Contatti

Casa massonica

Piazzetta della Luce 2/b
73100 Lecce

Casella postale 210
Tel. 0832 279 860

La Loggia ha un sito:
www.libertini737.it

Calendario delle riunioni

Lavori rituali tutti i venerdì
in Loggia alle ore 20
inizio dei lavori alle ore 20.30

Lavori di segreteria
Incontro informale dei Fratelli
i martedì alle ore 20.30

Maestro Venerabile
Alfredo Bruni

A destra il documento firmato da Frapolli, con cui Libertini venne nominato delegato del Grande Oriente per la terra d'Otranto (premere per vedere la versione più ampia)

Giuseppe Libertini 1823-1874

Nacque a Lecce il 2 aprile 1823 da Luigi, proprietario,  e Francesca Perrone. Le condizioni di soggezione della Penisola lo infiammarono e lo coinvolsero nella lotta che aveva saldo punto di riferimento in Mazzini.
Da Genova a Napoli, sempre in stretto contatto con l’esule, maestro nel cospirare per la costruzione della libertà e dell’unità d’Italia, fu sulle barricate del ’48 con Beniamino Rossi, Salvatore Brunetti, Epaminonda Valentini. Fallita la spedizione di Sapri emigra, cambiando più volte nome (Libetta, Pietro Lambrez, Enrico Barrè), a Corfù dove riceve da Giuseppe Fersini, apparente borbonico, i mezzi di sussistenza che la famiglia gli inviava; nel 1857 ripara a Malta e poi a Londra.
Tornato a casa nel 1860,  Garibaldi, dittatore del Regno napoletano, lo incarica reggente del Banco di Napoli ma egli rinuncia al “lucrativo impiego”, forte della convinzione che meglio “potrò propugnare la causa dell’Unità nazionale, rimanendo semplice privato, ... in quanto che veggo al potere uomini i quali o hanno a viso aperto ostacolata la rivoluzione, ovvero l’hanno neutralizzata e minata in segreto, sentendo ancora la necessità di dover combattere tali uomini”.
Dal 1864 alla sua morte, Giuseppe Libertini, nominato delegato del Grande Oriente per la Terra d’Otranto (Lecce, Brindisi e Taranto), si dedica alla ripresa e alla ricostruzione della Massoneria nella Provincia.
 L’inizio della vita massonica di Giuseppe Libertini non è chiaro. E’ probabile che egli sia stato iniziato dallo stesso Garibaldi, come molti uomini  che nel 1860 gli furono vicini; ma non è anche da escludere una iniziazione napoletana all’epoca degli studi e dei contatti con la Giovane Italia, se si pensa che i primi aderenti alla nuova setta - specie nell’Italia meridionale -  risultarono liberi muratori.
Il 30 agosto 1874, il Giornale della Sera annunziava con una malinconica colonna di stampa (Lettere da Roma) che era uscito di scena un altro uomo rappresentativo della democrazia italiana. Aveva cinquant’anni.
 Suo acuto interprete è stato Carlo Gentile, Fratello onorario della Loggia Libertini, il quale nel commemorarlo a cento anni dalla morte così si espresse:

