Il lavoro completo della composizione del Pietra Filosofale ed il Grande Elisir e la prima soluzione dei corpi comuni.

 

Prendete il nostro Antimonio Artificiale, e non l'antimonio naturale così come viene dalla terra, poiché esso è troppo asciutto per il nostro lavoro, e ha una umidità o cremosità troppo bassa, ma io dico, prendete il nostro Antimonio Artificiale che è abbondantemente saturo di Rugiada del Cielo ed il grasso e la cremosità della terra in cui sono naturalmente racchiusi gli Olii preziosi ed i Mercuri ricchi, ed è celato agli occhi di tutti gli ignoranti che ridono delle meraviglie dei grandi misteri di Dio Onnipotente, così che non possono né vedere, né tanto meno capire, ciò che lui ha nascosto nel più ovvio, inizio comune ed abietto di tutte le Cose in tutto il Mondo.

Perché il nostro Corpo Antimoniale non deve essere rivelato che ai bambini dell'arte che credono fermamente nella sua permanente verità e per amore fraterno e carità noi diciamo, che è composto di un Zolfo, e di due Mercuri, che sono chiamati parimenti dai Saggi Filosofi, Sole, Luna e Mercurio, o come alcuni tra loro dicono più chiaramente, Sale, Zolfo e Mercurio che sono le tre sostanze diverse e distinte che compongono i corpi anche se per la maggior parte noi li consideriamo una sola Cosa, in quanto, al termine del nostro lavoro essi sono trasformati in una sola cosa, cioè il nostro meraviglioso Elisir, ed ognuno di loro ha una origine, e tendono insieme ad uno stesso fine. Come sarebbe tutto lavoro vano ed inutile se noi non avessimo nella nostra opera un aspetto ternario di questi Pianeti, e non cominciassimo la nostra opera da una Trinità.

