Traduzione delle parole d’Aristeo a suo Figlio

fatta sulla prosa in rima Latina, che è stata composta su una copia scritta in caratteri ed in lingua Sciita

 

 

1. Figlio mio, dopo averti dato la conoscenza di ogni cosa, ed averti insegnato come devi vivere, e in quale modo devi regolare la tua condotta con le massime di un'eccellente Filosofia;

2. Dopo averti istruito anche di tutto ciò che riguarda l'ordine e la natura della Monarchia dell'Universo.

3. Non mi resta altro da comunicarti che le chiavi della Natura, che ho finora conservate con grandissima cura.

4. Tra tutte queste chiavi, quella che apre il luogo chiuso tiene senza difficoltà il primo posto; essa è generalmente la sorgente di ogni cosa, e non si dubita che Dio non gli abbia dato particolarmente una proprietà tutta Divina.

5. Quando si è in possesso di questa chiave, le ricchezze diventano disprezzabili; perché non vi è Tesoro che le possa essere paragonato.

6. Difatti a cosa servono le ricchezze, quando si è soggetti ad essere afflitti dalle infermità umane? A cosa servono i tesori, allorquando si viene abbattuti dalla morte?

7. Non c'è ricchezza che non bisogna abbandonare, quando la morte si impadronisce di noi;

8. Non è così quando possiedo questa chiave; perché allora vedo la morte lontana da me, ed io sono sicuro di avere in mio potere un segreto che mi toglie ogni tipo di timore.

9. Ho le ricchezze a comando e il tesoro non manca, il languore fugge al mio cospetto e ritardo gli approcci della morte, quando possiedo la chiave d’oro.

10. É di questa chiave, Figlio mio, che voglio farti mio erede; ma ti scongiuro per il nome di Dio e per il luogo Santo che abita, di tenerla chiusa nello Scrigno del tuo cuore, e sotto il sigillo del silenzio.

11. Se te ne sai servire, ti colmerà di bene e quando sarai vecchio o malato, ti ringiovanirà, ti allevierà e ti guarirà:

12. Perché ha la virtù particolare di guarire tutte le malattie e dar lustro ai metalli e di rendere felici quelli che la possiedono.

13. Questa chiave è quella che i nostri Padri ci hanno così tanto raccomandato sotto il legame del giuramento.

14. Impara a conoscerla dunque, e non cessare di fare del bene al povero e all'orfano, e che questo ne sia il sigillo ed il vero carattere.

15. Tutti gli esseri, che sono sotto il Cielo divisi in specie differenti, traggono la loro origine da uno stesso principio, ed è all'Aria che devono tutti la loro nascita, come al loro principio comune.

16. Il cibo di ogni cosa fa vedere quale è il suo principio; poiché ciò che sostiene la vita degli esseri è la stessa cosa da cui hanno origine.

17. Il pesce gode dell'acqua, ed il bambino poppa sua madre: l'albero non produce nessun frutto quando il suo tronco non ha più umidità.

18. Si conosce dalla vita il principio delle cose, la vita delle cose è l'aria, e di conseguenza l'aria è il loro principio.

19. É per questo che l'aria corrompe ogni cosa e, come dà loro la vita, gliela toglie allo stesso modo.

20. Il legno, il ferro, le pietre sono dissolte con il fuoco, ed infine tutte le cose sono ridotte nel loro primo stato.

21. Ma quella che è la causa della corruzione, lo è anche della generazione.

22. Quando con diverse corruzioni capita infine che le creature soffrano, o per il tempo o per debolezza di destino, l'Aria che sopraggiunge li guarisce subito che siano sia imperfette sia inferme.

23. La terra, l'albero e l'erba languiscono per l'ardore di troppa siccità, ma ogni cosa è riparata dalla rugiada dell'Aria.

