Il Padre Maestro è seduto in alto nel cantiere su un grosso ceppo di quercia, e si appoggia col gomito sinistro sulla tavola, il cappello ribattuto e incoronato di foglie di quercia; porta al collo un cordone di seta verde dal quale pende un cuneo di bosso e una pipa a cannello corto; è vestito di un abito di tela. Sulla tavola, si pongono una brocca di vino, del pane secco, e poi pacchettini con cinque soldi dentro, e tazze di terraglia, tanti quanti sono gli assistenti. Questi sono abbigliati tutti come il Padre Maestro, con l'eccezione della corona di foglie di quercia, ognuno con un'ascia in spalla, seduti su una fascina con davanti un ceppo di quercia. Il Cugin del Sorbo e il Cugin del Carpine sono seduti ai due lati della tavola; il Cugino della Quercia e il Cugin dell'Olmo sono in fondo al cantiere, con un'ascia sulla spalla; il Cugin del Sorbo e il Cugin del Carpine stanno di fianco al pane e al vino dell'ospitalità; il Cugin dell'Acero e il Cugin del Frassine sono di fianco al seggio d'onore, che è un ceppo di quercia sul quale è posta una corona sempre di quercia; il Cugin del Faggio sta all'entrata del cantiere, fucile in spalla.
Ricevimento
Un Cugino, vestito normalmente, va a cercare l'aspirante nella capanna dove è stato rinchiuso. Condotto all'ingresso dove si trova di guardia il Cugin del Faggio, l'aspirante si vede minacciato col fucile da quest'ultimo, che gli domanda:
D.- Altolà! Che domandate?
R.- Voglio esser ricevuto Compagno Tagliatore.
D.- Seguitemi!
Il Cugin del Faggio batte allora la diana con due pezzi di legno e grida tre volte:
All'avvantaggio! Il Cugin dell'Olmo di seguito saluta il Padre Maestro con la sua ascia e annuncia:
Padre Maestro, c'è qualcuno dei vostri compagni che si è smarrito nel bosco; desiderate che gli vada a portar soccorso?
R.- Cugin dell'Olmo, è il vostro dovere, andate presto e fate ciò che vorreste fosse fatto a voi. Il Cugin dell'Olmo saluto il Padre Maestro con un colpo d'ascia va a vedere cosa succede nel bosco. Il Cugin del Faggio lo scorge e gli dice:
- Buona vita, Cugin dell'Olmo.
- Buona vita! deve rispondere quest'ultimo, che aggiunge:
D.- Chi è quest'uomo?
R.- É un acciarino che domanda di essere ricevuto buon Compagno Tagliatore.
Il Cugin dell'Olmo: - Vado a domandare se si può fare.
Ritorna al cantiere, saluta il Padre Maestro che gli dice:
D.- Buona vita, Cugin dell'Olmo, da dove venite?
R.- Dalla Foresta del Re.
D.- Cosa ci avete trovato?
R.- Un acciarino che domanda di essere ricevuto Buon Compagno e Cugino Taglialegna.
D.- É la sua volontà?
R.- Sì, Padre Maestro.
Il Padre Maestro: - Ammettetelo nel Cantiere. Cugini, lavorate!
Tutti i Tagliatori colpiscono con l'ascia il ceppo di quercia che hanno davanti. L'aspirante è introdotto dal Cugin dell'Olmo, che è interrogato dal Padre Maestro come in precedenza. Il Padre Maestro si rivolge dopo all'aspirante:
D.- Parlate, dunque, bravo giovane: cosa vi porta qui?
R.- É il desiderio d'essere ricevuto Buon Cugino e Buon Compagno Tagliatore.
Il Padre Maestro dice allora: - Gridate la vendita! (come dire: Bandite l'asta! n.D.t.)
Il Cugin dell'Olmo prendendo il recipiendario per la mano gli fa fare tre volte il giro del cantiere gridando tre volte: - All'avvantaggio! E salutando con l'ascia ogni volta tutti i tagliatori, che gli rendono il saluto.
