Il quotidiano “Il Riformista” lancia un allarme: una piccola casa editrice ha ristampato “I protocolli dei Savi Anziani di Sion”, una opera universalmente riconosciuta come un enorme cumulo di menzogne, scritta e pubblicata poco più di un secolo fa per scatenare una azione di odio contro gli ebrei. Oggi questo libro viene utilizzato dalla teocrazia dell’Iran per incitare l’odio contro Israele e per chiedere ad alta voce la sua distruzione. Ma questi “protocolli” noti in Italia attorno al 1938, non furono una invenzione fascista, anche se Benito Mussolini e Giorgio Bocca, firmatario del manifesto antiebraico, se ne sono appropriati, perché proprio in quell’anno la propaganda fascista sbandiera a piena voce la tesi del complotto sionista e massonico, legittimata autorevolmente dal Gran Consiglio del fascismo nel momento in cui si stava per imboccare la strada della discriminazione razziale e la promulgazione dei “Provvedimenti per la difesa della razza”; proprio in quei giorni vengono pubblicati in Italia i “Protocolli dei savi anziani di Sion” che ben giocavano a favore del fascismo nella sua campagna contro gli ebrei e contro la Massoneria. Ma i “Protocolli dei savi anziani di Sion” non sono stati una invenzione fascista: escono in Russia nel 1905 e fu una grossa mistificazione composta di collage di diversi testi abilmente manipolati dalla polizia segreta zarista, in un momento in cui la Massoneria e l’Ebraismo stavano giocando un ruolo culturale di primaria importanza. Da allora, a intervalli regolari, il complotto giudaico-massonico viene sventolato da forze reazionarie, e con particolare accanimento da Mussolini quando per l’Asse la guerra era irrimediabilmente persa; guerra - adopero le parole di Mussolini - “tenacemente voluta dal mondo demoplutocratico giudaico-massonico, ricco di oro e di denaro, contro i popoli nuovi e ricchi di braccia”. Naturalmente i rappresentanti delle potenze demoplutocratiche, giudaico massoniche erano le nazioni definite vecchie e sorpassate, in una parola la Francia, ma soprattutto l’Inghilterra, definita la perfida Albione. Questa azione propagandistica si intensificò dopo l’8 settembre 1943, con punti di massima violenza nei primi mesi del 1944.
Infatti il 13 febbraio 1944, il quotidiano “La Repubblica fascista” e il giorno seguente tutti i giornali dell’Italia ancora occupata dai nazi-fascisti, pubblicano a piena pagina un articolo dal titolo: “Il complotto ebraico massonico per minare il fascismo e piegare l’Italia. E come nel caso dei famosi Protocolli di Sion del 1905, vengono pubblicate intere pagine di documenti falsi, questa volta massonici, inventati proprio da Benito Mussolini, perché un attento studioso rileggendo i testi trova proprio lo stile e la penna del duce del fascismo. Fu l’ultimo suo attacco, a mezzo stampa, contro la massoneria e contro gli ebrei. Purtroppo i delitti continuarono fino alla liberazione. Poche settimane prima di questo ultimo forsennato attacco si era conclusa la tragedia del ghetto ebraico di Roma. Ma il complotto giudaico-massonico non è stato - come dicevo all’inizio - una invenzione di Mussolini; Mussolini l’ha solo rispolverato. Come anche i “Protocolli dei savi anziani di Sion”. Le menzogne del complotto giudaico hanno più di 250 anni e a denunciarlo è stato un cappuccino, padre Schuff che nel Duomo di Acquisgrana urlò nel 1751: “Gli ebrei che crocifissero il Salvatore erano massoni. Pilato ed Erode erano i capi di una Loggia. Giuda prima di tradire Gesù si era fatto iniziare massone in una sinagoga e quando consegnò i trenta denari prima di andarsi ad impiccare non aveva fatto altro che pagare la tassa di iniziazione. Da allora “La Civiltà Cattolica” ritorna spesso su questo complotto e anche con mano pesante. In un articolo apparso in data 20 giugno 1885 si parla della Massoneria e dopo un accenno a Satana che l’ha generata, si accusa i giudei di essere il perno cui fanno parte tutte le ruote della grande macchina settaria che si chiama Framassoneria. Nel 1887 la stessa Rivista insiste nel concetto di complotto e nel numero del 1° gennaio, scrive “I giudei reggono la massoneria con un bieco fine. Saranno il bersaglio dell’ira divina fino agli ultimi giorni. Il coltello piantato nel cuore dell’Italia è la massoneria giudaica”. E nel numero del 3 novembre 1888: “I giudei reggono la massoneria, ma gli ingannati dai giudei che, traendoli ai primi gradi, tengono celato il loro bieco fine; e fingono amore della umanità, ardente desiderio di universale progresso, affetto stragrande per il popolo, cultura delle arti e delle scienze, e soprattutto amor di patria, indipendenza e unità nazionale”. E ancora: “Gli ingannati non mostrano di punto avvedersi delle trame giudaiche e pare che nemmeno si accorgano che il vero fine della giustizia ebraica sia quello che dicevamo: la distruzione della religione e cancellare Gesù Cristo dalla mente e dal cuore fra i fini subalterni della Massoneria voluti dalla giudaica massoneria, vi fu l’indipendenza d’Italia, quindi la cosiddetta Unità d’Italia, togliendo soprattutto la sovrana indipendenza al Vicario di Gesù Cristo”.
