TRATTATO DI S. TOMMASO D'AQUINO

Dell'ordine dei Frati predicatori
su
L'Arte dell'Alchimia

Dedicato al Fratello Rinaldo


DELLA COMPOSIZIONE DEL MERCURIO
E DELLA SUA SEPARAZIONE

Capitolo terzo


Quantunque la nostra operazione si compia per mezzo del nostro solo mercurio, esso ha bisogno tuttavia del fermento rosso o bianco; allora si mescola facilmente con il Sole e con la Luna dato che questi due corpi partecipano molto della, sua natura e sono anche più perfetti degli altri. La ragione é che i corpi sono più perfetti a secondo della maggior quantità di mercurio che essi contengono.
Così il Sole e la Luna, contenendone più degli altri, si mescolano al rosso e al bianco e si fissano nel fuoco perché é il solo mercurio che compie l'Opera; in esso noi troviamo tutto ciò che ci manca per la nostra operazione senza che vi sia bisogno di aggiungervi nulla.
Il Sole e la Luna non gli sono estranei perché sono ridotti, dal principio della operazione nella loro materia prima, vale a dire in mercurio; essi, traggono quindi dal mercurio la loro origine. Certuni si sforzano di perfezionare l'Opera per mezzo del solo mercurio o della semplice magnesia, lavandoli nell'aceto molto agro, cocendoli nell'olio, sublimandoli, bruciandoli, calcinando e distillando; estraendo la loro quintessenza, mettendoli alla tortura per mezzo degli elementi e una infinità di altri supplizi (martyrizationibus) credendo che la loro operazione sarà così a loro di profitto; e non ne ricavano invece che un modico risultato.
Ma, credimi figlio mio, ogni nostro mistero consiste solamente nel regime e nella distribuzione del fuoco e nella direzione intelligente dell'Opera.
Noi dobbiamo fare solo poche cose, ciò che agisce sulla nostra opera é la virtù del fuoco ben regolato, senza che noi si abbia nè gran lavoro, né molta manipolazione, perché io suppongo che quando la nostra pietra era allo stato primitivo, ossia Acqua prima, o Latte di Vergine o Coda di Dragone sia stata disciolta e così, prima calcinata, poi sublimata quindi distillata, ridotta e lavata, siasi indurita da se stessa e che per effetto del fuoco ben regolato si sia trasformata da sola in un unico vaso senza la necessità di alcuna manipolazione.
Sappi dunque, figlio mio, come i filosofi abbiano parlato figuratamente di trasformazioni manuali, e affinché tu possa convincerti con sicurezza della epurazione del nostro mercurio te ne insegno la semplice preparazione. Prendi dunque del mercurio minerale o Terra di Spagna o Antimonio o Terra nera, ciò che e la stessa cosa, e che non sia stato impiegato prima di allora in nessuna altra operazione. Prendine venticinque libre, o un po' di più, e falle filtrare attraverso un panno di lino, un po' spesso, questo è il vero lavaggio (lotio vera). Fa ben attenzione che dopo l'operazione non resti nel panino alcuna lordura o scoria, perché diversamente il mercurio non potrebbe essere impiegato per la nostra operazione. Se il panno resta pulito tu puoi giudicare quel mercurio eccellente.
Nota bene che non c'é bisogno di aggiungere nulla a questo mercurio e che l'operazione può essere così terminata.