Un metalloide e un metallo, per esempio, Solfo e Mercurio, modificati con procedimenti speciali, riscaldati in un vaso chiuso lungo tempo, in un apparecchio speciale che non è altro se non l'Athanor degli antichi, perfezionato, dà, dopo un certo tempo, un corpo bianco con caratteri assolutamente differenti da quelli che presenta abitualmente la combinazione consueta di questi corpi. Del mercurio trattato da questo corpo bianco ha dato la reazione caratteristica dell'Argento. Dopo questo passaggio al bianco che era stato preceduto dal color nero, il corpo prende il colore rosso del rubino, come attestano gli antichi alchimisti. Questo corpo rosso, che è la Pietra Filosofale tradizionale, deve comunicare ai metalli inferiori il carattere dell'Oro. Tale esperienza è estremamente lunga e delicata: essa é pazientemente continuata da noi che speriamo arrivare al risultato definitivo che ci lasciano prevedere i fatti fin ora acquisiti. Trasmutazione dell'Argento a mezzo del Radio. L'esperienza di cui appresso fu eseguita nel Laboratorio della Società Alchimistica di Francia a Douai dai Signori F. Jollivet Castellot e Jules Delassus. Nel mese di Novembre 1907 una lamina di argento puro ed una lamina di rame puro del peso di 1 grammo ciascuno, furono messe a contatto in un tubo di vetro contenente 1 milligrammo di bromuro di radio dell'attività di 1.800.000 fornito dalla Società dei Prodotti Chimici di Parigi. Le lamine furono lasciate così fino al mese di Aprile 1908, sottoposte all'azione dei raggi β ed γ emessi dal tubo di radio. In quest'epoca la lamina d'argento fu disciolta nell'acido nitrico puro a 36°. Durante l'attacco, la soluzione prese una colorazione azzurra caratteristica del nitrato di rame che non persistette che per qualche istante. Infine si ottenne un residuo nitrico minimo, bruno nero che resistette agli attacchi consecutivi con l'acido azotico bollente, ma che non fu possibile raccogliere alla fine dell'analisi. Benché incompleta e rudimentale, questa curiosa esperienza merita di essere riferita, poiché sembra dimostrare una trasmutazione dell'argento in oro o in un metallo insolubile nell'acido nitrico (residuo nitrico) e un trasferto di molecole dalla lamina di rame sulla lamina di argento (colorazione azzurra iniziale della soluzione) o una degradazione dell'argento in rame, sotto l'influenza del radio. Noi speriamo di arrivare prossimamente a risultati più precisi, essendo siffatte ricerche sulla trasmutazione dei metalli proseguite attivamente nel laboratorio della Società Alchimistica di Francia. È interessante ricordare che Ramsay afferma, da sua parte, la degradazione del rame in lithrum, a mezzo dell'emanazione del radio. L'Alchimia è sulla buona via. L'Unità della Materia e l'evoluzione degli elementi chimici rappresentano oggi fatti incontestabili. L'Alchimia pratica sorse in Egitto, come riferisce Berthelot, a seguito dei lavori ai quali si dedicavano gli Egiziani sui diversi metalli e loro mescolanze. Essi cercavano, in conseguenza, d'imitare i metalli nobili e così gli altri. Le teorie alchimiche si fondano sulla dottrina dei quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco, trasmutabili gli uni negli altri, poiché essi costituiscono le manifestazioni diverse della materia prima. Questa materia prima è identificata col Mercurio dei Filosofi. Essa costituisce tutti i corpi dell'Universo. Per ottenere un corpo determinato, l'Oro ad es, occorre prendere corpi analoghi, prossimi, che differiscono soltanto fra loro per alcune qualità, ed eliminare ciò che li differenzia in maniera da ridurli alla loro materia originaria: il Mercurio dei filosofi. In una parola, occorre spogliare ciascun metallo delle sue proprietà particolari e singole e ridurlo allo stato di materia prima che si colorerà collo zolfo e l'arsenico. Siccome la materia prima può estrarsi dal mercurio ordinario, no deriva che gli alchimisti proclamino che tutti i corpi siano costituiti dallo zolfo e dal mercurio. La tintura d'oro e d'argento, così formata da mercurio lavorato, sublimato e da zolfo amalgamato, costituirebbe la Pietra Filosofale o polvere di proiezione, fermento metallico possente suscettibile di trasformare in oro il piombo e i metalli imperfetti. Insomma si rileva come questa concezione generale della materia si accosta di pin in più al principio proclamato dalla Scienza moderna: Una sostanza identica le cui diverse modificazioni rappresentano i diversi elementi chimici. Di là a realizzare la sintesi di siffatti elementi e la loro trasmutazione con operazioni, reazioni, dissociazioni che spogliano i corpi di certe proprietà singolari per loro attribuirne delle altre, non v'è che un passo. La Materia, forma condensata dell'Energia, essendo Una, debbono potersi riportare a siffatta Unità, gli innumerevoli composti molecolari ed atomici chimici, per