Tornato son col mantice al fornello,

Per far che'l vivo argiento al tutto mora,

Un pensier mi suspinge, e dice, alhora

Non voglio che ti becchi più el cervello;

Non sai tu che le inpigno el tuo mantello

Per antimonio sale e pietra bora,

Eti consumi ne ti acorgi anchora

Che mai non ne trahesti un quatrinello.

Rosario, (1) Hermete, (2) insieme con Raymondo (3)

Si fano avanti; el mio Jeber me dice,
«Non ti smarir ma sii constante e forte,
Che tu serai anchor lieto e iocondo,
Et in effecto rimarrai Felice,
Rico d'un bel thesor fino ala morte»
Alhor apro le porte
A la speranza: e questo è il mio solazo,
S'ella mi falla mai più, non me ne impazo.

 

1. Rosario: si intende il "Tesoro dei tesori, rosario dei filosofi e più grande segreto dei segreti" di Arnoldo di Villanova (1235-1311).

2. Hermete: Ermete Trismegisto.

3. Raymondo: Raymondo Lullo (1232-1315).