24. Tuttavia poiché nessuna creatura può essere riparata e può essere ristabilita se non nella sua propria natura, l'aria che è la fontana e la sorgente originaria di ogni cosa, ne è anche ugualmente la sorgente universale.

25. Si vede manifestamente che il seme, la vita, la morte, la malattia ed il rimedio di ogni cosa sono nell'aria.

26. La natura vi ha messo tutti i suoi tesori e ve li tiene chiusi dietro delle porte particolari e segrete.

27. Ma possedere la chiave d’oro è saper aprire queste porte ed estrarre l'aria dell'aria.

28. Perché se si ignora come bisogna attingere questa aria è impossibile acquisire ciò che guarisce generalmente tutte le malattie e che restituisce la vita agli uomini,

29. Se desideri dunque scacciare tutte le infermità, occorre che ne cerchi il mezzo nella sorgente generale.

30. La natura non produce il simile che con il simile, e non vi è che ciò che è conforme alla natura che può fare del bene alla natura.

31. Apprendi dunque, Figlio mio, a prendere l'aria; impara a conservare la
Chiave della natura.

32. Le Creature possono ben conoscere l'aria; ma per prendere l'aria, bisogna avere la chiave della natura.

33. É veramente un segreto che passa la portata dello spirito dell'uomo, sapere estrarre l'aria, l'Arcano Celeste.

34. É un grande segreto il comprendere la virtù che la natura ha impresso alle cose. Le nature si prendono con le nature simili.

35. Un pesce si prende con un pesce, un uccello con un uccello, e l'aria si prende con un'altra aria, come con una dolce esca.

36. La neve ed il ghiaccio sono un'aria che il freddo ha congelato, la natura ha dato loro la disposizione che occorre per prendere l'aria.

37. Metti una di queste due cose in un vaso chiuso. Prendi l'aria che si congela attorno (al vaso) durante un tempo caldo, contenendo ciò che distilla in un altro vaso profondo, stretto, spesso, forte e pulito, affinché tu possa fare come ti piacerà o i raggi del Sole o della Luna.

38. Quando ne avrai riempito un vaso, tappalo bene per paura che questa scintilla celeste che si è concentrata non voli via nell'aria.

39. Riempi di questo liquore quanti vasi tu vorrai, ascolta poi ciò che devi fare e custodisci il silenzio.

40. Costruisci un fornello, piazzaci un piccolo vaso mezzo pieno dell'aria che hai preso e sigillalo perfettamente.

41. Accendi poi il tuo fuoco, in modo che la più leggera parte di fumo salga spesso in alto, e che la natura faccia ciò che fa continuamente il fuoco centrale nel mezzo della terra, dove agita i vapori dell'aria con una circolazione che non cessa mai.

42. Occorre che questo fuoco sia leggero, dolce ed umido, simile a quello di un uccello che cova le sue uova.

43. Devi continuare il fuoco di questo tipo e devi trattenerlo in questo stato affinché non bruci, bensì cuocia questo frutto aereo, finché dopo essere stato agitato dal movimento per molto tempo, esso resti completamente cotto in fondo al vaso.

44. Aggiungi poi a questa aria una nuova aria, non in grande quantità, ma tanto quanto gli occorre.

45. Fa in modo che si liquefaccia dolcemente, che marcisca, che annerisca, che indurisca, che si unisca, che si fissi, e che arrossisca.

46. Poi la parte pura essendosi separata dall'impura, per mezzo del fuoco e per artificio divino.

47. Poi prenderai una parte pura di aria cruda, che mischierai con la parte pura che è stata indurita.

48. Avrai cura che il tutto si sciolga e si unisca, che diventi lievemente nero, bianco, duro ed infine perfettamente rosso.
 

49. E questa è la fine dell'opera, e tu hai fatto l’Elisir che produce tutte le meraviglie che hai visto.

50. E tu possiedi con questo mezzo la chiave d’oro, l'oro potabile, la medicina universale ed un tesoro inesauribile.

 

FINE