ricostituire tale o tal altra condensazione rispondevate a tale o tal altro corpo. Deve potersi arrivare a modificare un corpo X, sino a ridurlo allo stato di un altro Y, l'Argento, per es. sino a comunicargli le proprietà dell'Oro; il ferro sino a conferirgli le proprietà dell'Argento ecc. I fenomeni di allotropia dei corpi detti “semplici” sono di già più che una indicazione della realità di tal fatto. (Vedere pei particolari, i casi di allotropia riportati nella mia Opera: La Scienza alchimica dopo i lavori di Marcellin Berthelot). Di unità ai fenomeni di isomeria dei corpi complessi, essi provano, questa trasformazione chimica di un tipo primordiale, e parimenti, la variabilità delle specie chimiche. Citiamo i fenomeni di allotropia dell'oro, dell'argento, del nikel, dello zolfo, del fosforo, del ferro, i quali si presentano in stati multipli, con proprietà diverse e sono, pertanto, formati di molecole raggruppate, compatte e di atomi identici. Lo spettroscopio ci mostra in tutto l'Universo siderale, la stessa composizione fisico-chimica, la identità della materia e le condensazioni progressive degli elementi. La radioattività di tutti i corpi, la dissociazione, i ioni e gli elettroni, gli effluvi, il radio provano l'Etere, il ciclo metallico, l'evoluzione della materia, la sua trasformazione in Energia, i suoi mutamenti incessanti e, di là, la Vita Universale. Le sintesi metalliche realizzate ci permetterebbero di seguire e fissare in definitivo l'evoluzione della Materia, l'origine e la discendenza per filiazione di tutte le specie chimiche, come Lamarck, Darwin, ed Haeckel l'hanno fatto per le specie animali e vegetali. Tutte le specie sono mutabili. La legge di Natura è ovunque la stessa: la selezione naturale si effettua così tra gli atomi e le molecole, come tra le bestie, le piante e gli uomini. La Materia si trasforma e si metamorfosa. Le esperienze di Crookes, di Mendeleeff, di G. Le Bon, di Lodge, di Lockyer, di Roentgen, ecc. sulla classificazione periodica e la variabilità degli elementi chimici (1) sulla loro progressione condensativa dopo l'elio e l'idrogeno, sugli stati radianti, sottili della materia, dell'Etere, sugli ioni elettroni, raggi X e altri, provano che la materia si dissocia, percorre un ciclo, indi svanisce e s'identifica con l'Energia e che, insomma, non è che l'Energia compatta in gradi diversi: questi diversi gradi sono gli stati della materia, gli innumerevoli corpi dell'universo, riducibili gli uni negli altri sino all'Etere Forza. I lavori di Ziffereau, di Emmens, di Carey Lea ecc. corroborano la realtà della sintesi dei corpi “semplici” che in verità sarebbero composti dei metalli e della trasmutazione. Sotto l'azione dei dissolventi, quali l'acido nitrico concentrato, il calore, i raggi solari ed elettrici, con l'aiuto del tempo, questo fattore negletto dalla chimica classica, la Materia si dissocia, si manifestano fermenti metallici che favoriscono l'evoluzione, il cambiamento delle molecole, la disgregazione per la ricomposizione atomica. Il Ferro, il Rame, l'Argento seguono allora lentamente le tappe che li conducono verso l'Oro, od anche al disopra dell'Oro: oltre l'Oro, Questa sintesi del metallo rutilante che dà agli uomini la vertigine e la febbre, l'Oro, costituirebbe la prova tangibile di tale vasta Metafisica cosmica dell'identità e dell'Unità sotto le innumerevoli apparenze delle forme e dell'Evoluzione, che fu quella professata dagli indiani, dagli Orientali, da Plotino, Averroè, Spinoza, Hegel, Fichte, Schelling, Comte, Schopenhauer ed Erberto Spencer e da tutti gli Ermetici tradizionali. Il Subbiettivo e l'Obbiettivo, lo Spirito e il Corpo, la Forza e la Materia vivente, in ragione dell'ilozoismo, riuniti definitivamente pel Pensiero, si unificheranno nell'Eterno, nell'Assoluto vivente che noi proclamiamo: Dio! 1 - Questa classificazione si fonda sull'intervento della legge ritmica che raggruppa le famiglie d'elementi, le quali grandi famiglie, corrispondono alle specie chimiche: i corpi secondari sono le varietà, i generi, derivati dai principali raggruppamenti. I caratteri acquisiti dalle specie chimiche, dai generi e dagli elementi diversi sono ereditari in ragione della memoria della materia, degli atomi e delle molecole. Poiché la materia si ricorda e trasmette le sue acquisizioni. L'Ilozoismo o vita della materia è innegabile e risulta, altronde, dall'Unità Universale. Le grandi specie chimiche manifestate dalla serie progressiva degli elementi sono: il Cloro, il Bromo, lo Iodio, l'Ossigeno, lo Zolfo, il Selenio, il Tellurio, L'Azoto, il Fosforo, l'Arsenico, l'Antimonio ecc. che generano gli elementi vicini. Gli elementi discendono direttamente gli uni dagli altri; tali sono ad esempio il Ferro, il Cobalto, il Nikel, il Rame, lo Zinco, l'Oro, il Mercurio, il Piombo, le cui basi atomiche sono vicine. |