"A
Vele Spiegate Verso il Futuro. Una Certa Idea Per Costruire il Domani"
Allocuzione del Ven.mo Gran Maestro, Fr.
Stefano Bisi
Carissimi Fratelli,
prima di tutto grazie. Tra fratelli grazie non si dice, me lo hanno
insegnato i più anziani. Ma io lo dico. Quindi grazie a chi è venuto anche
da molto lontano per queste giornate e per questa giornata che mi ricorderò
per sempre. Sento il peso e, al tempo stesso, la leggerezza di questo
incarico che mi avete affidato e che ho ricevuto di fronte a tanti fratelli
e alle delegazioni delle comunioni estere. Sento il peso perché io fratello
di una piccola città di provincia, la mia amata Siena, arrivo alla guida di
una comunione che ha avuto la fortuna di avere un gran maestro delle qualità
di Gustavo Raffi. Sento la leggerezza perché so di avere a fianco tutti voi.
Ho percepito, in questi giorni, molto affetto. Mi aiuterà in questo cammino.
Mi aiuterà ad andare a vele spiegate verso il futuro, insieme a tutti voi.
La navigazione di ognuno, di ogni Loggia e dell'intera Comunità Massonica,
parte da un porto sicuro, che è la nostra tradizione, che non è un freno al
progresso dell'umanità e promuove anzi il cambiamento per la dignità
dell'uomo. "La tradizione - infatti - non è il culto delle ceneri ma il
culto del fuoco" . Le radici di ognuno di noi sono fondamentali, non bisogna
mai scordarle, possono diventare un punto di forza per volare verso il
futuro. Ce lo ricorda la cantante mia concittadina, Gianna Nannini, la
Gianna dell'Oca, le radici non sono catene. Non mi sono mai dimenticato dove
sono nato, dove mi sono formato, quella scuola elementare di campagna dove
la maestra mi ha insegnato Fratelli d'Italia; i primi fratelli, Dino e
Franco, che mi hanno accolto in loggia. Ognuno di noi vive di ricordi. Qui
nessuno è rottamatore. I ricordi ci danno la forza per andare avanti.
E noi andiamo avanti, non torniamo indietro. Noi sappiamo dove andare. La
tradizione ci guida ma indietro non si torna, che vuol dire non tornare
indietro a 20, 30 anni fa quando eravamo costretti a nasconderci. A fuggire.
Ci siamo aperti, abbiamo ritrovato l'orgoglio dell'appartenenza. Il porto da
cui oggi partiamo è sicuro. Il porto serve per mettere insieme idee ed
energie per poi organizzare sempre nuovi viaggi. Il porto sarà approdo di
bastimenti di diversa provenienza, ma non basterà il porto dell'accoglienza:
bisognerà creare le condizioni per favorire la ripartenza di tutti verso il
loro viaggio, secondo le loro esigenze e possibilità. I mezzi adeguati per
navigare sono i nostri valori, ma anche lo stare insieme, dialogare coi
fratelli. Il guardarsi negli occhi a volte vale più di tante parole.
Bisogna essere certi del desiderio e della forza dei navigatori perché "Per
chi non sa dove andare non c'è vento favorevole" scriveva Seneca. C'è
bisogno dell'aiuto e della competenza di tutti, ma per poter partire, per
poter salpare, bisogna remare in concordia. Per questo faccio appello alla
disponibilità di tutti i fratelli, di tutti i fratelli. Lavoriamo insieme
per ben navigare e per evitare di rimanere fermi od incagliarci da qualche
parte! Perché chi rema contro non può pensare che non ci siano gli altri
rematori e il risultato finale può essere solo quello di restare immobili o
affondare e perdere quello che di buono abbiamo fatto.
Stiamo insieme! Diamoci fiducia reciproca cari navigatori. Per rimanere al
linguaggio del mare vi ricordo che cosa cantava Rino Gaetano: "Chi nuota da
solo affoga per tre". Rino Gaetano era quel menestrello calabrese un po'
fuori dagli schemi e figlio di quella terra qualche volta citata a
sproposito per legami, di presunti legami tra massoneria e 'ndrangheta.
Basta identificare questa regione con la 'ndrangheta, basta identificare la
Sicilia con la mafia, e la massoneria con la mafia, basta identificare la
Campania con la camorra, e la massoneria con la camorra. Ribelliamoci.
Cari fratelli, possiamo insieme indirizzarci verso mete comuni e verso porti
condivisi. Quello che conta è ciò che ci unisce e non ciò che ci divide e se
non riusciremo a raggiungere lo stesso porto, certamente quel tratto di mare
percorso insieme ci avrà resi più forti.
