"Il
coraggio delle idee; la costanza delle azioni"
Allocuzione del Ven.mo Gran Maestro, Fr.
Stefano Bisi
Carissimi Fratelli, gentili Signore e Signori ospiti,
Un grazie a tutti voi per aver scelto stasera di essere qui con noi nel
grande Tempio della Fratellanza per partecipare alla parte pubblica dei
Lavori della Gran Loggia 2015 di Rimini che si sono aperti questa mattina.
Il Coraggio delle idee e la Costanza delle azioni è il filo conduttore di
questa Assemblea che ogni anno riunisce parecchie migliaia dei 23mila
massoni italiani del Grande Oriente d’Italia e che vede da sempre la
partecipazione di numerose delegazioni estere alle quali va il mio
affettuoso saluto. Un coraggio e una costanza che a tutti noi dobbiamo avere
e che sicuramente hanno già mostrato di possedere questi meravigliosi
ragazzi del coro “Le Verdi Note” di Fabriano che si è appena esibito. Nel
Tempio, fra gli antichi imboli del Sole e della Luna, e i segni zodiacali,
sono riecheggiate le loro bellissime voci che hanno suscitato in me e credo
in tutti voi una grande pace interiore, una grande armonia, un grande senso
di benessere, trasmettendo un messaggio di speranza per il futuro
dell’Italia e del mondo tormentato da molti mali. Bravi e coraggiosi questi
ragazzi, ben diretti da un’ottima insegnante.
Mentre li ascoltavo con animo sollevato, però pensavo anche al futuro di
queste giovanissime generazioni e meditavo sul nostro compito, sulla nostra
missione di Liberi Muratori e di uomini, sull’immensa responsabilità che
tutti abbiamo di costruire per loro un Paese migliore, soprattutto un futuro
migliore. Questi ragazzi sono sicuramente rappresentativi dei giovani
italiani e sembravano i nuovi “Il Volo”, il trio che ha vinto a Sanremo. Tra
loro ci sono i futuri dirigenti, i futuri amministratori del nostro Paese:
sono loro il volto più bello della nostra amata Nazione, i fiori di un
giardino dalle grandi potenzialità che vanno curati ed amati con amore,
fiducia e costanza. Si deve puntare sulla loro crescita e sull’enorme tesoro
della nostra cultura per realizzare una nuova Italia al passo con le immense
sfide della globalizzazione che vive una evoluzione continua.
Noi sappiamo quanto il nostro Paese abbia bisogno di cultura. Il 2015 è non
solo l’anno dell’Expo ma è soprattutto l’anno di Dante Alighieri. In tutta
Italia partendo da Firenze, la città che gli diede i natali, viene celebrato
il 750° anniversario dalla nascita del Sommo Poeta. Per ora è una
celebrazione un po’ sottotono, almeno per il momento. Quale miglior
occasione e spot universale per rilanciare la cultura italiana nel mondo? La
sua Divina Commedia è il poema universale per eccellenza. Non c’è un popolo
che non abbia virtualmente ripercorso l’ascesa dei tre regni con le sublimi
terzine dantesche. Non c’è studente che non ricordi il lunghissimo fiume di
anime percosse o infilzate dai forconi delle schiere di diavoli. E non credo
che ci sia persona al mondo che non abbia riflettuto e non si sia emozionato
di fronte alla straordinaria profondità del sapere contenuto in ogni
cantica. Dalle regioni più profonde e tormentate dell’Inferno, risalendo
alla Bellezza e alla Spiritualità del Paradiso, sino al Primo Mobile, alla
folgorante Luce del Principio Divino.
La Divina Commedia è maestra di vita, è una fedele compagna per l’uomo di
ogni tempo. Quel viaggio mistico-iniziatico rappresenta il cammino che deve
contraddistinguere quello di noi Liberi Muratori. C’è la discesa interiore e
il calarsi negli abissi della realtà, in tutte le sue estensioni, dalle più
voluminose a quelle sottili e c’è la risalita verso la Luce spirituale. Noi
iniziati al pari dell’Alighieri che si mette in marcia, non senza timore,
nella “selva oscura”, siamo chiamati a risvegliarci dal torpore per
abbracciare un cammino avventuroso. Un incedere lento ma deciso, fatto di
virtù, conoscenza, verità ed amore che ci deve portare con coraggio alla
nostra realizzazione, alla scoperta dei nostri talenti, tirando fuori le
nostre monete d’oro che possono aiutare noi e l’Umanità. Ecco, perché,
dall’attualità dell’esperienza di Dante dobbiamo fare tesoro nel nostro
viaggio in un mondo che è reso opaco dai prismi che fanno filtrare immagini
falsate e distorte della realtà.
