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Il documento è tratto da
"La
Stampa del 27/6/2011"
«La
ricorrenza dei 150 anni dell'Unità è un evento
che merita la più ampia valorizzazione - afferma
un documento letto nelle chiese dopo la messa
del Corpus Domini (nelle chiese di Macera) - e può essere un segno
importante se davvero esprime l'insieme dei
valori del Popolo italiano e la sensibilità di
tutti i maceratesi. Non sembra avere queste
caratteristiche la proposta avanzata dal
Comitato 'Stringiamoci a coorte' che per la sua
origine, i suoi contenuti e le sue finalità
sembra avere piuttosto una chiara e
inequivocabile matrice massonica».
Centocinquant'anni dopo l'Unità d'Italia, il
rapporto fra Risorgimento, Massoneria e
cattolici è ancora un tema scottante. Perfino
nei dettagli, come un monumento 'chiavi in manò
che un Comitato locale denominato 'Stringiamoci
a coorte' vorrebbe donare alla città di Macerata
(Civitas Mariae), con i fondi raccolti dalle
logge del Grande Oriente d'Italia. L'iniziativa,
che il consiglio comunale deve ancora valutare,
non è piaciuta ai 17 parroci e alle varie
associazioni cattoliche della Diocesi, che hanno
messo nero su bianco la loro contrarietà, «in
comunione con il vescovo».
«Ovviamente
- scrivono i parroci - ciascuno è libero di
avere il suo punto di vista, ma non è
accettabile che si proponga come monumento
all'Unità una rappresentazione che in realtà
appare come un'esaltazione della massoneria e
dei suoi principi, a meno che non si voglia far
passare l'idea che l'Unità d'Italia sia sotto
l'egida della massoneria e che i maceratesi si
identificano con questa visione delle cose».
Nodo del contendere, il bozzetto preparato per
piazza Mazzini dallo scultore Ermenegildo
Pannocchia, in accordo con il presidente del
sodalizio, Giancarlo Cossiri (entrambi iscritti
alla Massoneria). Una stele con il volto di un
uomo protesto verso l'alto, il nome delle 21
principali battaglie del Risorgimento, e la
scritta 'Libertà, uguaglianza, fratellanza'.
Il
progetto sarebbe forse piaciuto ai liberi
muratori Garibaldi e Cavour, e allo stesso
Giuseppe Mazzini, ma per i sacerdoti maceratesi
è fonte di «disagio: non potremo mai sentirci
rappresentati come cattolici, cittadini italiani
e maceratesi, da un monumento ispirato ai
principi della massoneria». Perché «la
visione proposta dalla massoneria circa l'uomo e
la società è inconciliabile con la visione
cristiana della persona e della storia».«Mentre
nel pensiero propugnato dalla massoneria l'uomo
fa di se stesso un assoluto avendo come
obbiettivo il perseguimento degli interessi
condivisi dagli affiliati; nella visione
cristiana l'uomo è creatura di Dio ed è chiamato
a vivere nell'amore vicendevole avendo come
ideale il dono sincero di sé e il fare ogni cosa
a maggior gloria di Dio».
Il
documento è firmato anche dai referenti
dell'Azione cattolica, di Comunione e
Liberazione, del Cammino Neocatecumenale, del
Movimento dei Focolari, Acli, Fuci, ecc. Nessun
legame, afferma l'appello, con il 'no' alla
realizzazione di una statua in memoria del
missionario maceratese in Cina padre Matteo
Ricci, che è scemata per mancanza di fondi. |