Un altro violento attacco alla “massoneria giudaica è sulla rivista del 20 aprile 1889: “Il Dio della massoneria giudaica è quello che ammettono i panteisti, è la natura, è il mondo. Ma un orbo vede che questo non ha nessun carattere proprio della divinità, dunque il Dio della giudaica massoneria non è Dio e in fatto questa professa l’ateismo”. E ancora, nel numero del 15 febbraio 1890: “La perfida razza dei giudei, che stancò cento volte la pazienza di Dio e fu finalmente reietta perchè crocefisse il Signore, cotesta razza dispersa in esilio per tutta la terra sarà ben presto ridotta all’impotenza... Dio farà così nell’ordine morale, dacché nessun uomo assennato recherà in dubbio che la frase blasfema del Garibaldi, essere il Papa il cancro dell’Italia, e quella stampa qui in Roma testé dal Gran Maestro Adriano Lemmi, cioè che il Papa è il coltello piantato nel cuore dell’Italia, non abbia presto a pronunciare, nel proprio e vero senso, della massoneria: sì la massoneria è il cancro dell’Italia, sì la massoneria è il coltello ch’è piantato in Roma, cuor d’Italia”.
Ma la rivista pubblica il 16 agosto 1890, una vera chicca: “Del resto certo è che la massoneria è informata e diretta dallo spirito giudaico e gli obbedisce. Uno di essi, Sisto di Siena, ci attesta che nella edizione del Talmud, leggevansi i seguenti precetti:
1) Ordiniamo che ogni giudeo maledica che volte al giorno il popolo cristiano e preghi Dio che lo stermini con i suoi principi e re;
2) Dio ha ordinato ai giudei di appropriarsi dei beni dei cristiani, sempre che li potranno, sia con la frode, sia con la violenza, ovvero con il furto e l’usura;
3) si comanda a tutti i Giudei di avere i cristiani in conto di bruti animali e di trattarli come tali;
4) Non facciamo né bene né male ai pagani, ma procuriamo con ogni mezzo di tor dal mondo i cristiani;
5) Se un giudeo vede un Cristiano sull’orlo di un precipizio, è tenuto a sospingerlo dentro”.
E ancora, nel numero del 19 ottobre 1895, con una recensione del libro “Massoneria sinagoga di Satana” scritto dall’arcivescovo di Port-Luis, Meurin Leone, e pubblicato dalla Biblioteca del clero di Siena: “Secondo noi è una delle più insigni sopra l’argomento e dimostra che la Cabala ebrea è la base filosofica e la chiave della massoneria. Monsignore intende la Cabala corretta di Paganesimo e di satanismo. Cerchiamo e troviamo la storia della massoneria, l’ordine decaduto dei Templari, la Sinagoga cabalistica e finalmente nel tutto, Satana medesimo”.
