Clavis Artis è il titolo di un manoscritto di alchimia pubblicato in Germania nel tardo XVII o primo XVIII secolo e pseudoepigraficamente attribuito al persiano Zoroaster, da qui il titolo con cui è conosciuto in Italia: "Zoroaster".
L’opera è in tre volumi di medio formato. Il testo è in scrittura gotica corsiva tedesca ed è corredato da numerose illustrazioni ad acquerello raffiguranti immagini alchemiche, che di seguito vengono riproposte.
Sono inoltre presenti anche alcuni disegni a penna che raffigurano strumenti di laboratorio.
 

Si conoscono poche copie del manoscritto, di cui solo due illustrate. La più nota si trova alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei, a Roma, dove è catalogata come MS.Verginelli-Rota 15, 16, 17.
Un’altra copia è conservata a Trieste presso la Biblioteca Civica Attilio Hortis, dove è catalogata come Ms-2-27. Una diversa versione, questa in un solo volume e priva delle illustrazioni, si trova presso la Bayerische Staatsbibliothek, di Monaco di Baviera. Non se ne conoscono altre copie se non quella che era conservata presso la Herzogin Anna Amalia Bibliothek, di Weimar, ma andata distrutta in un incendio che nel 2004 ha colpito la biblioteca tedesca. L’attenzione degli studiosi verso il manoscritto è relativamente recente per via delle poche copie esistenti e della loro scarsa diffusione.

La copia che si trova alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei fu acquistata dal celebre musicista Nino Rota presso un antiquario di Francoforte negli anni '70 e faceva parte della collezione di antichi testi ermetici raccolta da Rota e dallo scrittore Vinci Verginelli. Alla morte di Rota, nel 1979, Verginelli si accinse alla stesura di un catalogo della collezione, terminato nel 1985, anno in cui la collezione fu donata all’Accademia Nazionale dei Lincei.

Nel 1989, l'editore Nardini pubblicò un testo dal titolo:"Zoroaster. Ermetismo e alchimia nelle miniature di un manoscritto del secolo XVII", il quale contiene le riproduzioni a colori di tutte le tavole illustrate contenute nel Clavis Artis.

La copia conservata a Trieste presso la Biblioteca Civica Attilio Hortis è meno nota. Sia le immagini che la scrittura vi appaiono realizzate in modo meno curato di quelle del manoscritto di Roma. Alcune immagini sono mancanti. Non è chiaro se uno dei due manoscritti costituisca il modello per l’altro o se entrambi derivino da una ulteriore versione di cui non si ha notizia, né quale sia la loro relazione con la versione senza immagini che si trova in Germania.