Se desiderate operare bene nella nostra Arte, noi suggeriamo di iniziare con la nostra Trinità minerale, di cui è composto il nostro Antimonio Artificiale. Prendete poi, nella prima parte di questo lavoro, questi tre nobili Genitori che sono impregnati immediatamente delle qualità forti e sottili dei quattro elementi, nelle loro proporzioni mature e naturali, dalle quali non vi dovete far ingannare, perché se ciò avviene, non riuscirete mai a ridurre questi corpi nel nostro autentico Caos, e sarà costretto a ricominciare nuovamente, cosa che vi porterà ad un penoso scoraggiamento. Poneteli in un crogiolo o vaso di vetro buono e resistente, chiudetene bene il coperchio, così che nessuna essenza ne possa esalare, poiché se trovano un'apertura per evaporare, Lei fallirà, perché perderà e dissiperà i fiori del nostro Oro. Quando questo Vaso è chiuso bene, lo metta nel forno dei Filosofi, nelle Ceneri o nella sabbia con sotto un fuoco moderato per la durata di un mese Filosofico che è di sei settimane intere e, durante questo tempo i nostri corpi comuni saranno dissolti e saranno mortificati e saranno pronti ad una generazione più Reale. Durante questa dissoluzione e putrefazione i nostri tre nobili Genitori, assassini contro natura di ognuno dei loro congiunti, non progetterà qualsiasi crudeltà per estrarre il sangue vitale di ciascuno di loro, e sarà pertanto cucinato nel proprio sangue versato, e divengono dolci e teneri, come il burro, e diventano una cosa unica, senza differenza o distinzione. Quando avrete portato la vostra opera a questo punto, ringraziate Dio e siate felice e Ringraziatelo poiché per sua Grazia avrete trovato il nostro Caos nero ed oscuro che è la Cosa vera descritta da tutti i Filosofi, la nostra massa confusa, e base primordiale di tutti i nostri Segreti, poiché in lui giace invisibile il nostro Oro ed il nostro Argento, il nostro Zolfo e Mercurio, la nostra Acqua Cristallina, i nostri Oli e le Tinte, ed i nostri quattro Elementi che dovete rendere visibili ed ovvi agli occhi di tutti, poiché altrimenti nulla si può compiere, e non avrete mai la speranza di trovare il desiderio argenteo e dorato. Questi Mercuri, Acque, Oli, Tinte, ed Elementi li rendono visibili ed evidenti. Dopo che i suddetti mesi si sono esauriti, il vaso si sarà freddato, apritelo e copritelo con un coperchio, mettetelo nel nostro Bagno, sigillate il contenitore all'apertura del coperchio, chiudete saldamente le giunture, e estraete tutta l'acqua insipida insapore che metterete da parte in un flacone bene tappato, mettete il resto in un contenitore nuovo, e su un bagno di cenere a fuoco più forte, estraete tutto il fumo Bianco che è chiamato la nostra Aria, Tintura d'argento e Latte di vergine, che anche conserverete in un piccolo flacone ben tappato. Mettete poi in fine un contenitore nuovo, ed al bagno di sabbia col fuoco più forte che si possa ottenere, separi il fumo rosso che è chiamato il nostro fuoco naturale, la nostra Tinta dorata e umidità radicale dei corpi Elementari, fate proseguire il fuoco sino a che non vi siano più gocce o vapori rossi, poi diminuite progressivamente l'intensità del fuoco, sigillate bene il contenitore con cera, affinché i vapori non possano sfuggirne, poiché ciò è stato chiamato il nostro Liquore benedetto, e credermi, non vi è veleno più potente al mondo di questo, tenetelo perciò ben chiuso, e non lo toccate finché non lo indicheremo. Ora è il lavoro dell'Arte, poiché la Divisione e la Separazione è l'unico lavoro dell'Arte e l'Artista, e non della Natura; perché qui la Natura è costretta dall'indirizzo dell'Operatore, a rinunciare ed a separarsi dai suoi Elementi adorati, che custodisce preziosamente legati nelle sue viscere, e causa la violenza del fuoco esteriore, sono a forza estratti da lei. In verità la prima Opera di Soluzione e Mortificazione è l'Unica operazione della Natura, poiché le Materie sono racchiuse nella loro prigione sotterranea, là la Natura li attenua, li dissolve e li putrefà, e li costringe a regredire di nuovo verso la loro materia prima, che è un umore e sostanza viscosa, da cui hanno principio ed origine i quattro elementi. Ed in questo primo lavoro, l'Artista non è nient'altro che un creatore di fuoco, che dà alla Natura la forza ed il potere di operare sulle materie, poiché senza fuoco per eccitare la Natura non si può fare niente, ma lei rimarrebbe bensì inutile ed in attesa, e questo in virtù della freddezza del Mercurio, poiché il freddo domina il calore che dimora incatenato ed impassibile, ma quando il fuoco esteriore lo attiva e provoca l'indignazione dell'ardente Mestrua Salata, afferra il corpo grasso e lucente dello Zolfo, ed estrae il suo calore naturale e la sua parte ardente, e poi entrambi si baciano e lavorano il Mercurio freddo, e macinano e disperdono tutti i suoi membri nei più piccoli atomi che volano nei raggi del Sole, e poi il calore diviene predominante.

Da qui, in questa prima Opera l'operatore non è nient'altro che l'amministratore fedele della Natura e, in questo caso, può essere l'uomo il più semplice e più analfabeta del Mondo.

Ma nel lavoro segreto della congiunzione dei nostri Elementi, la Natura e l'arte, si accompagnano di pari passo, perché qui l'Artista trova ed inumidisce, e la Natura fissa e congela, cosa che noi mostreremo sotto, quando parleremo di questo lavoro.

La prima opera della soluzione riduce la nostra Trinità ed il nostro composto Antimoniale in una gomma verde, chiamata il Leone Verde, la quale gomma si asciuga moderatamente, ma fate bene attenzione di non bruciare i suoi fiori, né distruggere la sua acidità, perché in essa dimora la sua Anima che è il nostro Segreto principale. E la nostra seconda Opera manifesta queste cose, che sono prima celate alla vista, e le rende visibili e distingue i nostri quattro elementi. Ma in questa seconda opera, se si estrae la nostra Aria ed il nostro fuoco con l'acqua flemmatica, saranno estratti più naturalmente e comodamente della loro prigione infernale, e con minor perdita delle loro Essenze piuttosto che con il primo metodo qui descritto.

Dopo che la divisione è stata celebrata perfettamente, si deve trovare sui bordi del Crogiolo, ed anche nella cima dell'Alambicco, una glassa bianca come il congelamento di un vapore, o come sublimazione del Mercurio, che conserverete con circospezione in una piccolo flacone di vetro ben tappato, poiché in lui giace nascosto un grande segreto, con il quale potrete accorciare l'opera della metà del tempo e facendo la metà del lavoro, rispetto a ciò che necessiterebbe altrimenti, cosa che permetterà un maggiore profitto ed una minima spesa.