Quella triste realtà che oggi ci circonda a tutti i livelli e che la
Massoneria si prefigge dalla notte dei tempi di modificare per il bene
comune nel segno della Libertà, Uguaglianza e Fratellanza. Questi principi
genetici costituiscono il nostro Dna. Sono la Tradizione, sono il presente e
il futuro di ogni Libero Muratore. Da essi noi traiamo la forza per fare
delle buone azioni. Invito voi tutti a fermarvi davanti al bancone della
Solidarietà e ad ascoltare il filmato. Guardate e ascoltate. E guardate gli
occhi di quel bambino che improvvisamente scopre di poter sentire: è
l’impegno di un nostro fratello di Cosenza, Mimmo Musacchio, che ha vissuto
sulla propria pelle questo dramma, un dramma dal quale ha tratto la spinta
per aiutare gli altri, i bambini in particolare. Fermatevi davanti a quel
filmato, guardatelo con attenzione. Fratelli, guardatelo, e poi date anche
una mano e guardate anche cosa fanno gli altri Fratelli impegnati nella
Solidarietà. Ci devono dare forza per aiutare tutti a scendere in campo in
prima linea, come tanti Fratelli che ci hanno preceduto in ogni angolo del
mondo.
Oggi, per esempio, mi sono particolarmente emozionato quando ho potuto
abbracciare Bruno, figlio del Fratello Giovanni Becciolini che il Grande
Oriente ha deciso di onorare con la nomina a Gran Maestro onorario alla
memoria per un eroico gesto da lui compiuto. Credo che l’abbraccio a Bruno,
a questo ‘lupetto’, sia stato l’abbraccio di un Fratello a un Fratello e non
credo sia stato l’abbraccio di un Gran Maestro a un ‘profano’. È stato
l’abbraccio di un Fratello a un Fratello come fossimo stati nel momento più
bello dell’iniziazione liberomuratoria, quando il Maestro Venerabile dice al
neofita: Tu sei mio Fratello.
Becciolini, eroe della libertà, è simbolo di uomo generoso e altruista come
dobbiamo essere noi. La generosità, l’altruismo, il cuore sono gli elementi
che ci indica la strada della Libera Muratoria. Perché questa è la Libera
Muratoria, che è quella capace di emozionare, di suscitare sentimenti: noi
dobbiamo essere maestri costruttori di armonia. Non si può essere
costruttori di pettegolezzi ma costruttori di solidarietà, costruttori di
affetti, di serenità. Noi dobbiamo essere custodi della tolleranza e del
dialogo, implacabili censori della menzogna e della maldicenza.
Laboratorio di idee per uomini coraggiosi e rivoluzionari, fucina per uomini
liberi e coscienti delle proprie potenzialità, la Libera Muratoria è
palestra dello spirito e per lo spirito. La storia, ineguagliabile memoria
dell’Uomo, può solo testimoniare nei vari secoli cosa ha fatto e cosa è
stata capace di fare. Si è sempre battuta contro tiranni e dittatori. Oggi
pomeriggio abbiamo presentato il libro “Salvador Allende Massone”. Molti
ricordano Allende come il presidente del Cile ucciso nel palazzo della
Moneda, noi lo ricordiamo anche come il Fratello Salvador Allende che ha
imperniato la sua vita sui valori della Libera Muratoria e questo libro lo
dimostra da un punto di vista anche scientifico. Guardate la copertina:
Allende abbraccia in un catena d’unione i Fratelli. È un momento da
osservare, una cartolina da ammirare.
La Libera Muratoria ha pagine di storia gloriosa ovunque, negli Stati Uniti,
Belgio, Francia e Germania. Ovunque, in ogni luogo ci sono stati uomini che
hanno lavorato nelle loro officine portando all’esterno il meglio che la
libertà e la democrazia potessero offrire per creare le condizioni di una
società migliore. Ma non si può vivere di solo passato, non si può stare in
attesa degli eventi perché occorre capire cosa accadrà tra qualche mese, un
anno o più. Ricordiamoci sempre che noi massoni dobbiamo elevarci ma al
tempo stesso elevare l’Uomo e l’Umanità intera. E per farlo dobbiamo essere
parte attiva del cambiamento dando il nostro apporto alla luce del sole e
senza paura. Non abbiamo niente da temere. Semmai sono gli altri che devono
temere la forza trascinatrice del nostro pensiero, che è un pensiero di
pace, un pensiero di dialogo. Dino Fioravanti mi ha fatto conoscere una
canzone, che è quella di Vasco Rossi, “Cambiamenti”. Vasco Rossi dice che
cambiare auto è facile, cambiare vestito è facile, ma è più difficile
cambiare noi stessi. Se ci riusciamo facciamo la rivoluzione, la rivoluzione
del cuore. Cambiamenti: questo cambiare è quello che noi chiediamo quando da
‘profani’ bussiamo alla porta del Tempio e dall’altra parte ci sono uomini
che ci accoglieranno come Fratelli, non ci chiederanno a chi apparteniamo,
di quale religione siamo ma ci chiederanno soltanto di essere buoni. Buoni,
una parola semplice. Buoni e basta.