E si potrebbe continuare all’infinito, con citazioni mensili e della stessa violenza. Proprio in questi giorni “furfugnando” fra bancarelle di libri vecchi, ho trovato alcuni numeri de “La Frusta” giornale politico e morale che si pubblicò in Roma a partire dal 1870. Nel numero dell’11 gennaio 1871 trovo un articolo di fondo veramente eccezionale. Il titolo è “La generosità dei Papi e la ricompensa degli ebrei”. L’articolo è tutto interessante, ma riporto solo alcuni gioiellini di stile e di “amore”; eccoli:
“Fra le molteplici leggi pertanto che sempre più sconvolgono il caos italiano, si ha: Tutti i cittadini sono eguali avanti alla legge. Questa legge a nessun altro è tanto propizia siccome agli Ebrei, perchè essendo la schiatta più avvilita e più abietta del mondo, perchè contrassegnati dal marchio meritato del deicidio, furono giustamente sino ad oggi sfuggiti o non affatto curati. Ma d’ora innanzi ed in forza appunto dall’esser tutti eguali in faccia alla legge, voi li vedete insegnare al Liceo, quando non sanno e non vogliono credete, perchè oggi in società dei fatalisti e degli atei comandano, imperano ancora eminentemente gli ebrei. Giudaismo e rivoluzione sono oggi le parole talmente identiche fra loro, cosicché i rivoluzionari sono tutti ebrei, come tutti gli ebrei sono rivoluzionari. Rivoluzionari sono gente senza testa, senza patria, senza affezione, gli Ebrei non hanno Patria, e sopra l’onore dei congiunti sentono quello dell’oro. Gli ebrei congiurano contro il papa, lo bestemmiano, calunniano, insultano, ancorché l’augusto pontefice Pio Nono li abbia sempre ricolmi di ogni elargizione e favore”.
L’esecutore di questo incredibile articolo finge di ignorare la cacciata degli ebrei dalla cattolicissima Spagna, i ghetti della cattolicissima Polonia, il ghetto di Roma annientato solo dalle baionette dei bersaglieri italiani il XX settembre 1870, senza parlare di alcune diecine di migliaia di ebrei assassinati dalla Inquisizione nella sola Spagna.Come risposta a chi ha avuto l’ardire di parlare dei Papi come i generosi e costanti benefattori degli ebrei, ricordiamo:
1) Divieto di matrimonio e di rapporto sessuale fra cristiani ed ebrei (Sinodo di Elvira – anno 306);
2) Divieto di consumo di cibi per ebrei e cristiani (Sinodo di Elvira – Anno 306);
3) Non è permesso agli ebrei di rivestire funzioni pubbliche (Sinodo di Clermont – anno 535);
4) Non è permesso agli ebrei di tenere a servizio serve o schiavi cristiani (3° Sinodo di Orleans – anno 538);
5) Agli ebrei non è permesso di farsi vedere nelle vie durante la settimana santa (3° Sinodo di Orleans – anno 538);
6) Bruciatura del Talmud e di altri scritti ebraici (Sinodo di Toledo – anno 681);
7) È vietato ai cristiani di consultare medici ebrei (Sinodo di Narbonne – anno 1050);
8) Come i cristiani, gli ebrei debbono pagare la decima alla Chiesa (Sinodo di Gerona – anno 1078);
9) Gli ebrei non hanno il diritto di accusare i cristiani (3° Concilio Lateranense – anno 1179);
10) Gli ebrei debbono portare un distintivo sugli abiti (4° Concilio Lateranense – anno 1215);
11) Divieto di costruire sinagoghe (Concilio di Oxford – anno 1222);
12) Gli ebrei hanno il diritto di abitare solo nei quartieri ebraici (Sinodo di Braslavia – anno 1267);
13) La conversione di un cristiano all’ebraismo o di un ritorno di un ebreo battezzato alla sua religione precedente, vanno trattati come una eresia (Sinodo di Mainz – anno 1310).
