"Atalanta Fugiens Fuga XVIII°" Michaël Maier 1687 |
Il testo che si presenta allo studio del navigatore esoterico, è la prima traduzione in lingua italiana di un curioso scritto di contenuto alchemico, apparso nel 1910 sul "Commentarium" di Giuliano Kremmerz. |
Pratica Magistri Odomari ad Discipulum Tu penserai, o fratello Lodovico, che io mi schieri contro le tradizioni e i precetti di tutti i filosofi; ma poiche' il mio cuore e' acceso per te di santissimo amore, cosi' io voglio affidare fedelmente a te, o carissimo fratello, il secreto che finora il padre nascose sempre al figlio. Prendi un'oncia di purissima Luna purgata colla calcinazione dal suo zolfo combustibile e ponila in un recipiente di vetro con il doppio d'aceto distillato mediante la distillazione dell'acqua-di-vita, e chiudi la bocca del recipiente affinche' non emani esalazioni; poscia seppellisci il tutto in una stufa piena d'acqua e di strame in modo che l'acqua bolla per quasi un'ora. Una volta che il contenuto sia sciolto, distillalo attraverso un filtro e dissecca il distillato: il disseccato calcinalo in un forno a riverbero e quando, lo avrai calcinato, discioglilo di nuovo nell'aceto ripetendo l'operazione di cui sopra per sei volte di seguito: finalmente calcina. Cio' che ottieni incorporalo per lungo tempo con due once di mercurio sublimato, facendo tutto con ogni precauzione. Dopo mettilo in un sistema d'aludelli [ L'aludelli era un apparecchio che serviva per varie sublimazioni: si costruiva sovrapponendo l'un all'altro tre o quattro pezzi conici di argilla o tre o quattro vasi ordinari ] a fondo piano, a temperatura piu' alta di quella di fusione del rame e lo vedrai tutto sublimare. Ripetuto cio', macinalo finamente, sublimalo sino a che si sia fissato e disciogli il fisso sei volte come prima. In fine calcina e sublima da capo con nuovo mercurio cristallino sublimato e altrettanto fissane; ripeti quindi queste serie di fissazioni e di volatilizzazioni per cinque volte, poiche' oltre cinque volte non potra' calcinarsi bene ne' elevarsi; anzi rimarra' tutto in fondo in fermentazione e maturazione. Allora un'oncia di questa pietra cade sopra cento. Ma se ne disciogli un'oncia nello sterco di cavallo o a bagno maria e la fai coagulare nella cenere tiepida, un'oncia ne cade sopra seimila. e se ripeterai di nuovo la dissoluzione e la coagu-lazione, una parte ne cadra' su d'un milione. Se allora dissolverai e coagulerai sino a tanto che la pietra non possa piu' venire coagulata con qualsiasi piccolo fuoco, non appena essa avra' sentito il sole o il fuoco - poiche' il fuoco si e' mutato in natura solare - una parte ne cadra' su infinite. Se poi vuoi cambiare in rosso questa pietra, opera cosi': prendi dei mercurio rubificato, fisso e in parte mutato in ispirito e aggiungilo all'elisir bianco: questo diventera' citrino e avrai la tua pietra rosea. In quanto al mercurio, egli si rubifica nell'acqua regia (lat. aqua acuta) che si ricava da una libbra di vitriolo, da una libbra di nitro, da una quarta parte di libbra di cinabro e da due oncie di allume iameno (lat. alumen iamenus); poi si fissi nella prima sublimazione; di una grande ignizione, si sciolga quindi in acqua piu' rossa del sangue e lo si ponga per quaranta giorni nel fimo, a seccare nella ghiaia. Se si scalda un poco quest'acqua e se sopra cento libbre di essa vien gettata una libbra di elisir bianco, il tutto si cambiera' in elisir rosso perfettissimo. Cosi' avviene per il bianco se venga disciolto il bianco mercurio cristallino non fisso, ecc. Se questa pietra ha colore bianco produce Luna se e' rossa genera Sole, se verde, fa oro verde. e anche se la getterai sopra il vetro o il cristallo, ne renderai le nature secondo il suo colore. Presa in debito modo, espelle in breve tempo ogni infermita'; cambia il vecchio in giovane gaudente; manda via i capelli canuti e li cangia in bellissima chioma. Vi fu in Francia un cert'uomo che compose un olio rosso, in cui poneva delle sottili lamine di Luna che metteva per qualche ora a lento fuoco; poscia suggellava il vaso e vi poneva fuoco al di sopra; tutta quella Luna con tutta la materia si tramutava in oro; ma non so da dove ricavasse quell'olio. e' pero' da credersi che quella medicina fosse fatta con corpo, spiriti e anime fisse, rosse, e cambiate poi in olio per dissoluzione. Abbi cura di turarti il naso con seta o garza trattata coll'olio di viole, per non essere danneggiato dai valori alchimici velenosi. É utile adoperare zedoaria [ la zedoaria e' analoga alla curcuma: essa e' costituita dal rizoma di certi zafferani. Questi rizomi hanno un sapore canforato e si usano nei catarri, nelle malattie della pelle; essi sono degli eccellenti stimolanti], bacche d'alloro, pepe, aglio e vino contro le malattie prodotte dal vapore del mercurio o dagli altri spiriti alchimici. Alberto, nel suo libro sui minerali, dice che gli operai che scavano i metalli, quando li bruciano, si turano la bocca e il naso con doppio e triplice filtro, per non essere danneggiati troppo dai vapori e per far si' che questi vapori non possano nuocere allo stomaco. C. P. trad. Nota. Varii termini di Antico Latino, non furono potuti tradurre, por timore di travisamenti. |