Il testo che si presenta allo studio del navigatore esoterico, è la prima traduzione in lingua italiana di un curioso scritto attribuito a Teofrasto Paracelso datato 1528. La traduzione è opera d'ingegno del carissimo Fratello Federico P. Ogni diritto gli è riconosciuto. © Federico Pignatelli
La Natura genera i metalli nel seno della terra. Ve ne sono due specie che si possono trovare in diverse località della Europa. La migliore che io posseggo, e che è andato bene dopo la prova esterno alla figura del mondo superiore, a Oriente della sfera solare. La seconda si trova nell'astro meridionale e anche nel primo fiore che il vischio della terra produce sull'astro. [ Questo passo é alquanto criptico, per non far si che venga a noi addebitato eccone il testo latino: Optimum quod mihi oblatum, ac in experimentando, genuinum inventum est extra in figura majoris mundi, est in oriente astri sphaerae solis alterum in astro meridionali, jam in primo flore est, quem Viscus terrae per suum Astrum protrudit ]. Dopo la prima fissione diventa rosso, in lui sono nascosti tutti i colori minerali. I Filosofi hanno molto scritto su questo, perché é di una natura fredda e umida vicina a quella dell'aria. Per tutto ciò che é scienza ed esperienza, i Filosofi che mi hanno preceduto, hanno preso per soggetto la Pietra della verità, ma nessuno dei loro trattati ha raggiunto lo scopo. Essi hanno supposto che il Mercurio e lo Zolfo fossero i principi di tutti i metalli, e non hanno menzionato, neanche intuito, il terzo principio. Tuttavia se per il tramite dell'arte Spagirica si separa dall'Acqua, penso che la Verità che affermo sia sufficientemente dimostrata; verità che sia Galieno sia Avicenna non conoscevano. Se mi faceste scrivere, per i nostri eccellenti studiosi di Fisica, del nome, della composizione, della dissoluzione, della coagulazione; se mi chiedeste come la natura agisce negli esseri, dopo il principio del mondo, non mi sarebbe sufficiente un anno per spiegarlo e le pelli di un intero gregge di vacche per scriverlo. Ora io affermo che in questo minerale, si trovano tre principi che sono: il Mercurio, lo Zolfo e l'acqua Metallica che é servita da nutrimento; la scienza spagirica può estrarre quest'ultima dal suo proprio succo, quando essa non é ancora del tutto matura, durante l'autunno, come la pera sull'albero. L'albero contiene la pera in potenza, se gli astri e la natura sono in armonia, l'albero, verso il mese di marzo, getterà dei rami, dopo gemmeranno dei boccioli che presto si apriranno e i fiori sbocceranno, e così di seguito fin quando in autunno la pera sarà matura. É la stessa cosa per i metalli. Essi nascono in una maniera simile nelle viscere della terra. Che gli Alchimisti che cercano il Tesoro dei Tesori notino queste similitudini diligentemente. Io indicherò loro il cammino, il principio, il mezzo e il fine; in ciò che segue descriverò l'acqua lo zolfo e il balsamo caratteristico del tesoro. Tramite la dissoluzione e la coagulazione queste tre cose si uniranno in una.
Lo Zolfo del Cinabro Prendete del cinabro minerale e operate così. Cuocetelo con della acqua piovana in un vaso di pietra per circa tre ore, dopo purificatelo con cura e dissolvetelo in un acqua regia composta di parti uguali di vetriolo di nitro e di sale ammonito (un altra formula é vetriolo, salpetra, allume e sale ordinario). Distillatelo per cobazione in un alambicco. Diligentemente separerai il puro dall'impuro. Di poi lo metterai a fermentare per circa un mese nel letame di cavallo. Separerai, successivamente, gli elementi come segue: quando apparirà il segno, inizia con il distillare nell'alambicco con il fuoco di primo grado. L'acqua e l'aria saliranno, il fuoco e la terra resteranno nel fondo. Fai la cobazione e colloca l'alambicco al fuoco di cenere. Inizialmente saliranno l'acqua e l'aria, dopo l'elemento del fuoco, che gli abili artisti riconosceranno facilmente. La terra resterà nel fondo dell'alambicco, la recupererai; molti l'hanno cercata e pochi l'hanno trovata. Preparerai secondo l'arte questa terra morta in un forno a riverbero, dopo la tratterai con il fuoco di primo grado per circa quindici giorni e quindici notti. Fatto questo gli applicherai il fuoco di secondo grado per altrettanti giorni e altrettanti notti (la tua materia aurea sarà stata chiusa in un vaso sigillato ermeticamente). Troverai, infine, un sale volatile rassomigliante ad un alcalino molto leggero, contenente in se l'essenza del fuoco e della terra. Mischia questo sale con i due elementi che hai messo da parte, l'aria e l'acqua. Riscalda sulla cenere per circa otto giorni e otto notti, e troverai quello che molti artisti hanno trascurato. Separa secondo le regole dell'arte spagirica, e recupererai una terra bianca privata della sua tintura. Prendi l'elemento del fuoco e il sale del la terra, e fai digerire al pellicano per estrarne l'essenza. Si separerà di nuovo una terra che metterai da parte.
Intorno al Leone Rosso Prendi, in seguito, il leone che é passato per primo nel recipiente fino a che non avrai visto la sua tintura, vale a dire il fuoco che si tiene di sopra delle acque, dell'aria e della terra. Separalo dalle sue impurità per triturazione. Avrai allora il vero oro potabile. Per lavarlo innaffialo di alcool di vino, successivamente distillalo in un alambicco fino a quando non percepirai più al gusto l'acidità dell'acqua regale. Chiudi con cera questo olio di sole in una storta chiusa ermeticamente. Riscalda per esaltarlo, in maniera tale che si sublima e si sdoppia. Poni allora il vaso sempre ben chiuso in un luogo freddo. Riscaldalo di nuovo per esaltarlo, riponilo al freddo per condensarlo. Ripeti questa operazione per tre volte. Otterrai così la tintura perfetta del sole. Conservala per dopo.
