Antonio Meucci (1808 - 1889) Meccanico fiorentino dove fu più volte incarcerato come carbonaro; dal 1831 al 1834 la sua vita fu travagliata da continue persecuzioni, fino alla dolorosa risoluzione di prendere la via dell'esilio. Dall'Italia passò a Cuba e fu la che cominciarono i suoi esperimenti sul telefono e tanto egli confidava sul successo della sua scoperta che, per trovare un campo più adatto, nel 1849 si recò a New York. Nel 1851 s'incontrò la prima volta con Garibaldi e subito tra i due si stabilì l'intimità della più schietta amicizia. Garibaldi per tutto il tempo che rimase in America, e furono due anni, fu ospite di Meucci nell'umile casetta di Staten Island. Dopo la partenza di Garibaldi, nel 1853 si rimise a lavorare intorno alla sua invenzione. Nel 1871 fece conoscere per la prima volta la sua invenzione del telefono, la cui priorità, contestatagli dallo scozzese Graham Bell, gli fu riconosciuta dalla Corte Suprema degli U.S.A. Ebbe il 33° grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato e l'8 agosto 1888 presiedette a New York, per delega del Gran Maestro del Gran Oriente d'Italia Adriano Lemmi, la iniziazione a vista di un diplomatico italiano.
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