Così ci suggerisce ed ammonisce Bob Kennedy " Il futuro non appartiene a
coloro che si accontentano dell'oggi,…Apparterrà a coloro che sanno
mescolare passione, ragione e coraggio,... Apparterrà a coloro che capiscono
che la saggezza può nascere soltanto dal cozzare di idee contrastanti,
dall'espressione appassionata di convinzioni profonde e avverse." La frase
di Bob Kennedy ci ricorda che l'uomo vero, quello a 360 gradi, è un
equilibrio straordinario ed irripetibile di Passione, Ragione e Coraggio. La
Passione è l'amore per le persone, le cose, le idee e da sempre l'uomo deve
superare la sfida di usare le sue passioni e non venirne usato e dall'altra
di non soffocare le passioni fino ad annullarle. Le passioni sono come il
vento per le vele: senza il vento il viaggio non inizia. Noi abbiamo tanta
voglia di viaggiare, che vuol dire fare quello che diciamo e pensiamo. La
Ragione è lo strumento che ci consente di valutare la realtà presente e
passata, le cose fatte e non fatte. La Ragione ci consente di fare un
bilancio da cui prendere lezioni per progettare e pianificare le mosse
future: è come il piano di navigazione e l'uso di tutti gli strumenti umani
e tecnologici per procedere bene nella navigazione. Infine il Coraggio: è un
po' il frutto di Passione e Ragione. E' il sapersi misurare con gli altri,
con le diversità e con le avversità, con i metodi giusti ed adeguati ad ogni
circostanza, nel tentativo di superare gli ostacoli e trarre forza dalle
contrapposizioni. Senza esagerare, però, cari fratelli nelle
contrapposizioni. Senza velleitarismi correntizi e nel rispetto delle idee e
delle regole. Il Coraggio è quindi il risultato del vento che spinge e degli
strumenti che servono a sfruttarne la forza, è ciò che porta il timone nella
direzione giusta adattandosi a forze favorevoli o avverse. Noi vogliamo
andare avanti cercando di essere pragmatici, cercando di dare forza alle
cose già buone e cercando di modificare le cose migliorabili con metodi
fraterni e con la collaborazione di tutti, senza arroganza e preconcetti.
Per migliorare noi stessi, per migliorare l'umanità. L'umanità, appunto.
"Fratello mio che guardi il mondo ma il mondo non assomiglia a te" dice il
cantautore Ivano Fossati. E' vero che il mondo non assomiglia a noi ma noi
che cosa possiamo fare per migliorarlo? Levighiamo la pietra grezza ma, una
volta levigata, la mettiamo sulla nostra tomba quando passiamo all'Oriente
eterno o la destiniamo al mondo? Un tratto di mare dunque percorso insieme
nei pensieri e nelle riflessioni, ma anche nelle azioni, nelle opere di cui
c'è bisogno nella Comunione e fuori di essa, nella nave e nel mare. Se
saremo tutti insieme navigatori del desiderio, potremo affrontare meglio le
difficoltà all'esterno ed all'interno della barca. Potremo affrontare il
mare mosso da venti contrastanti oppure l'assenza totale di venti contro e a
favore; potremo trovare il preconcetto e la maldicenza oppure l'indolenza,
la noia, il desiderio di non viaggiare. Ma gli ostacoli non verranno solo
dall'esterno, ma anche dagli stessi marinai. In alcuni casi perché l'Uomo è
"un legno storto, una miscela di Bene e di Male" come affermava Kant. In
altri casi perché di fronte alla ricerca del porto ideale, utopico, potrà
sopravvenire lo scoramento e lo scetticismo. Sarà difficile in tutti questi
casi continuare a navigare, e solo con l'aiuto dell'altro, di chi crede
veramente in se stesso e nei fratelli, si potrà procedere, remando duro,
alla ricerca di climi migliori e facendo tesoro delle difficoltà incontrate
per affrontarne sempre nuove: mossi dall'Utopia, ma anche da piccole
conquiste quotidiane. Si potrà navigare allora con le stelle sopra di noi e
le acque limpide ricche di pesci sotto di noi, ma anche in acque torbide e
col cielo coperto. Ed anche quando il vento sarà favorevole ed il mare
giusto e si navigherà speditamente, l'importante sarà non distrarsi, non
illudersi, non mollare la presa, perché il mare può cambiare in un attimo.
Per questo desidero che la nostra comunione navighi bene, verso porti
condivisi, con rotte condivise, incontrando e navigando con altre navi, con
mezzi adeguati, senza sprecare risorse da utilizzare nei momenti di vera
necessità; voglio che navighi col lavoro di tutti, nessuno escluso,
guardando in faccia il proprio passato ed il proprio presente e progettando
il futuro viaggio soprattutto guardando il volto di tutti i fratelli
navigatori, alcuni dei quali a volte stanno nella barca o stanno per
scendervi senza che nessuno li consideri o li aiuti. Ed allora potremo
solcare nuovi ed antichi mari con nuovi e antichi mezzi. Fratelli cari, la
nostra navigazione viene da lontano, da una storia gloriosa. La libera
muratoria è come un grande e bellissimo libro, ma la pagina più bella è
ancora da scrivere. Scriviamola tutti insieme.
|
|
| |
|