Intorno al Leone Verde Prendi del vetriolo di Venere, preparalo secondo le regole del l'arte spagirica, aggiungi gli elementi dell'acqua e dell'aria che tu avevi messo da parte. Mischia, fai putrefare per circa un mese come ti é stato detto. Finita la putrefazione, noterai i segni degli elementi. Separa e vedrai ben presto due colori, il bianco e il rosso. Il rosso é sopra il bianco. La tintura rossa del vetriolo e talmente potente che tinge di rosso tutti i corpi bianchi e in bianco tutti i corpi rossi, il che é meraviglioso. Lavora su questa tintura dentro una storta, e vedrai uscire la nerezza. Rimetti nella storta ciò che hai distillato e ricomincia fino a quando ne otterrai un liquido bianco. Sii paziente e non disperarti per l'Opera. Rettifica fin quando troverai il leone verde, brillante e veritiero, che riconoscerai dal suo grande peso. Questa é la tintura dell'Oro. Contemplerai i segni mirabili del nostro leone verde, che nessuno dei tesori del leone romano potrebbe mai pagare. Gloria a chi ha saputo trovarlo e estratto la tintura. Questo é il vero balsamo naturale dei pianeti celesti, esso impedisce la putrefazione dei corpi, e non permette alla lebbra, alla peste, all'idropisia di impadronirsi del corpo umano. Allorquando egli é stato fermentato con lo zolfo dell'oro, si ascrive con la dose di un grano. Ah! Carlo il tedesco, che cosa hai fatto dei tesori della scienza? dove sono i tuoi fisici? dove sono i tuoi dottori? dove sono questi banditi che purgano e medicano impunemente? I1 tuo firmamento é messo sotto sopra, i tuoi astri, fuori dalla loro orbita, camminano ben lontani dalla via che era stata loro tracciata; anche i tuoi occhi sono stati colpiti da cecità, come da un carbone incandescente, quando tu hai contemplato il nostro splendore e la nostra dignità superiore. Se i tuoi discepoli sapessero che il loro principe Galieno (che é all'inferno) mi ha scritto delle lettere per riconoscere la mia ragione, si farebbero il segno della croce con una coda di volpe. E il vostro Avicenna! é seduto sulla porta degli inferi; ho discusso con lui del suo oro potabile della tintura fisica. Ipocriti, che disprezzate le verità che vi insegna una vera medicina, istruita con la natura, figlia di Dio stesso! Allontanatevi, impostori, che risaltate soltanto grazie alle alte protezioni. Ma pazienza! dopo la mia morte, i miei discepoli si leveranno contro di voi, e vi smaschereranno, voi e i vostri sali velenosi, che vi servono per ingannare i principi e i grandi della cristianità. Maledizione sulle vostre teste nel giorno del giudizio! Al contrario, io so che il mio momento giungerà, e prevarrò nell'onore e la gloria. Ma non é me che lodo, é la natura, giacché essa é mia madre e io gli obbedisco ancora. Essa mi conosce e io la conosco. La luce che é in essa io la contemplo, l'ho dimostrata nel microcosmo, e ritrovata nell'universo. Ma é ora di ritornare al mio soggetto, per soddisfare i desideri dei miei discepoli, che io favorisco volentieri, quando sono provvisti dei lumi naturali, quando conoscono l'Astrologia e soprattutto quando essi sono abili nella filosofia, che ci aiuta a conoscere la materia di tutto. Prendi quattro parti di peso dell'Acqua metallica che ho descritto, due parti della Terra di Sole rosso, una parte di Zolfo di sole. Metti il tutto in un pellicano, solidifica e disgrega tre volte. Avrai così la tintura degli alchimisti. Non parleremo qui delle sue proprietà, giacché esse sono indicate nei libri di Trasmutazione. Con un oncia di Tintura di Sole, potrai tingere mille once di Sole; se possiedi la tintura di Mercurio, potrai ugualmente tingere completamente il corpo del mercurio volgare. Lo stesso dicasi per la tintura di Venere che trasmuterà completamente in metallo perfetto il corpo di Venere. Tutte queste cose sono state confermate con l'esperienza. Si potrà ottenere la stessa cosa con le tinture degli altri pianeti; Saturno, Giove, Marte, la Luna. Da tutti questi metalli, infatti, se ne possono estrarne anche delle tinture; non diremo nulla qui, se ne é ampiamente discusso nel trattato della Natura delle cose e nel Archidoxes. Ho sufficientemente descritto per gli spagirici, la materia prima dei metalli e dei minerali, ora loro conoscono la tintura degli Alchimisti. Non ci vogliono meno di nove mesi per preparare questa tintura; lavora dunque con ardore, senza scoraggiarti, durante i quaranta giorni Alchemici, fissa, estrai, sublima, putrefa, coagula in pietra, e otterrai infine la Fenice dei filosofi. Ma non dimenticare che lo zolfo di cinabro é un Aquila che vola senza fare vento, e che esso trasporta il corpo della vecchia Fenice in un nido dove si nutrirà dell'elemento del fuoco. I suoi piccoli gli strapperanno gli occhi, il che produrrà la bianchezza. É là il balsamo dei suoi intestini che dona la vita al cuore, secondo quanto hanno insegnato i cabalisti.
|