E poi Granada, quando nel 1492 gli ebrei vengono cacciati dalla cattolicissima Spagna, e nacque anche la “Santa Inquisizione". Perchè il più grande delitto di fronte alla umanità è quello di dimenticare le leggi razziali del fascismo – molto si è scritto su questa infamia. Ma vi è una altra infamia altrettanto criminale verso gli ebrei ed è quella di Stalin che aveva programmato lo sterminio degli ebrei russi nel 1958 e solo la sua morte impedì il massacro. Tutto era già pronto: dai carri bestiame per trasportarli in massa in Siberia. Ma gli ebrei in Russia avevano già avuto molti colpi terribili. Il primo, ma di proporzioni limitate al tempo della collettivizzazione dell’agricoltura contro i piccoli proprietari terrieri che si opponevano; un altro colpo e questa volta terribile gli ebrei russi lo ebbero nel periodo del terrore (dagli anni 30 agli anni 40) con stragi, uccisioni e deportazioni in massa. Negli anni 1937/38 fu aggredita la cultura ebraica con la chiusura delle scuole e delle Accademie ebraiche; ma gli anni dell’ultimo dopoguerra furono per gli ebrei ancora più tristi di quelli degli anni del terrore. Stalin cominciò a pensare a loro come agenti del sionismo americano e complici di una cospirazione giudaica mondiale del capitalismo e del sionismo situata a Wall Street contro la Russia del Soviet. Vennero chiusi tutti i teatri ebraici, vietato l’insegnamento, le sinagoghe lasciate andare in rovina e i giornali aboliti. Nel 1953 la Pravda riportò in prima pagina la notizia dell’arresto di medici ebrei sabotatori e questo dette spunto alla soluzione finale progettata da Stalin.Con la fine del nazifascismo e del comunismo è terminato il “complotto giudaico-massonico? Pensiamo proprio di no. Nel 1970 un noto politico per una crisi di governo che attraversava l’Italia ne dette la responsabilità ad una congiura ebraica e massonica. Anni fa un cardinale inveendo contro gli assassini del giudice Giovanni Falcone dichiarò che era stato ucciso “non da membri della Comunità di Dio, ma dai figli della Sinagoga di Satana” così ha chiamato la mafia. Gli ebrei e tutte le persone per bene sono insorte. Si disse, a mò di scusa, che la frase “Sinagoga di Satana” veniva da una “traduzione infelice” di una citazione dell’apocalisse. Polemiche, discussioni, scuse.
E poi il caso “Kurt Waldheim” sul quale pesano gravissime e fondati sospetti di crimini di guerra in Grecia e in Jugoslavia; questo personaggio nel 1987 fu ricevuto da Papa Karol Woityla e nel luglio del 1994 insignito della onorificenza pontificia dell’ordine di Pio IX e quale ironia l’onorificenza gli è stata data per l’impegno da lui dimostrato “per la salvaguardia dei diritti umani”. Dopo la protesta di Israele che ha definito la concessione dell’onorificenza un “insulto all’Olocausto” come ha risposto il Vaticano? Conferendo una onorificenza anche alla moglie di Kurt Waldheim. Articolisti cattolici non hanno perso l’occasione per scrivere che gli ebrei hanno molto forte lo spirito della vendetta, mentre i cattolici hanno la cultura del perdono. Oggi, si dice, che i tempi sono cambiati e che il passato non potrà più tornare; io nutro seri dubbi. Non a caso tempo fa a Roma sono apparse le scritte “Morte ai giudei” intrecciate con altre scritte “morte ai massoni”. Per non parlare della guerra del Golfo di molti anni fa e di quella più recente dell’Iraq, quando si è ripetutamente detto e scritto che la guerra era voluto dalla massoneria e dall’ebraismo mondiale. In tutta l’Europa da mesi si sono intensificate le violenze contro gli ebrei. Non vorrei che un giorno svegliandomi, possa sentire le note di una lugubre canzone, cantata dalle Camicie Brune di Hitler dalla quale ha preso nome l’infame eccidio del 30 giugno 1934:
Affilate i lunghi coltelli sulle pietre del marciapiede
Fate scivolare i coltelli nella pancia degli ebrei!
Il sangue deve scorrere in grande quantità
noi cagheremo sulla libertà della repubblica ebrea.
Appena arriva l’ora della vendetta
Noi siamo pronti a qualsiasi massacro
Su, su, gli Hohenzollen ai lampioni!
che i cani penzolino sino a quando cadranno giù!
Il sangue deve scorrere in grande quantità
Nella Sinagoga appendete un maiale nero.
Nei Parlamenti gettate una bomba a mano!
Il sangue deve scorrere in grande quantità
Strappate la concubina dal letto principesco
ingrassate la ghigliottina con il grasso dei giudei!
Il sangue deve scorrere in grande quantità.
È una canzone del 1934: cinque anni prima che scoppiasse il conflitto mondiale…