale.

Voler rompere il digiuno con una alimentazione o una bevanda qualunque (pane, riso, caffé, té), è arrischiare un disastro e la rovina degli organi digestivi o di eliminazione.

Occorre essere saggi, prudenti, moderati. Il digiuno é comparabile ad una montagna di cui si desidera toccare la vetta. La discesa di questa montagna, una volta toccata la cima, esigerà all'incirca lo stesso spazio di tempo della salita.

Chi ardirebbe saltare fino in basso e discendere di colpo in un giorno, quello che avesse impiegato 4 o 10 giorni per salire?

Così pure la ripresa alimentare, per il ritorno ad una alimentazione normale, deve uguagliare la durata del digiuno compiuto o, tutt'al meno, la metà, ed iniziare cogli alimenti più leggeri e più vivificanti: la frutta.

 

MALATTIE E DIGIUNO - Per illustrare l'affermazione del digiuno «guaritore», prenderemo in esame la sua azione in differenti disturbi di salute provenienti dal disordine igienico ed alimentare.

Il Raffreddore, l’Emicrania e l’Influenza - Nel suo libro «Come guarire il raffreddore», il signor Alberto Mosseri fa notare che ogni malessere e malattie gravi, iniziano con un raffreddore mal curato, non ascoltato, o iugulato con medicine. Precedendo i mal di testa, le emicranie, la febbre, il raffreddore é la prima azione dell'organismo per eliminare l'eccesso di tossine, causa di ogni disordine acuto, ed infine cronico.

Ora, il mal di testa, l'emicrania, la febbre, cessano finalmente davanti al digiuno breve, soppressione di uno o più pasti, se si ha la saggezza di non disturbare la natura con prodotti perturbatori, come lo sono le medicine, di qualunque tipo esse siano.

Certi individui chiaroveggenti ricorrono d'altra parte istintivamente al digiuno in caso di malessere, accontentandosi di un po' d'acqua. In caso di febbre, l'acqua pura, come dissetante, o al bisogno, se l'ammalato e coloro che gli sono vicini ci tengono, pochissimo succo di frutta diluito, sono i soli ad essere assimilati dall'organismo in stato di malattie. Le tisane, altro flagello, unite all'acqua bollita, lo zucchero industriale aggressivo e devitalizzante, sono da proscrivere come inutili ed incrassanti.

 

«Il primo bisogno di un organismo in stato di prostrazione nervosa, scrive Alberto. Mosseri, é il riposo, un riposo completo del corpo e dello spirito... con astensione più o meno completa dal cibo. Il digiuno permette all'organismo di accelerare l'eliminazione attraverso le vie normali. Il calore interviene per conservare l'energia (borsa d'acqua calda ai piedi in inverno), poiché il freddo la disperde. Il digiuno completo, la persona a letto nella libertà di bere acqua a secondo della sete, é il mezzo più rapido per liberarsi da un raffreddore».

«A secondo del caso, il raffreddore cede rapidamente nel corso della giornata, o, se é molto violento, dopo due o tre giorni al più».

 

La ripresa alimentare deve essere lenta. All'inizio, succo di frutta, mezzo bicchiere ogni due ore, poi frutta sugosa intera (uva, arance), infine frutta soda: pesche, mele, pere, insalata cruda, verdura in piccole quantità, ogni 3 o 4 ore, ed alimentazione normale.

Coloro che, a causa dei loro lavori e della loro occupazione non possono rimanere a letto a causa di un semplice raffreddore, non hanno per questo un motivo di ricorrere alle droghe. Il digiuno mantiene, per costoro, tutto il suo valore e tutta la sua utilità. Potranno sostituire il digiuno stretto con succhi di frutta. Se la guarigione é meno rapida che non nel digiuno completo, essendo alimentato, essa verrà necessariamente, e non sarà sostituita, come coi metodi delle medicine, da un miglioramento fittizio, con recidiva o continue aggravazioni fin dalla prima occasione propizia.

 

Tonsille - Il gonfiore delle tonsille é un segno di pulizia organica. L'influenza del digiuno, in tale caso, non potrebbe essere contestata. Abbiamo visto che la famosa paura di indebolimento é un falso spauracchio; basti dire che il digiuno aumenta i globuli rossi dell'anemico, e rinforza le ossa del rachitico, liberandoli dalla tossiemia che é alla base di ogni disordine organico.

Una semplice messa in ordine alimentare é capace di sgonfiare le tonsille e di allontanare il pericolo di ablazione che priva l'individuo di un organo purificatore dalle tossine ed avvertitore del disordine. Il digiuno completo, o la cura di frutta, sono capaci di agire ancora con maggior rapidità e con un miglior risultato.