Il Padre Maestro: - Bravo giovane, volete proprio essere ricevuto Buon Compagne e Buon Cugino Tagliatore?
R. - Sì, Padre Maestro
D.- Non sarà per curiosità, o per andare a raccontare ad altri i nostri doveri? Badate a quello che state per fare!
R.- No, Padre Maestro.
Il Padre Maestro: - Se voi foste tanto azzardato da tradirci, saranno le nostre asce, le nostre seghe, i cunei, le scuri a vendicarci.
Il Padre Maestro si alza allora con precipitazione, dirige la sua ascia verso la fronte del recipiendario; i Buoni Cugini imitano il suo gesto. Il Padre Maestro ripete:
- Davvero non è per curiosità che siete qui? –
R.- No, Padre Maestro, io vengo solamente per imparare a vivere da Buon Cugino.
Ciascuno riprende il suo posto. Il Padre Maestro si rivolge al Cugin dell'Olmo:
- Dite all'Acciarino di scegliersi un padrino.
Il Cugin dell'Olmo gli consiglia di scegliere il Cugino della Quercia.
- Cugino della Quercia, dice allora il Padre Maestro, l'Acciarino vi prende per suo padrino, ringraziatelo dell'omaggio che vi fa.
- Se mi è permesso - risponde il Cugino della Quercia.
R.- Quando fate il vostro dovere, vi è permesso tutto. Mostrategli come si accatasta il legno. Il Cugino della Quercia saluta il Padre Maestro e ringrazia l'Acciarino. Poi, fa tre salti di lato arrivandogli accanto, lo guarda e riprende:
- Ecco come si accatasta il legno.
Gli presenta una scure, gli fa menare tre colpi su un ceppo ruotando il braccio. Per tre volte la lama dell'ascia deve penetrare nella stessa fessura. Poi, fa inginocchiare il recipiendario davanti al Padre Maestro, la mano destra distesa sul pane e la sinistra sul vino dell'ospitalità per prestare il suo giuramento.
Giuramento
Io m’impegno sul pane e sul vino dell’ospitalità a non rivelare nulla dei Doveri dei Buoni Compagni Tagliatori, neppure a mio padre, sotto la pena di essere privato delpane e del vino dell’ospitalità. Consento, se manco alla mia parola d’onore, ad essere spaccato dalle asce dei Buoni Compagni Tagliatori o ad essere divorato dalle bestie selvagge della foresta.
Prestato il giuramento, il Cugin dell’Olmo insegna all’Acciarino a battere la diana, risponde di lui al Padre Maestro e lo fa sedere sul Seggio d’Onore preparato a questo effetto; gli si danno il pane e il vino dell’ospitalità e un viatico di cinque soldi, dicendogli: Prendete, mangiate, bevete; vi diamo quello che abbiamo, ma di buon cuore; malgrado siamo poveri, tenete, eccovi cinque soldi per tirare avanti.
L’Acciarino mangia e beve. Lo si pone nel cantiere, un’ascia sulla spalla. Riceve allora dal Padre Maestro il segno, che è di tirar giù la mano destra, le dita serrate, come se si dovesse piantare un cuneo in un ceppo, poi, prendendogli la mano destra, col dito medio disteso, il Padre Maestro gli dice all’orecchio le parole sacre:
- Ferro, Carbone, Acciaio, buona vita e Buon Compagno Tagliatore!
Il recipiendario rende il segno a tutti i Compagni abbracciandoli.
Il Cantiere è chiuso dal Padre Maestro:
- Buona Vita! Cugini, abbandoniamo l’opera, ecco che arriva la notte. Seguono poi le agapi rituali, a base di zuppa di cavolo: le stoviglie sono di terraglia e i cucchiai di legno. Ciascuno mangia e beve a suo piacimento.