Il coraggio non è solo fatto di gesti estremi, come quello di Giovanni
Becciolini, ma anche di gesti piccoli, atti giornalieri e non per questo
meno importanti. I Fratelli della Locride, che hanno accompagnato fino a
Rimini Aurelio Palmieri, sono un esempio. Calabria generosa, perché la
Calabria non è la ‘ndrangheta e la Libera Muratoria del Grande Oriente
d’Italia non è la ‘ndrangheta. E lo dico perché anche oggi un giornalista,
un collega, devo dire molto gentile, mi ha chiesto di parlare di questo. Io
ho detto che la Calabria nelle logge del Grande Oriente d’Italia è una
Calabria viva, passionale, in grado di dare un impulso allo sviluppo di
questa regione come ci ha riconosciuto, partecipando a un nostro convegno,
il governatore Mario Oliverio.
Coraggio. Noi dobbiamo essere come una goccia d’acqua che batte con
insistenza sulla pietra e la scava, la leviga, la rende più pura. Ecco, noi
Liberi Muratori dobbiamo essere tante gocce che tutte insieme formano un
ruscello, poi un impetuoso e lunghissimo fiume che confluisce nell’oceano
della saggezza. In questo mare noi dobbiamo navigare con la bussola e il
compasso, da bravi marinai dello spirito desiderosi di scoprire nuove terre
non dell’occulto ma della Verità e della Conoscenza. “Fatti non foste per
vivere come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza”, scrisse Dante.
Ecco, noi dobbiamo andare avanti. ‘Indietro non si torna’ è una figura
statica e dobbiamo guardare avanti, consapevoli che si può essere
protagonisti e operatori del cambiamento. Noi, il cambiamento, sappiamo bene
cos’è e come si realizza. Cerchiamo di praticarlo continuamente nell’aurea
riservatezza delle nostre sacre Logge dove non ci sono trame e non si fanno
patti politici del Nazareno o di altri luoghi ameni di Roma o di altre città
italiane.
Cari Fratelli, fuori dal Tempio c’è un mondo in difficoltà che attende il
nostro impegno, e la nostra fraterna insostituibile, temprata, solidarietà.
Non e` piu` il tempo di aspettare. Ognuno nel modo in cui ritiene opportuno
deve essere protagonista nella comunità in cui vive. Mettiamoci in gioco.
Perché è vero che dobbiamo avere il coraggio delle idee ma l’onorevole
Renato Soru ha detto, partecipando allo straordinario dibattito pubblico di
questa mattina, che il coraggio delle idee deve trasformarsi nel coraggio di
cambiare idee, perché ci sono tante imprese che sono nate con un obiettivo
ma che in corso d’opera sono diventate grandi perché hanno cambiato modo di
agire.
Mi accingo a concludere la mia allocuzione – ad un anno dall’insediamento di
questa Giunta, qui a Rimini – con un elemento che per noi Liberi Muratori è
tutto: la Luce. Quella Luce che chiediamo di ricevere al momento del nostro
ingresso in una Loggia, muovendo i primi incerti passi da Apprendista e che
sarà una costante sine die del percorso massonico. Ebbene, il 2015 è anche
l’Anno internazionale della Luce, come proclamato dalle Nazioni Unite. La
Luce è un patrimonio comune: lo studio, l’utilizzo, la produzione di questa
risorsa, ha valicato i confini geografici e culturali, ha realizzato
infiniti ponti generazionali. Ha portato scienza e innovazione e come la
Luce, attraverso la fotosintesi, porta la vita sulla Terra. Einstein, il
padre della teoria della Relatività, l’ha studiata a fondo come una costante
delle leggi di natura. E il premio Nobel 2006 per la Fisica, l’americano
John Mather ha magistralmente aggiunto: “La Luce è fondamentale alla vita
sul nostro pianeta attraverso la fotosintesi, ci permette di vedere indietro
nel tempo fino alle origini del Cosmo nel Big Bang. Ci aiuta a comunicare
con gli altri senzienti qui sulla terra, e forse un giorno può permetterci
di dialogare con quelli che potremmo trovare nello spazio”. Pensando poi a
quanto accaduto al Cern di Ginevra, con la scoperta della ormai famosa
“Particella di Dio” e a quanto potrà ancora accadere nel progredire della
scienza, c’è spazio per sognare. Ma aggiungo che, per quanto le attuali
iperscientifiche tecnologie possano farci conquistare nuovi strumenti e
oggetti per migliorare la nostra materiale quotidianità, e per quanto gli
scienziati potranno nel prossimo futuro regalarci altre mirabolanti scoperte
grazie ai viaggi spaziali, la Luce per noi Liberi Muratori resterà sempre
quella che brilla da secoli all’interno del Tempio. Quella che deve brillare
all’interno del nostro corpo e che deve fare brillare sempre e comunque, con
coraggio e costanza, le nostre idee e le nostre azioni. Anche il padre della
relatività, uno scienziato insigne e immenso, diceva c’è una forza motrice
più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: è la volontà.
Cari Fratelli mi rivolgo a voi, di fronte a tanti amici, affinché si cerchi
tutti insieme di essere uomini di volontà, di coraggio e di passione. Come
quel guerriero di Pierangelo Bertoli, quel guerriero senza patria e senza
spada con un piede nel passato e con lo sguardo diritto, fiero e aperto
verso il futuro.
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