 

Malattie Acute - Il Dott. Dewey applicò il metodo del digiuno assoluto ai casi di malattie acute, e con il più grande successo: influenza, polmonite, bronchite, infezioni da streptococchi e stafilococchi, tifo, febbri palustri. Il risultato era il seguente: ristabilimento rapido, tasso di mortalità dei casi gravi sottomessi alla sua cura, di molto inferiore a quelli trattati con metodi classici di lotta antimicrobica e medicamentosa, o trattati con una alimentazione forzata.

Il Dott. Guelpa arrivò alle medesime conclusioni ed alle medesime pratiche. I 4/5 delle malattie, egli dichiara, provengono da una intossicazione alimentare. Le ulcere, l'enterite acuta, le itterizie, cessano col digiuno che, in tutti i casi, apporta rinnovamento dei tessuti e ringiovanimento delle funzioni.

Il dimagrimento del malato, lungi dall'essere un segno di pericoloso indebolimento, é allora l'indice della eliminazione dei veleni interni e dei rifiuti  -  poiché l'organismo é ingombrato, disturbato da una quantità più o meno grande di liquidi, di cellule, di tessuti vecchi e avvelenati.

Nelle malattie acute  -  crisi di disintossicazione  -  il digiuno favorisce e realizza la purificazione, il rinnovamento, l'aumento delle forze e delle resistenze, il rinnovamento delle cellule, il ritorno alla salute. Ognuno cerca ovunque la salute, senza sapere ch'essa si trova in lui.

 

Malattie Croniche - Alcuni potranno pensare che le malattie acute possono essere guarite col digiuno, ma non lo possono le malattie croniche che sono malattie di degenerazione. Ora, le malattie più terribili come la tubercolosi, il cancro, la pazzia giustificano una cura di digiuno, sotto la direzione di un dottore igienista serio.

Il Dott. Shelton ed il Dott. Thomson hanno ottenuto dei risultati quando la distruzione dell'organismo non é giunta ad un punto tale, che le reazioni di ripulimento divengono impossibili. Nulla saprebbe, in quest'ultimo caso, salvare l'ammalato, poiché i mezzi classici (medicine, droghe, o applicazioni) non fanno che frustare le forze vive dell'organismo, dilapidandole, obbligandole alle loro ultime reazioni, é perché queste forze sono agonizzanti o non esistono più.

 

 

 

IL DIGIUNO MITIGATO

 

É la soppressione di ogni alimento per un lasso di tempo più o meno lungo, sia momentaneamente (periodi di digiuno religioso), sia regolarmente (regola di condotta igienica in coloro che ne sono capaci).

 

IL DIGIUNO RELIGIOSO – Persuasi che non potrebbe esservi vera salute del corpo senza salute dello spirito e dell'anima, resteremo fedeli al riavvicinamento dei due domini: spirituali e materiale che sono di diritto e di fatto simili e complementari.

Qualunque sia stato il risultato perseguito o scontato, salute spirituale o materiale, rafforzamento di potenza o d'influenza, gli uomini chiaroveggenti di ogni tempo hanno spiegato i medesimi sforzi ed i medesimi mezzi di azione che essi sapevano unici e potenti per il conseguimento delle loro aspirazioni e dei loro progetti grandiosi.

Il digiuno ha sempre così meritato presso di loro un posto d'onore. I fondatori o riformatori di religione hanno tenuto a servirsi di questa leva incomparabile di spiritualizzazione non solo per se stessi nell'assoluto, ma anche per altri con mitigazione.

 

Mosé ed Elia digiunarono 40 giorni. Il Cristo ugualmente, ed aveva le sue ragioni. Più vicino a noi, abbiamo Gandhi.

Fedeli, discepoli, adepti o partigiani, guadagnati dalla parola e dall'esempio, adottarono spontaneamente queste misure di saggezza a secondo delle loro possibilità, poi, poco a poco, queste misure furono codificate in regola di restrizione alimentare più dolce, ma imposte a tutti perché supremamente vantaggiose e profittevoli, tanto per il corpo che per l'anima.

Presso i cristiani orientali, per esempio il digiuno consiste attualmente a non prendere nulla prima di mezzogiorno (i cattolici), o prima delle tre pomeridiane (gli ortodossi), mitigazione all'antico costume cristiano che ritardava il pasto fino al tramonto del sole, quello che gli antichi cristiani chiamavano nel latino mistico di allora «jejunium a vespera ad vesperam» (ossia 24 ore, da una sera all'altra).

I musulmani praticano il digiuno durante il mese del Ramadan: nessun alimento né bibita fino al tramonto del sole.