“Nel 1894, ricordando in Lecce il monumento a Giuseppe Libertini, Francesco Brandi, in sonante ritmo neoclassico, disse che l’antica città di Lupiae era emersa dal mistero del tempo per incidere ancora un nome tra i Fasti Salentini, nella continuità gloriosa della Sapienza italica: Salve, alma gloriosa di Libertini.
Venendo incontro al nostro secolo, Giuseppe Libertini presenta infatti qualcosa dell’eroe dantesco ghibellino: è Farinata degli Uberti, mondato dalla sete di sangue, ma sempre immune da compromessi.
In Libertini onorate il Carattere, diceva Giovanni Bovio. Però, se da una parte risale fino alla fonte italica di Dante etrusco pontefice redivivo (Carducci) non esclude una componente romantica e moderna di profonda intensità emotiva; se, dunque Benedetto Croce avesse inteso estendere ad altri il cliché psicologico– storico di un libro, avrebbe considerata quella di Libertini, una delle Vite di avventure, di fede, di passione.
I contemporanei (Campanella, Tinelli, Pisacane) si sono ritrovati d’accordo nel riconoscere Libertini era forza. Tu sei la forza! Diceva Pascoli a Bismarck.
Un uomo che abbia rinunziato a tutto e mai voluto nulla per sé può veramente incarnare la potenza di trasformazione della storia: nel significato che Mazzini dava alla portata del Genio, non demiurgo, ma interprete dell’Anima del Mondo.
Esatta, quindi, dopo un secolo, la diagnosi di Leonardo Stampacchia: “le sue aspirazioni son quelle del popolo – le sue opere sono esigenze del popolo – il suo scopo è quello che tien dietro il popolo – le sue gioie e i suoi dolori sono gioie e dolori del popolo”.

(Carlo Gentile, Giuseppe Libertini nel centenario della morte,  a cura della Loggia G. Libertini, Lecce 1976)

Le attività

1971

Otto Fratelli, provenienti dalla Loggia Liberi e Coscienti (260), costituiscono in Lecce la Loggia Giuseppe Libertini.

1972

Manifestazioni mazziniane.

1974

Seminario regionale di studi su: il segreto massonico (W. De Donatis) - la ritualità (G. Capruzzi) - la Massoneria in rapporto al problema della conoscenza ed a quello etico; il problema pratico (E.  Palmi) - norme di comportamento e giustizia nel mondo massonico (D. Rossetti).
Commemorazione pubblica di Giuseppe Libertini nel centenario della morte - oratore Carlo Gentile.

1975

Convegno nazionale di studi sul tema: autonomia e sovranità della Loggia.

1976

Pubblicazione del libro di Carlo  Gentile “ Giuseppe Libertini nel centenario della morte (1874 – 1974)”.

1978 1980

Convegno nazionale sul tema: dal ricevimento dell’Apprendista alla consacrazione del Maestro - Presentazione del libro di Carlo Gentile “Alla ricerca di Hiram”.
Ciclo di cinque conferenze pubbliche sul tema generale La Massoneria nella storiografia moderna (Coordinatore C. Gentile): La componente massonica della civiltà e del costume del Regno di Napoli (Edward Stolper Q.C. Lodge); Massoneria e rivoluzione francese (Prof. C. Francovich);  La Massoneria in Italia dal 1860 all’avvento del fascismo (Prof. Aldo A. Mola); Rapporti tra Chiesa e Massoneria ( P. Rosario Esposito); Tavola rotonda conclusiva.
Ciclo di quattro incontri sul tema generale “La Loggia interiore (Coordinatore C. Gentile): Dalla prova della terra alla luce dell’oriente; Distribuzione geometrica e significato armonico delle luminarie del Tempio; Simboli della sintonia esoterica tra l’iniziato e la natura; La Loggia interiore – prospettive esoteriche.

1988

Pubblicazione della relazione del Fr. E. Stolper “La Libera Muratoria napoleonica in Italia” - da “Transaction of Quator Coronati Lodge”, Vol. 100, 1987, pp. 164/178 - Traduzione del Fr. W. De Donatis “associate member” della Q.C. Lodge.

1993

Pubblicazione  della relazione del Fr. M. Brodsky “Riflessioni sull’origine dell’Arco reale e del terzo grado” - da “Trans. of Q. C. Lodge” Vol 102, 1989 – Traduzione di W. De Donatis.  1

1994 

Conferenza pubblica su: “Kipling e la Massoneria”  (W. De Donatis).
Partecipazione della Loggia alla XXI mostra filatelica salentina con una selezione di buste primo giorno di tematica massonica (2° premio).

1995

Incontro pubblico per la presentazione del libro del Prof. Giuseppe Giarrizzo “Massoneria e illuminismo nell’Europa del Settecento” - Marsilio Editore.

 Da: www.grandeoriente.it