TRATTATO DI S. TOMMASO D'AQUINO

Dell'ordine dei Frati predicatori
su
L'Arte dell'Alchimia

Dedicato al Fratello Rinaldo


DELLA MANIERA DI LAVORARE LA MATERIA
O MERCURIO

Capitolo ottavo


Passiamo ora alla tintura del mercurio. Prendi una coppella di orefice e spalmala internamente con del grasso, mettivi la nostra medicina secondo la proporzione richiesta, il tutto su fuoco lento, e allorché il mercurio comincia a fumare metti la medicina chiusa nella cera pulita o dentro della carta (papyrus) e prendi un grosso carbone ardente, preparato particolarmente per questo uso, che metterai sul fondo del crogiuolo; poi fa un fuoco violento e allorché tutto sarà liquefatto lo metterai in un tubo spalmato di grasso e avrai dell'oro o dell'argento finissimo secondo il fermento che avrai aggiunto. Se vuoi moltiplicare la medicina opera con il letame di cavallo secondo il sistema che ti ho già insegnato oralmente, come tu sai, e che io non voglio scrivere perché é un peccato rivelare questo segreto agli uomini del secolo, che ricercano la scienza piuttosto per vanità che per lo scopo del bene, e per l'omaggio dovuto a Dio, al quale gloria e onore siano nei secoli dei secoli.. Così sia!
Nota bene che io ho sempre visto compiere, dal beato Alberto il Grande, quest'opera, che io qui ti descrivo in lingua volgare, nel modo, della Terra di Spagna o Antimonio; ma io ti consiglio di non intraprendere che il Piccolo Magistero, che ti ho descritto brevemente, nel quale non vi é nessun errore, e si compie con poca spesa, poco lavoro e in breve tempo. Forse allora, tu giungerai allo scopo prefisso.
Ma, mio carissimo fratello, non intraprendere il Grande Magistero, perché, per la tua salute e per il dovere che ti impone la Predicazione del Cristo, tu devi sperare nelle ricchezze eterne, che nei beni terrestri e temporali.

 

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Qui finisce il Trattato di S. Tommaso sulla moltiplicazione alchemica, dedicato al suo fratello e amico Padre Rinaldo per il « Thesaurus secretissimus ».