 

RIGUARDO I GRANDI ORDINI CATTOLICI. I grandi ordini, guardiani delle più pure tradizioni, che hanno sempre tendenza a mitizzarsi, data la debolezza degli uomini, hanno conservato certi digiuni e certe astinenze che i loro antenati, i Padri del deserto, avevano in così grande venerazione: Trappisti, Carmelitani, Certosini, si ergono come testimoni in favore del digiuno e dell'astinenza, mezzi di santificazione.

Non bisogna dimenticare che, grazie a queste ascesi, molti soggetti arrivano ad una età record; e che sarebbe se essi applicassero le leggi igieniche alimentari che permetterebbero loro delle restrizioni ancora più effettive, e ciò nello stesso spirito di rinuncia, con un rafforzamento di salute materiale che non é trascurabile, e la possibilità per loro di un più vasto reclutamento! Individui di salute debole si trovano obbligati a rinunciare assai spesso ad una vocazione che si rivela troppo dura per loro a causa degli errori igienici commessi, e che diventerebbe per loro, non solo possibile, ma facile, una volta riconosciuti e soppressi questi ultimi.

 

IL DIGIUNO MITIGATO É FATTORE DI SALUTE. Occorrerebbe incidere profondamente in ogni intelligenza, in ogni immaginazione, in ogni volontà, che ciò che si dimostra un beneficio, un fortificante, una medicina, una forza magnifica per l'anima, e che perciò le religioni hanno preconizzato, é tutto questo anche per il corpo, checché se ne pensi e checché se ne dica. Sarebbe rendere un servizio incommensurabile nello stesso tempo alla religione ed alla salute, distruggere questi falsi pregiudizi che fanno credere a tutti, ai nostri giorni, che solo una alimentazione copiosa é capace di conservare la salute a coloro che stanno bene e renderla agli ammalati.

L'eccesso di cibo é, al contrario, alla base ed alla sorgente di ogni scostumatezza, di ogni malessere, di ogni sofferenza, della maggior parte delle infermità,  -  e cosa che sembrerà delle più audaci, ma reale, ed ormai scientificamente sperimentata -  il digiuno, questa leva spirituale senza eguale, straordinario guaritore dell'anima, aiuta, rafforza, purifica, rinnova e guarisce il corpo.

La nostra civilizzazione menzognera, conglobando gli uomini, li ha completamente accecati, non solo sul mezzo di recuperare la salute perduta tanto spirituale che materiale, ma arche sul mezzo di mantenerla, e di rinforzarla. Il digiuno é diventato un orco pericoloso che bisogna sfuggire per la propria salvaguardia, e sostituirlo col suo antidoto, una alimentazione abbondante e copiosa.

Ora, ripetiamolo: l'anima e il corpo rispondono alle stesse leggi, e anziché ammetterlo, si disconosce il vero valore e la vera portata degli esseri e delle cose.

 

REGIME  NORMALE  DEGLI  INTELLETTUALI. Poiché essi non bruciano le riserve con un lavoro muscolare sufficiente, é evidente che i sedentari e gli intellettuali si troverebbero magnificamente bene con questo sistema, se avessero abbastanza volontà per accettarlo.

Avendo in generale una tendenza a mangiar troppo e ad ingrassarsi, troverebbero tutto quello che é necessario al loro sostentamento ed al loro perfetto rendimento.

 

CONCLUSIONE. É evidente che questo digiuno mitigato non potrebbe essere rigorosamente ed indistintamente applicabile a tutti, di primo acchito e senza preparazione. É così, d'altronde, per ogni cambiamento di abitudine. C'é un clima tanto fisiologico che psicologico, che bisogna creare.

Alcuni trarranno un profitto immediato dalla soppressione radicale del pasto; altri dovranno agire progressivamente, cominciando con un giorno o due alla settimana, per arrivare a poco a poco a periodi più o meno lunghi simili a quelli che la religione ha fissato ai cristiani orientali: 15 o 30 o 40 giorni.

Altri infine non potranno prendere questa decisione.

Per questi ultimi la colazione del mattino dovrebbe essere composta unicamente di frutta della stessa specie; si prenderà o frutta dolce o frutta acida, ma non le due insieme.

 

Dettaglio importante: non c'é nulla da inquietarsi per i malesseri che sopravverranno agli inizi poiché sono soltanto il risultato di uno sforzo di disintossicazione dell'organismo. La saggezza sarà non di eliminare questo sforzo per paura e ritornare agli errori, ma  favorirlo colla perseveranza e la fedeltà.

 


 

Quanto riportato nel documento che precede obbliga soltanto l’autore R.P. Jean Rialland e non configura necessariamente la visione della Loggia o del G.O.I.

Ogni diritto è dichiarato, la circolazione in rete è subordinata alla citazione della Fonte (Completa di Link) e dell'Autore.

© R.P. Jean Rialland